Il 2020 di Gand: un anno di mostre e concerti
Nell'anno dedicato a Van Eyck l'Agnello Mistico torna a casa dopo un lungo restauro
Jan e Hubert van Eyck, L’Adorazione dell’Agnello Mistico, 1432, pannelli esterni, olio su tavola, Gand, Cattedrale di San Bavone
Samantha De Martin
23/10/2019
Mondo - Il magistrale riassunto a colori della storia della salvezza, ma anche il più grande polittico del Rinascimento fiammingo tornerà presto a casa, nella Cattedrale di San Bavone a Gand, dopo un restauro durato sette anni e che ndrà avanti fino al 2024.
Più volte rubato, minacciato dal fuoco e dalle guerre, copiato, censurato per i nudi “troppo conturbanti” di Adamo ed Eva, sequestrato e nascosto negli anni Quaranta in una miniera di sale, l’Adorazione dell'Agnello Mistico di Jan van Eyck e di suo fratello Hubert, definito da Dürer un’opera “immensamente preziosa e stupendamente bella”, di peripezie ne ha attraversate tante.
La celebre pala d'altare farà ritorno nella Cattedrale di San Bavone a gennaio del 2020, dopo un lungo e complesso restauro che ne ha svelato misteri e rivelato dettagli finora mai visti. Come una tela di ragno appena sopra le teste di Joos Vijd, il committente, e di sua moglie Elisabeth Borluut.
Nel corso di una conferenza svoltasi all'Academia Belgica di Roma, Hélène Dubois, a capo del progetto per la conservazione della pala d’altare di Gand e Maximiliaan Martens dell’Università di Gand hanno offerto uno sguardo nuovo sulla creazione del capolavoro, con novità legate all'iconografia e alla storia, emerse in seguito al restauro.
I restauratori del KIK (Royal institute for cultural heritage) coordinati da Bart Devolder, hanno rimosso le vecchie vernici ingiallite poste durante e dopo il 1951 e le pitture che per quasi cinque secoli hanno ricoperto la figura principale della Pala di Gand, permettendo al vero virtuosismo di Van Eyck di vedere ancora una volta la luce, tra colori, pieghe, dettagli e profondità che rivelano l'eccezionale livello di lavorazione.
E così l’impassibile Agnello, con la sua fronte ampia e le orecchie grandi, ha lasciato il posto all'originale di Van Eyck, a un animale dal volto straordinariamente umano che attira lo sguardo del visitatore con i suoi occhi intensi.
Secondo Martens, Van Eyck, avrebbe avuto una conoscenza approfondita delle proprietà fisiche della luce, migliorando col tempo la tecnica della pittura a olio e raggiungendo un livello di perfezione naturalistica mai visto prima.
Nonostante nell’opera le donne siano molto meno numerose degli uomini, nella Pala - che secondo l'ipotesi del professor Danny Praet rappresenterebbe la fine dei tempi - la presenza femminile svolgerebbe un ruolo fortemente simbolico.
Il primo intervento, iniziato nel 2012, e che ha riguardato i pannelli posteriori, è stato completato nel 2016. Al momento il team di restauratori sta lavorando alla seconda fase che riguarda il registro inferiore contenente il pannello centrale con l'agnello. Durante questa fase del restauro sono emersi nuovi elementi, come la presenza di una serie di edifici, prima sconosciuti, sotto gli strati successivi di vernice.
La terza fase di interventi si svolgerà invece dal 2021 al 2024.
In attesa di ammirare il capolavoro nella cattedrale di San Bavone, è possibile seguire il restauro dell’opera nel laboratorio allestito al Museo delle Belle Arti (MSK) di Gand, attraverso un vetro trasparente. Oppure basta andare sul sito closertovaneyck.kikirpa.be per esplorare il restauro iniziato nel 2012 e confrontare l’opera prima e dopo l’intervento eseguito con il supporto della radiografia X, la fotografia e la riflettografia a infrarossi.
Per conoscere i diversi approcci sulla pala d’altare di Gand, che riassumono le prospettive di storici dell’arte e delle religioni, ma anche di filosofi, matematici e specialisti in ottica, il nuovo libro, Van Eyck, The Ghent Altarpiece. Art, History, Science and Religion, a cura dei professori Danny Praet e Maximiliaan Martens dell’Università di Gent, edito da Hannibal, offre spunti interessanti.
Un'opera monumentale
Dipinto a olio, tra il 1426 e il 1432, su 12 pannelli di legno di quercia - otto dei quali sono dipinti anche sul lato posteriore, in maniera da essere visibili quando il polittico è chiuso - L’Agnello mistico mette in scena il tema della Redenzione su due registri. Quello inferiore è incentrato sull’Agnello, simbolo di Cristo, adorato nel giardino del paradiso da Angeli, Santi, Buoni Giudici, Cavalieri di Cristo, Eremiti, Pellegrini ed è caratterizzato, ai lati, dai ritratti, a grandezza naturale, dei due donatori. Si tratta di Joos Vijd, un nobile del patriziato di Gent, ricco proprietario terriero, e dal 1395 sempre presente nel consiglio comunale di Gand, e di sua moglie Lysbette Borluut. Joos Vijd commissionò l’opera a Hubert Van Eyck, per la sua cappella nella Chiesa di San Giovanni Battista (in seguito Cattedrale di San Bavone). Ma in seguito alla morte di Hubert, fu Jan a portare a compimento il capolavoro nel quale compaiono quelli che sarebbero divenuti i tratti tipici della pittura di Van Eyck: naturalismo analitico, uso di colori luminosi, cura per la resa del paesaggio e grande lirismo.
