Le meraviglie dell’Eros
Opera di Lanfranco Frigeri
05/02/2004
Erotismo e Arte: il connubio più seducente delle scienze umane è percorso nello spettacolare ciclo di esposizioni proposte dai Comuni di Bondeno (FE), Revere (MN) e Feltre (BL), in collaborazione con le gallerie d’arte “L’Ariete” e “Sweet Home” di Bologna e “Coēvit” di Viadana (MN), fino al luglio 2004. Il titolo dell’evento riprende quello dell’appuntamento principale di Bondeno, Le retoriche di Eros. Dipinti, incisioni, sculture, fotografie, illustrazioni, moltissimi inediti di grandi autori spaziano dal XVI sec. al contemporaneo. Il percorso si tinge di sfumature drammatiche, poetiche, giocose, tra scenari monografici e tematici che intrecciano le sottili e conturbanti fila dell’artificio retorico, base di ogni linguaggio, quindi anche di quello erotico.
Le retoriche di eros. Geografie e antropologie del corpo d’amore. A Bondeno oltre 100 opere divise in 11 sezioni tematiche. Le “Geografie” esplorano il corpo d’amore come paesaggio con autori come Lanfranco Frigeri (1920-viv.), Annibale Carracci, (XVI sc.), il fiammingo Jan Massys (1509-1575). Le “Antropologie” hanno per protagonisti i simboli della sessualità, il nudo, il travestimento, il patimento, il dominio. “I vessilli di Eros” ripercorrono la tendenza primitiva di personificare gli organi sessuali. “Il sesso degli angeli” propone nomi come Marc Chagall (1887-1985), Ernst Fuchs (1930-viv), Giuseppe Sogni (1795-1874). “Lo spettacolo del corpo” vanta maestri dell’incisione come Max Klinger (1857 – 1920) e Michel Fingesten (1884-1943).
Gli anni che svestirono l’italia. Tentazioni e desideri di carta 1962 – 1973. A Revere, l’approccio noir, scanzonato della mostra dedicata a Crepax ha per protagonista il fumetto anni Sessanta che diventa adulto e per adulti ( “Diabolik” è del 1962) in 11 anni di cambiamenti epocali nel nome di Eros. Sei le sezioni in mostra, tra cui “Surrealismo, amore folle”, che riscopre le influenze di artisti come Dalì e Magritte, e “Ye’ Ye’” con protagonista il “beat” inglese, detto in Italia “Ye’ Ye’”, cui sono riconducibili capolavori come “Valentina” di Guido Crepax e “Jeff Hawke” di Sidney Jordan.
I crimini dell’amore. Da Crepax all’Ultrapop. Bologna contempla opere come quelle del pittore sudafricano Conrad Botes, celebre per l’uso personale del fumetto, del fumettista Massimo Giacon, del cecoslovacco Milan Kunc, “maestro del realismo imbarazzante”, di Nicola Samorì e Buell. L’amore e la sessualità sono terreno di scontro di pulsioni incontrollate. La mostra si chiede se mai una rappresentazione artistica dell’eros possa essere considerata criminosa per l’Arte.
Lanfranco. Phantasmes. Visioni conturbanti 1935 – 1957. L’ottantaquattrenne pittore mantovano Lanfranco Frigeri (in arte Lanfranco), protagonista del surrealismo italiano, trae dai suoi archivi disegni inediti dal ‘35 al ‘57. Forti le influenze di Hieronymus Bosch, del “Gordon” a fumetti di Alex Raymond, delle lezioni di Dalì e di Tanguy, determinanti gli incontri con Henry Moore e Dino Buzzati. Oggi partecipa agli esperimenti dei Web designer. La donna è figura di spicco nella sua vasta opera.
Il nudo fotografato e il sogno della pittura. Dall’accademia al digitale. La fotografia degli esordi inseguì la pittura, ma il rapporto, fino ad oggi, si è ribaltato. I primi fotografi trasferirono nelle immagini le visioni e i gusti della pittura e il nudo catalizzò i sogni della fotografia. Attraverso rare immagini fotografiche originali e opere fotopittoriche inedite, la mostra segue, fino ai nostri giorni, l’evolversi dei rapporti tra le due arti, e si chiude sul digitale, con grandi nomi femminili contemporanei.
Mario addis. Pene. La lotta fra i sessi provoca un profondo mal di sesso: “pene” e “pene” diventano sinonimi, con ironia sull’orgoglio maschile. Questo illustra Mario Addis, sorprendente personalità creativa del disegno e del cinema d’animazione italiano.
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