Dal 21 agosto al 14 novembre all’Art Museum Riga Bourse
Un Tintoretto in mostra a Riga (con due maestri moderni del ritratto)
Jacopo Robusti, detto Tintoretto, Ritratto d'uomo
Samantha De Martin
20/08/2021
Mondo - In un elegante edificio di metà Ottocento di Doma laukums, che richiama, nella sua struttura architettonica, la Venezia di Jacopo Robusti, nel grande salone principale un tempo sede della Borsa di Riga, il Ritratto d’uomo del pennello più “furioso” della Serenissima ammicca a due maestri contemporanei della pittura di ritratto.
È la prima volta che una tela di Tintoretto varca il portone del Museo Nazionale della capitale lettone divenendo il fulcro del confronto tra il pittore veneziano e due artisti contemporanei, selezionati dalla curatrice Astrida Rogule per rappresentare i vertici dell’autoritratto nell’arte italiana di oggi.
Anche per la bottega del “terribile”, come lo definì il Vasari per via del suo carattere forte, i ritratti rappresentarono una delle maggiori fonti di entrate. Pare infatti che, in questo particolare settore, specie per far fronte alla grande concorrenza, in particolare di Tiziano, l'artista si facesse aiutare dai figli Domenico e Marietta, la cui bravura era al tempo ben nota.
E poi la ritrattistica era un ottimo modo per farsi conoscere presso le alte sfere, riuscendo a strappare incarichi importanti.
Accanto a Tintoretto, in occasione della mostra Self-Reflection, attesa a Riga dal 21 agosto al 14 novembre ci saranno due colleghi moderni.
Omar Galliani, Soltanto rose, 2004, matita e pigmento su tavola, 370 x 251 cm
Dopo avere esposto insieme nella cappella dell’incoronazione del Museo Riso di Palermo (2016), al Pio Monte della Misericordia di Napoli (2017), presso il Museo Francesco Messina di Milano (2018) Omar Galliani e Lorenzo Puglisi continuano la loro collaborazione creativa oltre i confini italiani.
In occasione del decimo anniversario della fondazione, l’Art Museum Riga Bourse accoglie questo confronto tra il maestro di ieri e i colleghi di oggi, protagonisti di un dialogo oltre il tempo. Omar Galliani, classe 1954, tre Biennali di Venezia (1982, 1984, 1986), autore di un autoritratto commissionatogli dal direttore degli Uffizi per la collezione ufficiale del corridoio vasariano, presenterà a Riga sei opere di grandi dimensioni e un autoritratto. Lo stesso numero di lavori vedrà protagonista Lorenzo Puglisi, classe 1971, autore di una ricerca pittorica caratterizzata dall’utilizzo diffuso del nero, a descrivere uno sfondo di buio assoluto dal quale si sprigionano lampi di luce capaci di scolpire volumi, volti, parti del corpo.
La ricerca portata avanti da Puglisi negli ultimi anni si è focalizzata, in particolare, su grandi tele riferite a capolavori del passato e filtrate dalla sua iconografia.
Lorenzo Puglisi, La Pietà, 2020, Olio su tela, 200 x 300 cm
Il percorso, frutto della collaborazione con le Gallerie degli Uffizi, la Teterev Foundation e l’Ambasciata d’Italia di Riga, sarà una riflessione sull’atto della creazione artistica, laddove ad essere rappresentato è il mondo interiore dell’artista che, nelle sembianze di sé, sublima anche l’universo esteriore. Un processo di “autoriflessione” che avviene da sempre, a prescindere dalle epoche.
Attingendo alla secolare tradizione che si fa spazio attraverso il pennello dal maestro del Cinquecento, apprezzato per il suo uso drammatico della prospettiva e della luce, che lo ha reso precursore dell'arte barocca, Galliani e Puglisi offrono ai visitatori l’opportunità di ammirare l’evoluzione di questo percorso, mentre il capolavoro di Robusti esemplifica in modo illuminante la profonda comprensione di sé e della natura dell’essere umano. Filosofia e pratica tendono così un fil rouge tra Cinquecento e Terzo Millennio attraverso le possibilità infinite della pittura e del disegno.
È la prima volta che una tela di Tintoretto varca il portone del Museo Nazionale della capitale lettone divenendo il fulcro del confronto tra il pittore veneziano e due artisti contemporanei, selezionati dalla curatrice Astrida Rogule per rappresentare i vertici dell’autoritratto nell’arte italiana di oggi.
Anche per la bottega del “terribile”, come lo definì il Vasari per via del suo carattere forte, i ritratti rappresentarono una delle maggiori fonti di entrate. Pare infatti che, in questo particolare settore, specie per far fronte alla grande concorrenza, in particolare di Tiziano, l'artista si facesse aiutare dai figli Domenico e Marietta, la cui bravura era al tempo ben nota.
E poi la ritrattistica era un ottimo modo per farsi conoscere presso le alte sfere, riuscendo a strappare incarichi importanti.
Accanto a Tintoretto, in occasione della mostra Self-Reflection, attesa a Riga dal 21 agosto al 14 novembre ci saranno due colleghi moderni.
Omar Galliani, Soltanto rose, 2004, matita e pigmento su tavola, 370 x 251 cm
Dopo avere esposto insieme nella cappella dell’incoronazione del Museo Riso di Palermo (2016), al Pio Monte della Misericordia di Napoli (2017), presso il Museo Francesco Messina di Milano (2018) Omar Galliani e Lorenzo Puglisi continuano la loro collaborazione creativa oltre i confini italiani.
In occasione del decimo anniversario della fondazione, l’Art Museum Riga Bourse accoglie questo confronto tra il maestro di ieri e i colleghi di oggi, protagonisti di un dialogo oltre il tempo. Omar Galliani, classe 1954, tre Biennali di Venezia (1982, 1984, 1986), autore di un autoritratto commissionatogli dal direttore degli Uffizi per la collezione ufficiale del corridoio vasariano, presenterà a Riga sei opere di grandi dimensioni e un autoritratto. Lo stesso numero di lavori vedrà protagonista Lorenzo Puglisi, classe 1971, autore di una ricerca pittorica caratterizzata dall’utilizzo diffuso del nero, a descrivere uno sfondo di buio assoluto dal quale si sprigionano lampi di luce capaci di scolpire volumi, volti, parti del corpo.
La ricerca portata avanti da Puglisi negli ultimi anni si è focalizzata, in particolare, su grandi tele riferite a capolavori del passato e filtrate dalla sua iconografia.
Lorenzo Puglisi, La Pietà, 2020, Olio su tela, 200 x 300 cm
Il percorso, frutto della collaborazione con le Gallerie degli Uffizi, la Teterev Foundation e l’Ambasciata d’Italia di Riga, sarà una riflessione sull’atto della creazione artistica, laddove ad essere rappresentato è il mondo interiore dell’artista che, nelle sembianze di sé, sublima anche l’universo esteriore. Un processo di “autoriflessione” che avviene da sempre, a prescindere dalle epoche.
Attingendo alla secolare tradizione che si fa spazio attraverso il pennello dal maestro del Cinquecento, apprezzato per il suo uso drammatico della prospettiva e della luce, che lo ha reso precursore dell'arte barocca, Galliani e Puglisi offrono ai visitatori l’opportunità di ammirare l’evoluzione di questo percorso, mentre il capolavoro di Robusti esemplifica in modo illuminante la profonda comprensione di sé e della natura dell’essere umano. Filosofia e pratica tendono così un fil rouge tra Cinquecento e Terzo Millennio attraverso le possibilità infinite della pittura e del disegno.
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