In mostra fino al 15 dicembre 2024
L’altra Pompei. La vita della gente comune nell’antica città
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"L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio", dal 15 dicembre 2023 al 15 dicembre 2024 nella Palestra Grande del Parco Archeologico di Pompei I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Francesca Grego
15/12/2023
Napoli - Non solo i facoltosi proprietari di ville e domus, ornate da pavimenti e pitture preziose. L’antica Pompei era popolata soprattutto da schiavi, liberti, operai, artigiani, sorprendentemente rimasti in silenzio dal 79 d.C. Oggi una mostra prova a restituire loro la voce: per un anno, nella Palestra grande del Parco Archeologico, L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio racconterà l’esistenza quotidiana dell’80% degli abitanti della colonia attraverso 300 reperti e tre installazioni multimediali.
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"L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio". Sezione Tempo libero: teatro e musica I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
“L’altra Pompei è una mostra che invita il pubblico a gettare uno sguardo inconsueto sulla città antica”, spiegano i curatori Silvia Martina Bartesago e Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico: “Ci siamo accorti che in uno dei siti più frequentati al mondo, ma anche meglio conservati dell’antichità, si tende a raccontare una storia parziale, minoritaria, privilegiando la posizione dei ceti sociali emergenti, quelli che conosciamo meglio, perché in un certo senso hanno fatto la storia e sono riusciti a tramandarla”.
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"L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio". Sezione Abbigliamento, calco I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
“Questa mostra è stata dunque un atto di memoria verso la maggioranza della popolazione di Pompei – continuano i curatori - uno sforzo di immedesimazione e per certi versi di immaginazione, condotto scavando nella massa indistinta che definiamo genericamente come ceti umili, per tirare fuori le persone e le loro storie”.
Un’avventura iniziata nel 2021 con il ritrovamento della cosiddetta “stanza degli schiavi” nella Villa di Civita Giuliana: un’angusta cameretta che, attraverso arredi e oggetti ben conservati, ha raccontato agli archeologi la vita dei suoi abitanti, una famiglia di almeno tre persone, tra cui un bambino. Nell’estate 2023 è arrivato il bis, quando dallo stesso sito è emersa una seconda stanza degli schiavi, dispensatrice di nuovi interessanti particolari.
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"L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio" I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Con L’altra Pompei lo sguardo si allarga ulteriormente. Non solo schiavi, ma anche donne e uomini liberi, appartenenti all’ampia base della piramide sociale, che conosceremo in sette sezioni ciascuna dedicata a un aspetto diverso della vita nell’antica colonia: dall’alimentazione all’abbigliamento, dalle credenze religiose agli svaghi, come la festa dei Saturnalia, che cadeva il 17 dicembre, quando le differenze sociali erano cancellate e tutti avevano diritto a divertirsi.
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"L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio" I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Con l’app My Pompeii, inoltre, è possibile estrarre a sorte l’identità di un abitante della città con cui identificarsi e seguirlo lungo tutto il suo percorso di vita nei diversi edifici del sito archeologico: una sorta di ruota della fortuna che ben fa intendere come fosse molto più probabile nascere povero e diventare un umile lavoratore, piuttosto che il ricco abitante di una domus.
![](http://www.arte.it/foto/orig/44/145943-Affresco_di_un_mercato_di_Pentole_nel_foro_di_Pompei_sezione_Commerci.jpg)
"L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio". Sezione Commerci: affresco di un mercato di pentole I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
“La mostra racconta una bellezza diversa da quella abituale, classica e marmorea, e propone invece l’estetica del quotidiano, degli oggetti e delle immagini che circondavano la gente comune e che abbiamo cercato di valorizzare con un allestimento molto originale, a cura dell’architetto Vincenzo De Luce”, prosegue Zuchtriegel: “Ma racconta anche l’umiltà, la povertà e la schiavitù, aspetti che ci aiutano a capire perché a quell’epoca molte persone cercavano nuove risposte e prospettive, una situazione che in ultima analisi ha portato all’eredità più importante e durativa del mondo classico, il Cristianesimo. Comprendiamo la forza di una nuova luce esplorando gli angoli più bui dell’antico, per questo nella mia personale lettura è una mostra che sta benissimo nel periodo natalizio”.
