God & Goods
God&Goods
24/04/2008
GOD & GOODS. Spiritualità e Confusione di Massa, la nuova grande mostra che apre la stagione estiva del Centro d’Arte Contemporanea di Villa Manin. Curata da Francesco Bonami e Sarah Cosulich Canarutto, l’esposizione presenta la spiritualità e il concetto del sacro attraverso le interpretazioni di trenta artisti contemporanei.
Le opere in mostra sottolineano domande esistenziali, giocano con i sensi e la percezione della realtà e affrontano in alcuni casi i meccanismi del credo. L’arte guarda alla religione da una prospettiva esterna: può rivelare il potere evocativo di un’immagine così come rapportare la mitologia del bene di consumo a quello dell’iconografia sacra.
In passato arte e religione sono state indissolubilmente legate, considerando che solo alcuni secoli fa gli artisti hanno iniziato ad affrancarsi dai desideri e dalle necessità dei committenti. Ma qual è oggi il rapporto tra arte e religione? Forse è corretto dire che l’arte e la religione sono complementari: una si pone delle domande mentre l’altra fornisce delle risposte. Ciò che le avvicina non è la loro consequenzialità ma, al contrario, la loro comune fonte di dubbio: oggi soggetto dell’arte e da sempre all’origine della religione. Questa mostra vuole infatti osservare come, attraverso il dubbio, gli artisti abbiano sfidato gli stereotipi e le limitazioni del concetto di Dio per sostituirlo con tanti altri e infiniti punti interrogativi.
God & Goods parte dal principio che Dio può essere le cose, può essere Ciò che determina le cose, può essere un Sistema, può essere una Forza, una Ricerca, una Conseguenza, un’Idea in costante e inarrestabile oscillazione.
Le opere degli artisti in mostra, realizzate dalla fine degli anni Ottanta sino ai giorni nostri, sino ad includere alcuni progetti speciali realizzati appositamente per l’occasione, affrontano l’idea della religione da una serie di punti di vista trasversali: possono confrontarne con irriverenza i dettami, possono analizzarne sistemi e dinamiche o possono proporre, ironicamente o meno, modelli alternativi.
La mostra GOD & GOODS non si focalizza semplicemente sulla religione, ma presenta un gruppo di opere d’arte che, lontano dal proporre conclusioni, pongono l’individuo di fronte ad ogni tipo di domanda. Come la religione, l’arte è spinta da un’urgenza e una necessità e questa mostra vuole leggere la necessità attraverso le sue inafferrabili fonti e indefinibili conseguenze.
La mostra, aperta al pubblico fino al 28 settembre 2008, sarà accompagnata da un catalogo in italiano ed in inglese, con testi dei curatori, apparati biografici ed immagini delle opere in mostra.
Le opere in mostra sottolineano domande esistenziali, giocano con i sensi e la percezione della realtà e affrontano in alcuni casi i meccanismi del credo. L’arte guarda alla religione da una prospettiva esterna: può rivelare il potere evocativo di un’immagine così come rapportare la mitologia del bene di consumo a quello dell’iconografia sacra.
In passato arte e religione sono state indissolubilmente legate, considerando che solo alcuni secoli fa gli artisti hanno iniziato ad affrancarsi dai desideri e dalle necessità dei committenti. Ma qual è oggi il rapporto tra arte e religione? Forse è corretto dire che l’arte e la religione sono complementari: una si pone delle domande mentre l’altra fornisce delle risposte. Ciò che le avvicina non è la loro consequenzialità ma, al contrario, la loro comune fonte di dubbio: oggi soggetto dell’arte e da sempre all’origine della religione. Questa mostra vuole infatti osservare come, attraverso il dubbio, gli artisti abbiano sfidato gli stereotipi e le limitazioni del concetto di Dio per sostituirlo con tanti altri e infiniti punti interrogativi.
God & Goods parte dal principio che Dio può essere le cose, può essere Ciò che determina le cose, può essere un Sistema, può essere una Forza, una Ricerca, una Conseguenza, un’Idea in costante e inarrestabile oscillazione.
Le opere degli artisti in mostra, realizzate dalla fine degli anni Ottanta sino ai giorni nostri, sino ad includere alcuni progetti speciali realizzati appositamente per l’occasione, affrontano l’idea della religione da una serie di punti di vista trasversali: possono confrontarne con irriverenza i dettami, possono analizzarne sistemi e dinamiche o possono proporre, ironicamente o meno, modelli alternativi.
La mostra GOD & GOODS non si focalizza semplicemente sulla religione, ma presenta un gruppo di opere d’arte che, lontano dal proporre conclusioni, pongono l’individuo di fronte ad ogni tipo di domanda. Come la religione, l’arte è spinta da un’urgenza e una necessità e questa mostra vuole leggere la necessità attraverso le sue inafferrabili fonti e indefinibili conseguenze.
La mostra, aperta al pubblico fino al 28 settembre 2008, sarà accompagnata da un catalogo in italiano ed in inglese, con testi dei curatori, apparati biografici ed immagini delle opere in mostra.
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