Sara Guberti. Black Madonna
Dal 30 Giugno 2016 al 06 Luglio 2016
Bologna
Luogo: Galleria Stefano Forni
Indirizzo: piazza Cavour 2
Orari: da martedì a sabato 10-12.30 / 16-19.30
Telefono per informazioni: +39 051 225679
E-Mail info: arte@galleriastefanoforni.com
Sito ufficiale: http://www.galleriastefanoforni.com
Giovedì 30 Giugno alle ore 18, si inaugura presso la Galleria Stefano Forni di Bologna Black Madonna, una mostra personale di Sara Guberti, artista ravennate che in questi anni di attività artistica si è ugualmente dedicata sia al mosaico che alla pittura.
“Sara Guberti, già forte di trascorsi pittorici arcaicizzanti, si è orientata sul filo di una fascinazione tutta personale sulle orme dei miti, dei simboli e delle leggende che collegano ad un’unica radice Oriente ed Occidente: le Madonne nere, oggetto di culti molto diffusi anche nella nostra Europa informatizzata.
“Nigra sum sed formosa” diceva la Sposa del Cantico dei Cantici, il meraviglioso poema sacrale-erotico dell’antichità cristiana, e sulla nigritudo della Madonna si è, nel corso dei secoli steso ufficialmente un velo iconografico, interrotto soltanto dalla devozione alle centinaia (solo in Italia ci sono più di quaranta Santuari) di Madonne Nere sparse per l’Europa.
Sara con le sue ultime opere parte da qui, da un’immagine che si ricollega al mito femminile della Grande Madre Terra, passando dalle stratificazioni che uniscono in una sola immagine Iside, Kali, Ishtar, Cibele, Maria, contaminando di nessi simbolici le varie iconografie: le stelle e il manto azzurro di Iside Faria che passano in Maria Stella Maris, e il bimbo in braccio, Horus-Gesù, Kali che unisce l’aspetto sanguinario di purificatrice a quello di fecondità e insieme Cibele, l’altra Dea nera, dolcissima e crudele.
Così la sua pittura racconta questa avventura interiore, fatta di curiosità, di affetto, sentimentale forse, avventura che racconta un eterno femminino Porta d’Oriente e insieme d’Occidente, filo invisibile che riannoda il sangue ed il passato, che permette di individuare e forse anche raccontare il presente.”
Sabina Ghinassi
“Il sincretismo e la ripetizione sono i mezzi a cui ricorrere Sara Guberti nella realizzazione delle sue opere. Mentre il sincretismo ci aiuta a ricucire lo strappo che separa le nostre diverse culture e tradizioni, la ripetizione ci riporta al principio originale, ma con una rinnovata consapevolezza. Il progetto di pittura di Sara Guberti non dovrebbe quindi essere interpretato come una celebrazione della divinità femminile, nelle sue diverse rappresentazioni, ma come un’invocazione della necessità di recuperare quella verità che sempre certa est. E’ un'arte che è ispirazione, orientamento e modo . Si tratta di un atto di fede nella natura umana prima ancora che nel divino.”
Alessandra Olivi
“Di fronte a questi potenti dipinti si ha la sensazione di essere all'interno di un cerchio. Un cerchio che racchiude tutti noi. Un cerchio che lega, e non divide. La Madonna Nera è anche un simbolo importante nel cosmo di Sara Guberti: è come una porta, che ci porta di nuovo alle nostre antiche radici comuni. Cerchiamo quindi di aprire questa porta, ed essere circondati da questa necessaria, energia salvifica.”
Clara Nubile
Nata nel 1971, si è ugualmente dedicata in questi anni di attività artistica sia al mosaico che alla pittura. Per la visionarietà delle sue creazioni e grazie anche al substrato di ricerca quasi mistica sui materiali, ha collaborato con le compagnie Fanny e Alexander e Teatrino Clandestino nella realizzazione di scenografie teatrali.
Ma il suo lavoro indubbiamente più importante è l’opera eseguita negli ultimi anni per la Sacred World Foundation di New Delhi, ovvero il Time Line Mural per il Gandhi Multimedia Museum. Per la medesima istituzione pubblica indiana ha inoltre eseguito due mosaici sull’iconizzazione di Gandhi, realizzati per il museo itinerante.
Si tratta di due importantissime commissioni per uno dei più grandi Paesi asiatici e del mondo, al quale l’artista ravennate è fortemente legata: la sua ricerca pittorica e visiva, della quale presenterà un saggio nella mostra in Galleria Mirada, trae spunto dai numerosi viaggi da lei compiuti in questo Paese. Il progetto pittorico, la cui analisi è affidata alla critica d’arte Sabina Ghinassi , è la naturale continuazione del tema con il quale si è diplomata all’Accademia d’Arte di Bologna con Concetto Pozzati, ovvero la ripetitività della preghiera e la condensazione del suono in simbolo visivo. Affrancata da qualsiasi aura catechizzatrice, la pittrice Guberti ricerca l’unitarietà, i punti di incontro e gli incroci tra le forme di credo maggiormente seguite nel mondo (Cristianesimo, Islam, Ebraismo, Induismo…), affidandosi nella ricerca di materiali simbolici alla guida dei maestri spirituali delle varie confessioni e agli artigiani locali. L’attenta valutazione e scelta dei materiali, tratti da sostanze naturali e da colorazioni tradizionali, rendono i quadri di notevole impatto visivo e particolarmente suggestivi.
Una ricerca artistica che acquista un significato particolare in un momento di crisi e profonda lacerazione quale quella attuale, in cui sembrano prevalere le differenze e non le somiglianze: un modo intenso per interpretare le ricorrenze festive.
Giovedì 30 Giugno 2016 ore 18
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