Lucio Fontana. Venezia / New York
A Venezia, la mostra dedicata a Lucio Fontana
31/05/2006
“Lucio Fontana. Venezia / New York”: riunite per la prima volta due rarissime serie di Lucio Fontana, il ciclo delle “Venezie” e la serie di opere in metallo “New York”, alla collezione Peggy Guggenheim di Venezia, dal 3 giugno al 24 settembre.
La mostra parte da opere essenziali: Concetto Spaziale Buchi (1949) e le tele del 1958/59 con i primi Tagli. E’ intorno al biennio 1959-61 che si collocano le opere materiche chiamate gli Olii. L’olio permette di affondare il segno, sia esso un taglio o un buco simile allo squarcio, e questa materia, già di per sé voluttuosa, spesso è bianca oppure rosa, richiamando la sensualità della carne. Nella pasta argento o d’oro delle Venezie l’artista incastona pezzi di vetro colorato, percorrendo la superficie con segni che presentano le “curve” delle chiese, le linee dell’acqua al chiaro di luna, le preziosità dei mosaici. Fontana vi adotta per la prima volta titoli poetici dedicati a una città: Venezia era tutta d’oro, Notte d’amore a Venezia. Le Venezie destano scandalo, sembrando quasi una provocazione anti-avanguardistica.
Poco dopo il 1961 le Venezie e parte della serie dedicata a New York sono state disperse tra Europa, America, Giappone. Il curatore, Luca Massimo Barbero, in oltre due anni di lavoro le ha rintracciate, permettendoci di vedere riunite le opere che furono esposte nel 1961 a Venezia e a New York, alla galleria di Martha Jackson, accanto ai Metalli che Fontana realizzò proprio in occasione di quel viaggio americano. La prima mostra personale di Fontana negli Stati Uniti lo consacrò maestro dell’avanguardia internazionale e di rimando il maestro rimase affascinato dalla città statunitense. Mentre esponeva le Venezie a New York, preparò infatti alcuni bozzetti dedicati alla metropoli che, al suo rientro in Italia, avrebbe eseguito nella serie indimenticabile di metalli le “New York”: grandi lastre di ottone lucido e graffiato, forato e tagliato, penetrato da segni verticali che simulano la forza delle costruzioni newyorchesi.
Opere straordinarie come Il cielo a Venezia o Sole in Piazza San Marco presentano una superficie interamente argentea, come un riflesso lunare attraversato da vetri azzurri e blu o cerchi simbolici della luce notturna riflessa sull’acqua. Tra le New York si può invece ritrovare l’imponente trittico di metallo Concetto Spaziale, New York 10, di oltre tre metri di base. Se le Venezie rappresentano l’ideale didascalico dell’amore per il Barocco e la storia dell’architettura urbana antica, le New York sono il simbolo della sorpresa di Fontana per la contemporaneità.
VENEZIA, PEGGY GUGGENHEIM COLLECTION
“LUCIO FONTANA: VENEZIA - NEW YORK”
3 giugno 2006 - 24 settembre 2006
Peggy Guggenheim Collection
Palazzo Venier dei Leoni- 701 Dorsoduro - 30123 Venezia
Tel. 041 2405404
NEW YORK, GUGGENHEIM MUSEUM
dal 13 ottobre 2006 - al 1 febbraio 2007
La mostra parte da opere essenziali: Concetto Spaziale Buchi (1949) e le tele del 1958/59 con i primi Tagli. E’ intorno al biennio 1959-61 che si collocano le opere materiche chiamate gli Olii. L’olio permette di affondare il segno, sia esso un taglio o un buco simile allo squarcio, e questa materia, già di per sé voluttuosa, spesso è bianca oppure rosa, richiamando la sensualità della carne. Nella pasta argento o d’oro delle Venezie l’artista incastona pezzi di vetro colorato, percorrendo la superficie con segni che presentano le “curve” delle chiese, le linee dell’acqua al chiaro di luna, le preziosità dei mosaici. Fontana vi adotta per la prima volta titoli poetici dedicati a una città: Venezia era tutta d’oro, Notte d’amore a Venezia. Le Venezie destano scandalo, sembrando quasi una provocazione anti-avanguardistica.
Poco dopo il 1961 le Venezie e parte della serie dedicata a New York sono state disperse tra Europa, America, Giappone. Il curatore, Luca Massimo Barbero, in oltre due anni di lavoro le ha rintracciate, permettendoci di vedere riunite le opere che furono esposte nel 1961 a Venezia e a New York, alla galleria di Martha Jackson, accanto ai Metalli che Fontana realizzò proprio in occasione di quel viaggio americano. La prima mostra personale di Fontana negli Stati Uniti lo consacrò maestro dell’avanguardia internazionale e di rimando il maestro rimase affascinato dalla città statunitense. Mentre esponeva le Venezie a New York, preparò infatti alcuni bozzetti dedicati alla metropoli che, al suo rientro in Italia, avrebbe eseguito nella serie indimenticabile di metalli le “New York”: grandi lastre di ottone lucido e graffiato, forato e tagliato, penetrato da segni verticali che simulano la forza delle costruzioni newyorchesi.
Opere straordinarie come Il cielo a Venezia o Sole in Piazza San Marco presentano una superficie interamente argentea, come un riflesso lunare attraversato da vetri azzurri e blu o cerchi simbolici della luce notturna riflessa sull’acqua. Tra le New York si può invece ritrovare l’imponente trittico di metallo Concetto Spaziale, New York 10, di oltre tre metri di base. Se le Venezie rappresentano l’ideale didascalico dell’amore per il Barocco e la storia dell’architettura urbana antica, le New York sono il simbolo della sorpresa di Fontana per la contemporaneità.
VENEZIA, PEGGY GUGGENHEIM COLLECTION
“LUCIO FONTANA: VENEZIA - NEW YORK”
3 giugno 2006 - 24 settembre 2006
Peggy Guggenheim Collection
Palazzo Venier dei Leoni- 701 Dorsoduro - 30123 Venezia
Tel. 041 2405404
NEW YORK, GUGGENHEIM MUSEUM
dal 13 ottobre 2006 - al 1 febbraio 2007
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