Dal 7 marzo a Palazzo Reale
Collezionare il presente. I capolavori della raccolta Iannaccone si svelano a Milano

Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 artisti contemporanei. Palazzo Reale, Milano I Courtesy Arthemisia
Francesca Grego
06/03/2025
Milano - Manca meno di un mese all’Art Week 2025 e Milano si anima con una prestigiosa anteprima. Da domani, venerdì 7 marzo, fino al prossimo 4 maggio, Palazzo Reale presenta al pubblico il meglio di una delle più importanti raccolte italiane di arte contemporanea. Arrivano dalla Collezione Giuseppe Iannaccone le 140 opere scelte dal curatore Daniele Fenaroli con la consulenza scientifica di Vincenzo de Bellis per la mostra Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 artisti contemporanei: un viaggio attraverso i temi caldi di questi anni attraverso lo sguardo si alcuni dei più noti protagonisti della scena internazionale. Nan Goldin, Tracey Emin, Kiki Smith, Shirin Neshat, Allison Katz, Francis Alÿs, Elizabeth Peyton, Grayson Perry, Adrian Paci, Roberto Cuoghi, Luigi Ontani, Fabio Mauri, Banksy, Wangechi Mutu sono solo alcuni dei nomi che i visitatori incontreranno lungo il percorso, spaziando tra linguaggi, stili e generazioni.
“È meraviglioso guardare la storia dell'arte e vedere come gli artisti abbiano sempre esplorato i sentimenti, le emozioni, i piaceri e i tormenti degli esseri umani”, afferma Giuseppe Iannaccone, avvocato milanese e appassionato collezionista dai primi anni Novanta: “Un'epoca segue l'altra, gli artisti si adattano ai fattori sociali ed economici di una scena mutevole, inventando nuove forme di poesia; ma il cuore umano resta lo stesso e riesco a vedere un'essenza comune, una componente poetica condivisa, in ogni periodo dell'arte”.

Cindy Sherman, Untitled #555, 2010/2012. Stampa cromogenica a colori, 86x59 cm. Edizione 9/10+2 AP © Cindy Sherman I Courtesy dell’Artista e Hauser & Wirth
Ricca di oltre 500 opere d’arte moderna e contemporanea, la Collezione Iannaccone è nota per ospitare un compendio straordinariamente completo e significativo di opere dell’Espressionismo italiano degli anni Trenta. Altrettanto notevole è stata l’attenzione dedicata al contemporaneo, grazie alla quale Iannaccone ha portato in Italia talenti promettenti - Raqib Shaw, Kehinde Wiley, Imran Qureshi, Paulina Olowska, Hernan Bas, Andro
Wekua, Victor Man, tra gli altri - e artisti consacrati come Matthew Barney, Michael Borremans, John Currin, Tracey Emin, William Kentridge, Juan Muñoz, Shirin Neshat, Elizabeth Peyton, Marc Quinn, Kiki Smith, Kara Walker e Gillian Wearing. “È meglio avere il capolavoro assoluto di un artista minore che un’opera minore di un grande artista”, ha ripetuto spesso Iannaccone, che ha fatto della ricerca dell’eccellenza il suo obiettivo prioritario.

Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 artisti contemporanei. Palazzo Reale, Milano I Courtesy Arthemisia
In viaggio tra pittura, scultura, disegno, fotografia, videoarte, la mostra a Palazzo Reale esplora l’universo della collezione soffermandosi di volta in volta su un tema differente: l’indagine sul corpo e sull’identità, la metamorfosi, i rapporti tra innovazione e tradizione, uomo e animale, sogno e realtà, ma anche il potere, le diseguaglianze, il multiculturalismo. “Ognuna delle undici sezioni di cui si compone la mostra racconta una storia unica”, scrivono gli organizzatori: “Ogni stanza è come la tappa di un viaggio che conduce il visitatore attraverso le molteplici sfaccettature dell'arte contemporanea, mettendo in luce connessioni inaspettate, tra visioni e prospettive diverse. (…) Ogni opera diventa così il tassello di un mosaico più ampio, il contributo a un dialogo continuo tra il particolare e l’universale”, specchio di una collezione che è “un contenitore di racconti, uno sguardo sul mondo, uno straordinario documento del presente”.

Paola Pivi, Senza titolo (asino), 2003. Stampa fotografica incorniciata, 180x224 cm. Fotografia di Hugo Glendinning I Courtesy Massimo De Carlo e Collezione Giuseppe Iannaccone
“È meraviglioso guardare la storia dell'arte e vedere come gli artisti abbiano sempre esplorato i sentimenti, le emozioni, i piaceri e i tormenti degli esseri umani”, afferma Giuseppe Iannaccone, avvocato milanese e appassionato collezionista dai primi anni Novanta: “Un'epoca segue l'altra, gli artisti si adattano ai fattori sociali ed economici di una scena mutevole, inventando nuove forme di poesia; ma il cuore umano resta lo stesso e riesco a vedere un'essenza comune, una componente poetica condivisa, in ogni periodo dell'arte”.

Cindy Sherman, Untitled #555, 2010/2012. Stampa cromogenica a colori, 86x59 cm. Edizione 9/10+2 AP © Cindy Sherman I Courtesy dell’Artista e Hauser & Wirth
Ricca di oltre 500 opere d’arte moderna e contemporanea, la Collezione Iannaccone è nota per ospitare un compendio straordinariamente completo e significativo di opere dell’Espressionismo italiano degli anni Trenta. Altrettanto notevole è stata l’attenzione dedicata al contemporaneo, grazie alla quale Iannaccone ha portato in Italia talenti promettenti - Raqib Shaw, Kehinde Wiley, Imran Qureshi, Paulina Olowska, Hernan Bas, Andro
Wekua, Victor Man, tra gli altri - e artisti consacrati come Matthew Barney, Michael Borremans, John Currin, Tracey Emin, William Kentridge, Juan Muñoz, Shirin Neshat, Elizabeth Peyton, Marc Quinn, Kiki Smith, Kara Walker e Gillian Wearing. “È meglio avere il capolavoro assoluto di un artista minore che un’opera minore di un grande artista”, ha ripetuto spesso Iannaccone, che ha fatto della ricerca dell’eccellenza il suo obiettivo prioritario.

Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 artisti contemporanei. Palazzo Reale, Milano I Courtesy Arthemisia
In viaggio tra pittura, scultura, disegno, fotografia, videoarte, la mostra a Palazzo Reale esplora l’universo della collezione soffermandosi di volta in volta su un tema differente: l’indagine sul corpo e sull’identità, la metamorfosi, i rapporti tra innovazione e tradizione, uomo e animale, sogno e realtà, ma anche il potere, le diseguaglianze, il multiculturalismo. “Ognuna delle undici sezioni di cui si compone la mostra racconta una storia unica”, scrivono gli organizzatori: “Ogni stanza è come la tappa di un viaggio che conduce il visitatore attraverso le molteplici sfaccettature dell'arte contemporanea, mettendo in luce connessioni inaspettate, tra visioni e prospettive diverse. (…) Ogni opera diventa così il tassello di un mosaico più ampio, il contributo a un dialogo continuo tra il particolare e l’universale”, specchio di una collezione che è “un contenitore di racconti, uno sguardo sul mondo, uno straordinario documento del presente”.

Paola Pivi, Senza titolo (asino), 2003. Stampa fotografica incorniciata, 180x224 cm. Fotografia di Hugo Glendinning I Courtesy Massimo De Carlo e Collezione Giuseppe Iannaccone
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