Dallo Speed Art Museum di Louisville a Paestum
Torna in Italia, dagli Stati Uniti, un cratere a figure rosse del IV secolo a.C.
Il cratere a figure rosse restituito all’Italia dallo Speed Art Museum di Louisville, recto, 350-340 a.C.
Samantha De Martin
06/02/2018
Mondo - Era stato realizzato a Paestum intorno al 350-340 a.C. e doveva servire molto probabilmente per miscelare il vino con l’acqua. E a breve il cratere a figure rosse del IV secolo a.C. - la cui forma ricorda il calice aperto di un fiore - farà ritorno in Italia dallo Speed Art di Louisville, il museo statunitense al centro di una fruttuosa collaborazione culturale con il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.
Frutto di spoglio dal suolo italiano, il vaso raffigura Dionisio, il dio greco dell’ebbrezza e del teatro, adagiato su un triclinare mentre gioca una partita a cottabo.
«Questa restituzione da parte dello Speed Art Museum di Louisville - ha detto il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini - permette il ritorno in Italia di un reperto che è parte del patrimonio culturale nazionale e che verrà al più presto destinato alla comunità dalla quale è stato sottratto».
Lo Speed ha proposto volontariamente la restituzione del reperto dopo aver ricevuto prove che ne suggeriscono lo scavo illecito e l’esportazione clandestina dall’Italia.
L’istituzione museale, infatti, nel 1990, aveva acquistato il cratere da Robin Symes, un commerciante d’arte basato a Londra e specializzato in antichità, che a sua volta lo aveva comperato da un collezionista privato a Parigi.
Nel 2015, l’assistente ricercatore Christos Tsirogiannis, aveva fornito al Museo alcune copie digitali di due fotocolor del cratere a calice, compresa una Polaroid - sequestrata nel 1995 nel corso di una perquisizione nel magazzino nel porto franco di Ginevra - appartenente al trafficante di antichità Giacomo Medici, condannato nel 2005 per ricettazione ed esportazione illegale di beni archeologici. Queste immagini, che ritraevano il vaso incrostato di sporcizia, hanno costituito la prova che ha spinto lo staff dello Speed a credere che il cratere fosse frutto di uno scavo illecito ed a contattare il Segretario Generale del MiBACT.
Adesso questa preziosa testimonianza del IV secolo a.C farà ritorno a Paestum, nel suo antico luogo d'origine.
Leggi anche:
• Gli Stati Uniti ritrovano e restituiscono all'Italia un vaso etrusco
• Anfore, monete e un frammento della nave di Caligola. Tornano in Italia importanti reperti
Frutto di spoglio dal suolo italiano, il vaso raffigura Dionisio, il dio greco dell’ebbrezza e del teatro, adagiato su un triclinare mentre gioca una partita a cottabo.
«Questa restituzione da parte dello Speed Art Museum di Louisville - ha detto il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini - permette il ritorno in Italia di un reperto che è parte del patrimonio culturale nazionale e che verrà al più presto destinato alla comunità dalla quale è stato sottratto».
Lo Speed ha proposto volontariamente la restituzione del reperto dopo aver ricevuto prove che ne suggeriscono lo scavo illecito e l’esportazione clandestina dall’Italia.
L’istituzione museale, infatti, nel 1990, aveva acquistato il cratere da Robin Symes, un commerciante d’arte basato a Londra e specializzato in antichità, che a sua volta lo aveva comperato da un collezionista privato a Parigi.
Nel 2015, l’assistente ricercatore Christos Tsirogiannis, aveva fornito al Museo alcune copie digitali di due fotocolor del cratere a calice, compresa una Polaroid - sequestrata nel 1995 nel corso di una perquisizione nel magazzino nel porto franco di Ginevra - appartenente al trafficante di antichità Giacomo Medici, condannato nel 2005 per ricettazione ed esportazione illegale di beni archeologici. Queste immagini, che ritraevano il vaso incrostato di sporcizia, hanno costituito la prova che ha spinto lo staff dello Speed a credere che il cratere fosse frutto di uno scavo illecito ed a contattare il Segretario Generale del MiBACT.
Adesso questa preziosa testimonianza del IV secolo a.C farà ritorno a Paestum, nel suo antico luogo d'origine.
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