Yuri Kuper. Sfumato

Yuri Kuper, Mare, 2015, tela, tecnica mista, 162x112 cm.
Dal 03 Giugno 2020 al 05 Luglio 2020
Firenze
Luogo: Accademia delle Arti del Disegno
Indirizzo: via Ricasoli 68
Orari: da martedi a sabato 10-13 / 17-19; domenica 10-13. Lunedì chiuso
Curatori: Inna Khegay
Enti promotori:
- Accademia delle Arti del Disegno Firenze
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 055.219642
E-Mail info: info@aadfi.it
Sito ufficiale: http://www.aadfi.it
Il prossimo 3 giugno, dopo un’inaugurazione condizionata dall’emergenza Coronavirus e due mesi di lockdown, torna ad aprirsi al pubblico la mostra dedicata al grande pittore di origini russe Yuri Kuper allestita presso la Sala Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno.
Le opere, oltre 50 provenienti dalla collezione privata di Olga Shepelskaya, tra le principali estimatrici del lavoro di Kuper, e dalla Galleria Patrick Cramer di Ginevra, saranno visitabili secondo i protocolli di sicurezza dettati dal Governo, ossia con entrate contingentate, distanziamento sociale, guanti e mascherine, rilevamento della temperatura corporea.
Fino al 5 luglio, giorno per il quale è annunciata la presenza dell’artista, gli spazi dell’Accademia tornano quindi a popolarsi di vita per raccontare, attraverso i lavori di uno dei più importanti ed eclettici esponenti del modernismo russo, il linguaggio metamorfico dell’arte, per cui è possibile liberare la magia di qualcosa che non ne possiede dall’origine. Un pennello, un tubo, un vaso da fiori, nelle mani artigiane del pittore gli oggetti, così ogni esperienza, arrivano a sincretizzare presente e passato, estetica e funzione, per un risultato finale di grande impatto ipnotico.
"Sono lieta, anche a nome della Classe di Pittura e di tutta l'Accademia – dice la presidente Cristina Acidini - che la mostra di Yuri Kuper sia riproposta al pubblico, che la potrà visitare nelle modalità di sicurezza previste e certificate. E’ un'occasione da non perdere per conoscere la personalità e l'opera di uno dei grandi maestri russi contemporanei“.
Curata dalla gallerista e critica d’arte Inna Khegay, Sfumato è la prima mostra di Kuper a Firenze, città nella quale il pittore ha sempre trovato ispirazione e dove ora desidera tornare a sigillo di un traguardo personale – gli ottanta anni che festeggerà proprio il giorno del finisssage - e artistico. Con magistrale capacità di composizione e l’utilizzo di tecniche miste, tra cui acrilico e collage, Kuper compone storie e volti su tela o carta, ma anche su litografie rifinite a mano come la serie dedicata al Lago dei Cigni. Delle Metamorfosi, serie di rappresentazioni teatrali dirette dal Premio Oscar Nikita Michalkov, ispirate ai racconti di Anton Cechov e Ivan Bunin, e di cui Kuper cura le scenografie tra il 2016 e il 2019, potremo cogliere la raffinatezza delle riproduzioni su carta con innesti di foto e collage. Alcuni frammenti delle performance sono riproposte attraverso un video della durata di 12 minuti proiettato all’interno del percorso espositivo.
La mostra è promossa dall’Accademia delle Arti del Disegno, dall’Associazione Amici del Museo Ermitage (Italia) e Regents Art Foundation (RAF) ed è sostenuta dal Ministero della cultura della Federazione russa, dall’Ambasciata della Federazione Russa presso la Santa Sede, dall’Accademia russa di Belle Arti di San Pietroburgo e dalla Fondazione russa per la cultura.
Yuri Kuper
Nato nel 1940 a Mosca, in Russia, ha continuato a studiare all'Accademia d'arte di Mosca dal 1957 al 1963 prima di emigrare in Israele, stabilendosi infine a Londra nel 1972. Kuper ha esposto con la Serge Sorokko Gallery di San Francisco, la Kournikova Gallery di Mosca e la Galerie Patrice Trigano di Parigi. Vive e lavora tra Normandia, Francia, New York, New York e Mosca, Russia. Grafico, pittore, scultore, scenografo teatrale e per il cinema, autore di progetti architettonici, scrittore, Yuri Kuper è “cittadino del mondo”: cosmopolita per stile di vita, grazie alla propria arte rivela al mondo il codice culturale dell'identità russa. Negli ultimi anni, raggiunta la pienezza artistica e umana, è tornato a Mosca, la sua patria, “la città dei tubi di scolo”.
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