![](http://www.arte.it/foto/orig/26/145945-Sepoltura_di_Novia_Amabiles_con_presentazione_digitale_sezione_SpiritualitO_e_Morte.jpg)
"L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio". Sezione Spiritualità e morte: Sepoltura di Novia Amabiles con presentazione digitale I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
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"L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio". Sezione Tempo libero: teatro e musica I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
“L’altra Pompei è una mostra che invita il pubblico a gettare uno sguardo inconsueto sulla città antica”, spiegano i curatori Silvia Martina Bartesago e Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico: “Ci siamo accorti che in uno dei siti più frequentati al mondo, ma anche meglio conservati dell’antichità, si tende a raccontare una storia parziale, minoritaria, privilegiando la posizione dei ceti sociali emergenti, quelli che conosciamo meglio, perché in un certo senso hanno fatto la storia e sono riusciti a tramandarla”.
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"L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio". Sezione Abbigliamento, calco I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
“Questa mostra è stata dunque un atto di memoria verso la maggioranza della popolazione di Pompei – continuano i curatori - uno sforzo di immedesimazione e per certi versi di immaginazione, condotto scavando nella massa indistinta che definiamo genericamente come ceti umili, per tirare fuori le persone e le loro storie”.
Un’avventura iniziata nel 2021 con il ritrovamento della cosiddetta “stanza degli schiavi” nella Villa di Civita Giuliana: un’angusta cameretta che, attraverso arredi e oggetti ben conservati, ha raccontato agli archeologi la vita dei suoi abitanti, una famiglia di almeno tre persone, tra cui un bambino. Nell’estate 2023 è arrivato il bis, quando dallo stesso sito è emersa una seconda stanza degli schiavi, dispensatrice di nuovi interessanti particolari.
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"L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio" I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Con L’altra Pompei lo sguardo si allarga ulteriormente. Non solo schiavi, ma anche donne e uomini liberi, appartenenti all’ampia base della piramide sociale, che conosceremo in sette sezioni ciascuna dedicata a un aspetto diverso della vita nell’antica colonia: dall’alimentazione all’abbigliamento, dalle credenze religiose agli svaghi, come la festa dei Saturnalia, che cadeva il 17 dicembre, quando le differenze sociali erano cancellate e tutti avevano diritto a divertirsi.
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"L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio" I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Con l’app My Pompeii, inoltre, è possibile estrarre a sorte l’identità di un abitante della città con cui identificarsi e seguirlo lungo tutto il suo percorso di vita nei diversi edifici del sito archeologico: una sorta di ruota della fortuna che ben fa intendere come fosse molto più probabile nascere povero e diventare un umile lavoratore, piuttosto che il ricco abitante di una domus.
![](http://www.arte.it/foto/orig/44/145943-Affresco_di_un_mercato_di_Pentole_nel_foro_di_Pompei_sezione_Commerci.jpg)
"L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio". Sezione Commerci: affresco di un mercato di pentole I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
“La mostra racconta una bellezza diversa da quella abituale, classica e marmorea, e propone invece l’estetica del quotidiano, degli oggetti e delle immagini che circondavano la gente comune e che abbiamo cercato di valorizzare con un allestimento molto originale, a cura dell’architetto Vincenzo De Luce”, prosegue Zuchtriegel: “Ma racconta anche l’umiltà, la povertà e la schiavitù, aspetti che ci aiutano a capire perché a quell’epoca molte persone cercavano nuove risposte e prospettive, una situazione che in ultima analisi ha portato all’eredità più importante e durativa del mondo classico, il Cristianesimo. Comprendiamo la forza di una nuova luce esplorando gli angoli più bui dell’antico, per questo nella mia personale lettura è una mostra che sta benissimo nel periodo natalizio”.
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"L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio". Sezione Spiritualità e morte: Sepoltura di Novia Amabiles con presentazione digitale I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
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