Dal 13 aprile al 17 settembre a Palazzo della Libertà
La Bergamo del futuro si racconta in una mostra
Palazzo Libertà, 1998 © Archivio Gabriele Basilico
Samantha De Martin
12/04/2023
Bergamo - Nell’abbraccio razionalista di Palazzo della Libertà restituito alla cittadinanza una mostra offre una riflessione sul futuro di Bergamo e del suo territorio attraverso molteplici voci e sguardi possibili.
Dal 13 aprile al 17 settembre BERGAMO '23. visioni per un futuro presente, a cura di Luca Molinari con Federica Rasenti, promossa da Comune di Bergamo in partnership con Ance Bergamo e Plenitude, Società Benefit di Eni, invita a scoprire (o riscoprire) lo spazio urbano già iscritto in alcuni progetti realizzati e nei tanti ancora in corso.
In questo dialogo tra passato, presente e futuro, tre tappe raccontano Bergamo tra architettura e società, invitando il pubblico a un’esperienza di conoscenza.
All’interno dell'edificio costruito dal 1937 al 1940 su progetto di Alziro Bergonzo per diventare la sede locale del Partito Nazionale Fascista al posto del vecchio ospedale di San Marco, il visitatore è invitato a un viaggio tra le architetture del territorio bergamasco. Il percorso si snoda tra il piano terra e il primo piano dell’edificio, grazie all’allestimento realizzato dallo studio PioveneFabi.
BERGAMO '23. visioni per un futuro presente © Davide Rapp
Nell’atrio gli elementi totemici che formano una composizione astratta dialogano con i ritratti fotografici scattati dal fotografo Filippo Romano e stampati in scala reale. Nella seconda sala, gli affreschi che raccontano il territorio bergamasco e un’imponente meridiana dialogano con le immagini di Bergamo, in parte inedite, scattate da Gabriele Basilico nel 1998. Queste fotografie tracciano una sorta di linea di orizzonte che separa la Bergamo del passato dalla città che verrà. Al piano superiore un allestimento minimo lascia spazio all’esperienza di scoperta di un luogo fino a poco tempo fa inaccessibile. L’edificio, che si trova in questo piano ancora nel limbo tra abbandono e riuso, contiene i tre video firmati dal videoartista Davide Rapp e gli elaborati estratti dal Piano di Governo del Territorio di Bergamo, che illustrano la direzione intrapresa dall'amministrazione nell'immaginare la città futura.
Questo percorso concepito come un evento pop, che vede alternarsi ritratti, architetture note ed edifici anonimi, disegni originali, progetti, diventa anche uno spazio destinato ad accogliere attività di discussione, dibattito e lavoro partecipato dalle tante comunità del territorio, un laboratorio utile a offrire strumenti di comprensione sulle trasformazioni che consentiranno a Bergamo di affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche.
BERGAMO '23. visioni per un futuro presente © Filippo Romano
“La sfida di questa mostra – spiega Luca Molinari – è quella di raccontare Bergamo nel suo presente-futuro a un pubblico vasto di cittadini e curiosi, per fare comprendere le importanti trasformazioni che stanno avvenendo e che cambieranno in parte il volto del suo territorio metropolitano. Abbiamo scelto di organizzare la mostra intorno a materiali eterogenei che mescolino fotografia, disegni di architettura, video e grafica e non solo, per fare in modo che chiunque possa capire i processi in corso e il loro destino”.
La mostra, a ingresso gratuito, si potrà visitare da giovedì a domenica dalle 11 alle 19.
Leggi anche:
• Yayoi Kusama sbarca a Bergamo con una spettacolare Infinity room
Dal 13 aprile al 17 settembre BERGAMO '23. visioni per un futuro presente, a cura di Luca Molinari con Federica Rasenti, promossa da Comune di Bergamo in partnership con Ance Bergamo e Plenitude, Società Benefit di Eni, invita a scoprire (o riscoprire) lo spazio urbano già iscritto in alcuni progetti realizzati e nei tanti ancora in corso.
In questo dialogo tra passato, presente e futuro, tre tappe raccontano Bergamo tra architettura e società, invitando il pubblico a un’esperienza di conoscenza.
All’interno dell'edificio costruito dal 1937 al 1940 su progetto di Alziro Bergonzo per diventare la sede locale del Partito Nazionale Fascista al posto del vecchio ospedale di San Marco, il visitatore è invitato a un viaggio tra le architetture del territorio bergamasco. Il percorso si snoda tra il piano terra e il primo piano dell’edificio, grazie all’allestimento realizzato dallo studio PioveneFabi.
BERGAMO '23. visioni per un futuro presente © Davide Rapp
Nell’atrio gli elementi totemici che formano una composizione astratta dialogano con i ritratti fotografici scattati dal fotografo Filippo Romano e stampati in scala reale. Nella seconda sala, gli affreschi che raccontano il territorio bergamasco e un’imponente meridiana dialogano con le immagini di Bergamo, in parte inedite, scattate da Gabriele Basilico nel 1998. Queste fotografie tracciano una sorta di linea di orizzonte che separa la Bergamo del passato dalla città che verrà. Al piano superiore un allestimento minimo lascia spazio all’esperienza di scoperta di un luogo fino a poco tempo fa inaccessibile. L’edificio, che si trova in questo piano ancora nel limbo tra abbandono e riuso, contiene i tre video firmati dal videoartista Davide Rapp e gli elaborati estratti dal Piano di Governo del Territorio di Bergamo, che illustrano la direzione intrapresa dall'amministrazione nell'immaginare la città futura.
Questo percorso concepito come un evento pop, che vede alternarsi ritratti, architetture note ed edifici anonimi, disegni originali, progetti, diventa anche uno spazio destinato ad accogliere attività di discussione, dibattito e lavoro partecipato dalle tante comunità del territorio, un laboratorio utile a offrire strumenti di comprensione sulle trasformazioni che consentiranno a Bergamo di affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche.
BERGAMO '23. visioni per un futuro presente © Filippo Romano
“La sfida di questa mostra – spiega Luca Molinari – è quella di raccontare Bergamo nel suo presente-futuro a un pubblico vasto di cittadini e curiosi, per fare comprendere le importanti trasformazioni che stanno avvenendo e che cambieranno in parte il volto del suo territorio metropolitano. Abbiamo scelto di organizzare la mostra intorno a materiali eterogenei che mescolino fotografia, disegni di architettura, video e grafica e non solo, per fare in modo che chiunque possa capire i processi in corso e il loro destino”.
La mostra, a ingresso gratuito, si potrà visitare da giovedì a domenica dalle 11 alle 19.
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