Fino al 23 giugno nella chiesa di San Marcello al Corso
Un Dalí nel cuore di Roma
Il Cristo di Port Lligat di Dalí in dialogo con il disegno-reliquia del Cristo Crocifisso di San Giovanni della Croce
Samantha De Martin
23/05/2024
Roma - Un Cristo straordinariamente intenso, fluttuante nell’oscurità, il corpo simile a quello di un dio greco, si offre dall’alto per il riscatto di un mondo che, subito sotto di lui, sembra aver trovato un porto di salvezza.
È Il Cristo di San Giovanni della Croce detto “Il Cristo di Port Lligat”, realizzato da Salvador Dalí nel 1951 e in prestito dal Kelvingrove Art Gallery and Museum di Glasgow, esposto eccezionalmente, per la prima volta, nella chiesa di San Marcello al Corso, nel cuore di Roma.
Accanto a lui, il “disegno-reliquia del Cristo Crocifisso”, conservato nel reliquario del santo al Monasterio de la Encarnación di Ávila e dal quale Dalí avrebbe tratto ispirazione per il suo capolavoro. Salvador Dalí vide questo schizzo, opera del santo carmelitano San Giovanni della Croce, ad Ávila rimanendone impressionato al punto che nel 1951 tradusse quell’immagine in un suo personale capolavoro. San Giovanni della Croce avrebbe disegnato lo schizzo dopo una rivelazione mistica.
Il Cristo di Port Lligat di Dalí in dialogo con il disegno-reliquia del Cristo Crocifisso di San Giovanni della Croce
Nella parte inferiore del dipinto di Dalí spicca un particolare. È una veduta di Port Lligat, una baia soffusa di luce con una barca sulla battigia e alcune piccole figure inconsapevoli di ciò che sta accadendo oltre il cielo.
Per la prima volta nella storia i due capolavori si possono ammirare insieme grazie alla generosità del Monastero e del vescovo di Ávila, S.E. Mons. Jesús Rico García.
La scelta della chiesa di San Marcello al Corso come sede dell'esposizione, visitabile gratuitamente fino al 23 giugno, non è casuale. Oltre a rappresentare un luogo in cui la rappresentazione del crocifisso ricorre con potenza, la chiesa accoglie al suo interno lo straordinario Crocifisso che papa Francesco volle sul sagrato della basilica di San Pietro nella sera di marzo della Statio Orbis, durante la pandemia.
L’esposizione del Cristo di San Giovanni della Croce, terzo appuntamento della rassegna artistica "I Cieli Aperti", inserita nel percorso culturale verso l’Anno Santo, e a cura di don Alessio Geretti, segna il terzo evento d’arte della rassegna "Il Giubileo è cultura".
La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 8 alle 20.
È Il Cristo di San Giovanni della Croce detto “Il Cristo di Port Lligat”, realizzato da Salvador Dalí nel 1951 e in prestito dal Kelvingrove Art Gallery and Museum di Glasgow, esposto eccezionalmente, per la prima volta, nella chiesa di San Marcello al Corso, nel cuore di Roma.
Accanto a lui, il “disegno-reliquia del Cristo Crocifisso”, conservato nel reliquario del santo al Monasterio de la Encarnación di Ávila e dal quale Dalí avrebbe tratto ispirazione per il suo capolavoro. Salvador Dalí vide questo schizzo, opera del santo carmelitano San Giovanni della Croce, ad Ávila rimanendone impressionato al punto che nel 1951 tradusse quell’immagine in un suo personale capolavoro. San Giovanni della Croce avrebbe disegnato lo schizzo dopo una rivelazione mistica.
Il Cristo di Port Lligat di Dalí in dialogo con il disegno-reliquia del Cristo Crocifisso di San Giovanni della Croce
Nella parte inferiore del dipinto di Dalí spicca un particolare. È una veduta di Port Lligat, una baia soffusa di luce con una barca sulla battigia e alcune piccole figure inconsapevoli di ciò che sta accadendo oltre il cielo.
Per la prima volta nella storia i due capolavori si possono ammirare insieme grazie alla generosità del Monastero e del vescovo di Ávila, S.E. Mons. Jesús Rico García.
La scelta della chiesa di San Marcello al Corso come sede dell'esposizione, visitabile gratuitamente fino al 23 giugno, non è casuale. Oltre a rappresentare un luogo in cui la rappresentazione del crocifisso ricorre con potenza, la chiesa accoglie al suo interno lo straordinario Crocifisso che papa Francesco volle sul sagrato della basilica di San Pietro nella sera di marzo della Statio Orbis, durante la pandemia.
L’esposizione del Cristo di San Giovanni della Croce, terzo appuntamento della rassegna artistica "I Cieli Aperti", inserita nel percorso culturale verso l’Anno Santo, e a cura di don Alessio Geretti, segna il terzo evento d’arte della rassegna "Il Giubileo è cultura".
La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 8 alle 20.
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