#miartweek
Con Miart si accende la settimana dell'arte contemporanea
miart 2016
Ludovica Sanfelice
07/04/2016
Milano - "Aprile dolce dormire" ovunque tranne a Milano dove nei padiglioni di fieramilanocity 154 gallerie si dispongono a rappresentare la migliore sintesi dell’arte moderna, contemporanea e del design a edizione limitata.
Miartweek
Chi vuole farsi un’idea di come gira il mondo della creatività dovrebbe correre a Milano tra l'8 e il 10 aprile quando miart 2016, giunta alla piena maturazione, fa da apripista alla settimana dell’arte contemporanea attraverso un programma di eventi, appuntamenti e inaugurazioni che come scosse di corrente illumineranno spazi pubblici e privati collegando nel medesimo circuito la XXI Triennale di Milano -21st Century. Design After Design, il debutto del nuovo FM Centro per l’Arte Contemporanea collocato nei Frigoriferi Milanesi, le aperture straordinarie alla Fondazione Prada e le visite guidate gratuite alla GAM, a Palazzo della Ragione e al MUDEC, e infine le mostre di Palazzo Reale dove arriva lo "Studio Azzurro" e prosegue la retrospettiva su Boccioni, e all’Hangar Bicocca dove una personale celebra Carsten Höller.
E ancora vietato perdersi l’installazione/performance site specific dell’artista inglese Sarah Lucas progettata dalla Fondazione Trussardi nella sede dell’Albergo Diurno di Piazza Oberdan.
La ventunesima edizione tra novità e ritorni
Tornando a fieramilanocity, quartier generale della manifestazione giunta gloriosamente alla ventunesima edizione, tra le novità proposte figura la sezione Decades che, intrecciando le due anime di miart - moderna e contemporanea -, con le sue 9 gallerie traccia un percorso lungo il XX secolo ritmato per decenni.
Decades si affianca alle altre quattro sezioni formate sotto la direzione artistica di Vincenzo De Bellis, in cattedra dal 2013 ad oggi: Established che conta 99 espositori organizzati nei due sottogruppi Master e Contemporary; Emergent dove 16 gallerie internazionali concentrano la ricerca sulle nuove e più promettenti leve; THEnow che appaia 16 gallerie mettendo insieme un artista storico e uno più giovane; e infine Object che raccoglie il lavoro di 14 gallerie attive sul fronte del design contemporaneo realizzato in edizione limitata e fruito come opera d’arte.
In continuità con le ultime tre edizioni si rinnova anche il ciclo di Miartalks che nella sua piattaforma di conferenze, interviste e conversazioni vedrà il coinvolgimento di 40 esperti tra curatori, artisti, direttori di musei e festival, collezionisti, coreografi, cineasti e produttore a tener vivi scambi e sperimentazioni nel mondo delle arti visive.
Per approfondimenti:
Milano: tutte le mostre in programma nel 2016
Tour tra le gallerie d'arte di Milano
Guida d'arte di Milano
Miartweek
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E ancora vietato perdersi l’installazione/performance site specific dell’artista inglese Sarah Lucas progettata dalla Fondazione Trussardi nella sede dell’Albergo Diurno di Piazza Oberdan.
La ventunesima edizione tra novità e ritorni
Tornando a fieramilanocity, quartier generale della manifestazione giunta gloriosamente alla ventunesima edizione, tra le novità proposte figura la sezione Decades che, intrecciando le due anime di miart - moderna e contemporanea -, con le sue 9 gallerie traccia un percorso lungo il XX secolo ritmato per decenni.
Decades si affianca alle altre quattro sezioni formate sotto la direzione artistica di Vincenzo De Bellis, in cattedra dal 2013 ad oggi: Established che conta 99 espositori organizzati nei due sottogruppi Master e Contemporary; Emergent dove 16 gallerie internazionali concentrano la ricerca sulle nuove e più promettenti leve; THEnow che appaia 16 gallerie mettendo insieme un artista storico e uno più giovane; e infine Object che raccoglie il lavoro di 14 gallerie attive sul fronte del design contemporaneo realizzato in edizione limitata e fruito come opera d’arte.
In continuità con le ultime tre edizioni si rinnova anche il ciclo di Miartalks che nella sua piattaforma di conferenze, interviste e conversazioni vedrà il coinvolgimento di 40 esperti tra curatori, artisti, direttori di musei e festival, collezionisti, coreografi, cineasti e produttore a tener vivi scambi e sperimentazioni nel mondo delle arti visive.
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