Da settembre una mostra in collaborazione con il MANN
I pittori di Pompei si raccontano a Bologna
Filosofo con Macedonia e Persia. Boscoreale, Villa di Fannio Sinistore, oecus (H), parete Ovest, affresco, cm 240 x 345. MANN, Inv. s.n. inv. 906 1 secolo a.C. - II stile
Francesca Grego
23/06/2022
Bologna - Hanno dipinto affreschi mirabili, destinati a sopravvivere al tempo e a ispirare generazioni di artisti, ma non conosciamo i loro nomi. Parliamo dei pittori di Pompei e dintorni, dalle cui opere derivano molte delle nostre conoscenze sulla pittura antica. Oggi tornano finalmente protagonisti, in una mostra che ci porta dietro le quinte del loro incredibile lavoro. Oltre 100 capolavori dalle collezioni del MANN di Napoli, che conserva la più grande pinacoteca dell’antichità esistente al mondo, sono pronti a raccontare questa storia al Museo Civico Archeologico di Bologna. Tra i gioielli da non lasciarsi sfuggire, figurano le pitture della Domus del Poeta Tragico e e della Domus dell’Amore Punito, nonché gli affreschi scoperti a Boscoreale nella Villa di Fannio Sinistore e a Ercolano nella Villa dei Papiri.
Ercole e Onfale, Pompei, IX, 3, 5, Casa di Marco Lucrezio, triclinio 16, parete Est, sezione centrale, dipinto fresco, cm 195 x 155. MANN, inv. 8992, I secolo d.C. - IV stile
Accanto ai dipinti, troveremo gli strumenti usati dai pictores. Squadre, compassi, pigmenti, fili a piombo, disegni preparatori, coppe ancora piene di colori riemerse dagli scavi sveleranno la genesi delle meraviglie di Pompei e l’organizzazione del lavoro delle botteghe artigiane. Interi ambienti – come quelli della Casa di Giasone e della straordinaria Domus di Meleagro, ornata da affreschi con rilievi a stucco - saranno infine ricostruiti per illustrare il rapporto tra spazio e decorazione nel mondo romano, frutto di scelte estetiche e contenutistiche condivise tra i pictores e i loro committenti.
Afrodite e Marte, Pompei, VII, 2, 23, Casa dell'Amore Punito, tablinum f, parete Sud, sezione centrale, dipinto a fresco, 154 x 116 cm. MANN, inv. 9249, I secolo d.C. - III stile
Se nel mondo greco i pittori erano considerati “proprietà dell’universo”, come ricorda Plinio il Vecchio sottolineandone il prestigio, al tempo dei Romani i pictores erano solo abili artigiani – spesso schiavi o liberti - e soltanto alcuni di essi riuscirono a conquistare lo status di artisti. Nella mostra bolognese scopriremo i nomi dei più famosi ed esploreremo i soggetti e i motivi più amati dal pubblico pompeiano, dalle rappresentazioni mitologiche al teatro, dal paesaggio – spesso inserito in vere e proprie scenografie architettoniche – alla natura morta (Xenia), che a volte assume il significato di un’offerta agli dei, in altri casi regala un prezioso scorcio sulla vita quotidiana di duemila anni fa.
Curata da Mario Grimaldi e prodotta da MondoMostre, I pittori di Pompei sarà visitabile dal 23 settembre 2022 al 19 marzo 2023 presso il Museo Civico Archeologico di Bologna.
Parete in stucco policromo, 62-79 d.C.; da Pompei, Casa di Meleagro, tablino 8, parete Est (Napoli, Museo Archeologico Nazionale, inv. 9595) I Credits Ministero per i Beni e le attività Culturali e per il Turismo / Museo Archeologico Nazionale, Napoli, fotografia di Luigi Spina
Ercole e Onfale, Pompei, IX, 3, 5, Casa di Marco Lucrezio, triclinio 16, parete Est, sezione centrale, dipinto fresco, cm 195 x 155. MANN, inv. 8992, I secolo d.C. - IV stile
Accanto ai dipinti, troveremo gli strumenti usati dai pictores. Squadre, compassi, pigmenti, fili a piombo, disegni preparatori, coppe ancora piene di colori riemerse dagli scavi sveleranno la genesi delle meraviglie di Pompei e l’organizzazione del lavoro delle botteghe artigiane. Interi ambienti – come quelli della Casa di Giasone e della straordinaria Domus di Meleagro, ornata da affreschi con rilievi a stucco - saranno infine ricostruiti per illustrare il rapporto tra spazio e decorazione nel mondo romano, frutto di scelte estetiche e contenutistiche condivise tra i pictores e i loro committenti.
Afrodite e Marte, Pompei, VII, 2, 23, Casa dell'Amore Punito, tablinum f, parete Sud, sezione centrale, dipinto a fresco, 154 x 116 cm. MANN, inv. 9249, I secolo d.C. - III stile
Se nel mondo greco i pittori erano considerati “proprietà dell’universo”, come ricorda Plinio il Vecchio sottolineandone il prestigio, al tempo dei Romani i pictores erano solo abili artigiani – spesso schiavi o liberti - e soltanto alcuni di essi riuscirono a conquistare lo status di artisti. Nella mostra bolognese scopriremo i nomi dei più famosi ed esploreremo i soggetti e i motivi più amati dal pubblico pompeiano, dalle rappresentazioni mitologiche al teatro, dal paesaggio – spesso inserito in vere e proprie scenografie architettoniche – alla natura morta (Xenia), che a volte assume il significato di un’offerta agli dei, in altri casi regala un prezioso scorcio sulla vita quotidiana di duemila anni fa.
Curata da Mario Grimaldi e prodotta da MondoMostre, I pittori di Pompei sarà visitabile dal 23 settembre 2022 al 19 marzo 2023 presso il Museo Civico Archeologico di Bologna.
Parete in stucco policromo, 62-79 d.C.; da Pompei, Casa di Meleagro, tablino 8, parete Est (Napoli, Museo Archeologico Nazionale, inv. 9595) I Credits Ministero per i Beni e le attività Culturali e per il Turismo / Museo Archeologico Nazionale, Napoli, fotografia di Luigi Spina
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