Le mostre da non perdere

Donne nell’arte. A Vienna, per un 2025 al femminile

Tamara de Lempicka, Duchesse de la Salle de Rochemaure, 1925. Private collection, Photo: Sotheby’s © Bildrecht, Vienna 2024
 

Francesca Grego

07/03/2025

Mondo - Per secoli il loro contributo allo sviluppo dell’arte è stato sottovalutato o addirittura rimosso, ma per le donne artiste di ogni epoca è arrivato il momento della rivincita. Negli ultimi anni le grandi pittrici italiane del passato - da Artemisia Gentileschi a Lavinia Fontana e Sofonisba Anguissola, fino alla surrealista Leonor Fini - hanno conquistato l’interesse del pubblico, dei collezionisti e dei grandi musei, mentre sulla scena contemporanea le donne sono finalmente protagoniste. Per chi desidera esplorarlo il panorama dell’arte al femminile è davvero sconfinato. Da dove iniziare? Da Vienna, per esempio, dove il calendario espositivo del 2025 è zeppo di artiste da scoprire o da conoscere meglio: un viaggio “in rosa” dal Barocco ai nostri giorni, con la sola Albertina che presenta ben sei mostre dedicate ad altrettante signore dell'arte. 


Jenny Saville, Gaze, 2021-2024. Private collection. Photo Prudence Cuming, Gagosian

Si parte da una celebrità del contemporaneo come Jenny Saville, alla sua prima personale in Austria. Protagonista del movimento degli Young British Artists con Damien Hirst e Tracey Emin, dal  21 marzo al 29 giugno Saville sarà all’Albertina con Gaze, panoramica sulle ricerche degli ultimi 20 anni tra opere note e lavori inediti. Al centro della mostra, naturalmente, c’è il corpo umano, principale interesse dell’artista, accanto alle sue molteplici fonti di ispirazione, dagli old master come Leonardo e Raffaello al Novecento di Egon Schiele, Pablo Picasso, Francis Bacon e Lucian Freud. 

Nel 2025 dell’Albertina c’è spazio anche per le donne dietro l’obiettivo: in autunno il museo renderà omaggio con una retrospettiva completa alla celebre fotografa Lisette Model, ebrea viennese emigrata a New York, dopo le mostre dedicate a Francesca Woodman (dal 4 aprile) e Jitka Hanzlová (dall'11 luglio), mentre dal 18 luglio ammireremo le opere luminose di Brigitte Kowanz e a novembre le sculture e i dipinti di Leiko Ikemura


Lisette Model, Singer at the Metropole Cafe, New York City I Courtesy Lebon-Pariskeitel

Al Belvedere Inferiore, invece, dal 18 giugno al 12 ottobre la mostra Radical! Women Artist and Modernism 1910-1950 punterà i riflettori sulle donne dell’avanguardia: più di 60 artiste che in oltre 20 paesi del mondo hanno lasciato un segno unico e originale nella storia del Modernismo con le loro opere, ma anche attraverso la propria identità. Da Tamara de Lempicka a Benedetta, da Sonia Delaunay a Sophie Taeuber-Arp, da Hannah Höch a Claude Cahun, una ricognizione a 360 gradi nella galassia del moderno, per guardarlo con nuovi occhi e abbracciarne l’infinita varietà.  


Fahrelnissa Zeid, Untitled (Composition), c. 1949. Taimur Hassan Collection, Photo: Justin Piperger © Raad Zeid Al-Hussein

Ed è dedicata a una donna anche la mostra più attesa dell’anno al Kunsthistorisches Museum: si tratta della pittrice fiamminga Michaelina Wautier (1613/18-1689), una delle più significative “riscoperte” degli ultimi decenni. L’appuntamento è per il prossimo autunno, quando a Vienna saranno riunite per la prima volta quasi tutte le sue opere superstiti. In un'epoca in cui le artiste si occupavano prevalentemente di nature morte o pittura di genere, Wautier si cimentò anche in sofisticati soggetti storici. Per molto tempo nessuno volle credere che il suo monumentale Baccanale fosse stato dipinto da una donna! 


Michaelina Wautier (1613/18–1689), Bacchanal, before 1659. Vienna, Kunsthistorisches Museum, Picture Gallery © KHM-Museumsverband

Autrice di dipinti di notevole originalità, sottile umorismo e notevole coraggio nella rappresentazione di nudi maschili, Michaelina resta in realtà un personaggio enigmatico. Per esempio non si sa esattamente quando sia nata o dove si sia formata. Probabilmente fu il fratello Charles, anche lui pittore,  a farle da maestro.  Un grande collezionista dell'epoca, l'arciduca d’Austria Leopoldo Guglielmo, acquistò alcune sue opere ed è grazie a lui che il Kunsthistorisches Museum possiede oggi la più grande collezione di dipinti di Wautier, tra cui il famigerato Baccanale, considerato il suo capolavoro. La mostra viennese metterà in luce l'eccezionale maestria di Michaelina e la qualità artistica dei suoi dipinti, paragonabili a quelli di contemporanei come Pieter Paul Rubens o Antoon van Dyck.


Angelika Kauffmann Museum. Photo © Günter König

Un’altra importante protagonista della pittura ci aspetta fuori Vienna e precisamente a Schwarzenberg, borgo immerso nel verde al confine con la Svizzera (e prossimo al confine italiano). Si tratta di Angelika Kauffmann, pittrice cosmopolita che nella seconda metà del Settecento incantò le corti di mezza Europa, operando tra Londra, Parigi, Roma e Napoli. Dal 1° maggio al 2 novembre il Museo Angelika Kauffman di Schwarzenberg racconterà il legame dell’artista con la moda, un elemento chiave nei suoi ritratti. Abilissima a catturare l’essenza della persona che aveva davanti, Kauffmann si distinse anche per l’attenzione riservata ad abiti, accessori e acconciature: con lei i committenti erano certi di apparire all’ultimo grido! Dipinti, disegni, stampe ed eleganti outfit settecenteschi illustreranno come Angelika abbia lasciato il segno non solo nella storia della pittura, ma anche in quella della moda, proprio mentre lo stile Rococò stava cedendo il passo al Neoclassico.   


Angelika Kauffmann, Anne Loudoun Lady Henderson of Fordell, 1771I Courtesy Angelika Kauffmann Museum/Adolf Bereuter