Padiglione Malta 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia - Diplomazija astuta
Dal 23 Aprile 2022 al 27 Novembre 2022
Venezia
Luogo: Biennale di Venezia
Indirizzo: Biennale di Venezia
Curatori: Keith Sciberras e Jeffrey Uslip
Sito ufficiale: http://www.visitmalta.com
Un viaggio nelle storia e nella cultura maltese, interconnessa con quella italiana, è quello che sarà offerto ai visitatori del Padiglione Malta a La Biennale di Venezia 2022.
Il padiglione porta il titolo Diplomazija astuta e reimmagina La decollazione di San Giovanni Battista, il capolavoro del Caravaggio custodito nella Concattedrale della capitale maltese Valletta. La tela esposta a Malta è la più estesa che sia giunta fino a noi ed è l’unica firmata dall’artista.
Nella sua rivisitazione allestita a Venezia, la celebre opera diventa un’installazione scultorea immersiva in cui si ricollocano nella vita moderna i temi immanenti a Caravaggio.
Il padiglione curato da Keith Sciberras (Malta) e Jeffrey Uslip (USA) propone opere di Arcangelo Sassolino (Italia), Giuseppe Schembri Bonaci (Malta) e del compositore Brian Schembri (Malta).
Ricorrendo alla tecnologia dell’induzione, l’installazione cinetica di Arcangelo Sassolino produce gocce di acciaio fuso che cadono da una struttura soprastante in sette vasche riempite d’acqua, ognuna a rappresentare un soggetto de La decollazione. Il metallo fuso crea una luce vivida e al contatto con l’acqua sibila, si raffredda e si ritira nell’oscurità. Per ritmare il tempo e la frequenza della caduta di ogni goccia, il compositore Brian Schembri crea una “partitura percussiva” basata su “Ut queant laxis”, il canto gregoriano attribuito a Guido d’Arezzo in onore di Giovanni Battista e su motivi ritmici derivati da due inni di Carlo Diacono composti sullo stesso testo latino e dalla “Missa Mundi” di Charles Camilleri. Infine, le incisioni di Giuseppe Schembri Bonaci propongono un cifrario scolpito, un inno sconfortante che incarna un sapere che è alla nostra portata e, allo stesso tempo, al di là di essa.
L’Executive Chairman dell’Arts Council Malta, Albert Marshall, afferma: “Questa straordinaria e attuale installazione – frutto dello sforzo creativo e collaborativo tra i nostri curatori e artisti – presenta un padiglione che stratifica ciò che si dice sia passato con ciò che è ancora in corso. Diplomazija astuta crea un palinsesto che opera in modo unico nell’ambito della pala d’altare di Caravaggio e della cultura visiva maltese contemporanea”.
L’interpretazione data del capolavoro caravaggesco e la realizzazione delle opere che oggi sono disponibili al Padiglione Malta, rappresentano uno scorcio della robusta sensibilità maltese ad ogni forma d’arte. Le radici culturali profonde che sono presenti sull’arcipelago hanno continuato nei secoli a nutrire la diffusa passione per il bello ed oggi Malta, ed in particolare Valletta, rappresentano a pieno titolo un laboratorio artistico di livello internazionale a disposizione del turista più attento che ricerca una destinazione raffinata e contemporanea.
Johann Buttigieg, CEO VisitMalta, presente all’inaugurazione del padiglione Malta conclude: “Invito i visitatori del padiglione Malta a considerarlo come un punto di partenza di un percorso che permetta loro di scoprire l’immenso patrimonio culturale maltese che affonda le sue radici in oltre 7000 anni di storia. La nostra è una cultura che ha saputo evolversi nel corso dei secoli dando oggi vita ad un particolare fermento creativo, palpabile in tutto l’arcipelago e soprattutto nella capitale Valletta”.
Il padiglione porta il titolo Diplomazija astuta e reimmagina La decollazione di San Giovanni Battista, il capolavoro del Caravaggio custodito nella Concattedrale della capitale maltese Valletta. La tela esposta a Malta è la più estesa che sia giunta fino a noi ed è l’unica firmata dall’artista.
Nella sua rivisitazione allestita a Venezia, la celebre opera diventa un’installazione scultorea immersiva in cui si ricollocano nella vita moderna i temi immanenti a Caravaggio.
Il padiglione curato da Keith Sciberras (Malta) e Jeffrey Uslip (USA) propone opere di Arcangelo Sassolino (Italia), Giuseppe Schembri Bonaci (Malta) e del compositore Brian Schembri (Malta).
Ricorrendo alla tecnologia dell’induzione, l’installazione cinetica di Arcangelo Sassolino produce gocce di acciaio fuso che cadono da una struttura soprastante in sette vasche riempite d’acqua, ognuna a rappresentare un soggetto de La decollazione. Il metallo fuso crea una luce vivida e al contatto con l’acqua sibila, si raffredda e si ritira nell’oscurità. Per ritmare il tempo e la frequenza della caduta di ogni goccia, il compositore Brian Schembri crea una “partitura percussiva” basata su “Ut queant laxis”, il canto gregoriano attribuito a Guido d’Arezzo in onore di Giovanni Battista e su motivi ritmici derivati da due inni di Carlo Diacono composti sullo stesso testo latino e dalla “Missa Mundi” di Charles Camilleri. Infine, le incisioni di Giuseppe Schembri Bonaci propongono un cifrario scolpito, un inno sconfortante che incarna un sapere che è alla nostra portata e, allo stesso tempo, al di là di essa.
L’Executive Chairman dell’Arts Council Malta, Albert Marshall, afferma: “Questa straordinaria e attuale installazione – frutto dello sforzo creativo e collaborativo tra i nostri curatori e artisti – presenta un padiglione che stratifica ciò che si dice sia passato con ciò che è ancora in corso. Diplomazija astuta crea un palinsesto che opera in modo unico nell’ambito della pala d’altare di Caravaggio e della cultura visiva maltese contemporanea”.
L’interpretazione data del capolavoro caravaggesco e la realizzazione delle opere che oggi sono disponibili al Padiglione Malta, rappresentano uno scorcio della robusta sensibilità maltese ad ogni forma d’arte. Le radici culturali profonde che sono presenti sull’arcipelago hanno continuato nei secoli a nutrire la diffusa passione per il bello ed oggi Malta, ed in particolare Valletta, rappresentano a pieno titolo un laboratorio artistico di livello internazionale a disposizione del turista più attento che ricerca una destinazione raffinata e contemporanea.
Johann Buttigieg, CEO VisitMalta, presente all’inaugurazione del padiglione Malta conclude: “Invito i visitatori del padiglione Malta a considerarlo come un punto di partenza di un percorso che permetta loro di scoprire l’immenso patrimonio culturale maltese che affonda le sue radici in oltre 7000 anni di storia. La nostra è una cultura che ha saputo evolversi nel corso dei secoli dando oggi vita ad un particolare fermento creativo, palpabile in tutto l’arcipelago e soprattutto nella capitale Valletta”.
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