La Pala d’Altare di Gand risale a un’epoca in cui le messe si tenevano in latino, ma la maggior parte dei fedeli non sapeva leggere né scrivere. Pertanto una raffigurazione delle scene della Bibbia sarebbe stata molto utile per far proseliti e rendere più chiari e accessibili i temi biblici.
Il 2020 di Gand, tra mostre, spettacoli, concerti
Durante OMG! Van Eyck was here turisti e cittadini di Gand potranno contare su un’ampia offerta di eventi, concerti e spettacoli musicali che celebrano il 2020 come l’anno dedicato a Van Eyck. Per meglio seguire l’ultima campagna di restauro e conoscere la straordinaria storia dell’Agnello Mistico, i visitatori potranno entrare, a partire dal 26 giugno 2020, nel nuovo Centro per i visitatori della Cattedrale di San Bavone, dove si potranno scoprire, grazie alla realtà aumentata, i molteplici messaggi trasmessi dal polittico, inclusa una spiegazione del suo significato religioso e del valore storico-artistico, con collegamenti al patrimonio architettonico della cattedrale.
Prima di essere collocato definitivamente a San Bavone, polittico si potrà ammirare al Museum of Fine Arts di Gand - dal 1° febbraio al 30 aprile 2020 - dove, per festeggiare il completamento della seconda fase del restauro, sarà allestita la mostra Van Eyck. An optical Revolution, che rientra nell’ambito delle iniziative dedicate al maestro fiammingo durante tutto il 2020.
Si preannuncia come la più grande esposizione dedicata alla vita e al lavoro del maestro fiammingo, del quale sono giunte a noi, in tutto il mondo, solo una ventina di opere. Al centro del percorso saranno otto pannelli restaurati. Lo sguardo rivoluzionario dell’artista di Maaseik, apprezzato anche come consulente e diplomatico, si spalancherà davanti al pubblico, che potrà vivere un’esperienza presso i sontuosi ambienti della corte borgognona e la fiorente cultura urbana che prende vita attraverso dipinti, sculture, disegni, miniature, arazzi. Sarà un’occasione per ammirare tutte insieme, e in uno stesso posto, più opere di Van Eyck, mentre i pannelli restaurati della Pala d'altare di Gand saranno esposti, per la prima volta in assoluto, insieme ad altri capolavori del maestro fiammingo, come Vergine alla fontana o il Ritratto dell’uomo con l’anello ed entreranno in dialogo con oltre cento suoi contemporanei di maggior talento.
Le celebrazioni in onore di Van Eyck proseguiranno da marzo a ottobre 2020 nella chiesa di San Nicola che dedicherà un tributo digitale a Van Eyck, con una reinterpretazione digitale e musicale della Pala d'altare di Gand, composta da Mat Collishaw.
Dal 13 marzo al 6 settembre 2020 al Design Museum si terrà la mostra “Van Eyck’s colours in design”, un percorso sull'uso innovativo e diversificato del colore da parte del maestro che, servendosi di colori ad olio e smalti trasparenti e colorati, è riuscito a ottenere una varietà di sfumature, chiarezza e saturazione nei suoi dipinti. Il suo uso del colore è il punto di partenza per una selezione di designer nazionali e internazionali che presentano alcune affinità con l’artista.
Van Eyck e la musica
Quando Jan van Eyck nasceva, alla fine del XIV secolo, si assisteva anche alla rinascita della polifonia fiamminga con cantanti e compositori franco-fiamminghi dei primi del XV secolo. La Pala di Gand con i suoi colori vibranti costituì per compositori e musicisti fiamminghi una inesauribile fonte di ispirazione.
“Ascoltare” Van Eyck: due appuntamenti al Concert Hall of Bijloke Music Centre
E se Van Eyck si potesse ascoltare invece di vedere? E se le sue opere non fossero pensate per la visualizzazione, ma per la forma diagrammi che catturano il suono? Björn Schmelzer, direttore artistico di Graindelavoix, esplorerà la dimensione dell’ “udibile” nel rivoluzionario maestro fiammingo.
L'Agnello Mistico diventa un musical
L’Agnello Mistico diventa anche un musical nell’ambito del Fiandre Festival di Gand, grazie a dodici compositori che daranno vita a un viaggio musicale ispirato a ciascuno dei pannelli della celebre pala d’altare.
Da metà dicembre 2020 a metà gennaio 2021, invece, il Winter Wonder Castle trasforma il Castello dei Conti in un paese delle meraviglie invernale. Un'esperienza incantevole per tutte le età, nello spirito del XV secolo e di Van Eyck.
Van Eyck da "gustare"
In occasione del 7 Senses Tour sarà possibile scoprire il patrimonio della città fiamminga e ammirare una serie di imperdibili opere d'arte di strada ispirate al maestro Van Eyck, scoprendo e assaggiando in uno dei tanti ristoranti della città, gli ingredienti presenti nella pala d'altare, o partecipando a una vivace festa popolare, tra balli, trovatori e tableaux vivants.
Ma ci sarà spazio anche per il relax nella tranquilla piazza Maaseik - dal nome della cittadina belga nella quale Van Eyck nacque - che, entro il 2020, sarà trasformata in un vero frutteto con alberi di mele, peri, fichi e ciliegi.
Leggi anche:
• Quando Bruges era capitale del commercio internazionale come oggi New York
Più volte rubato, minacciato dal fuoco e dalle guerre, copiato, censurato per i nudi “troppo conturbanti” di Adamo ed Eva, sequestrato e nascosto negli anni Quaranta in una miniera di sale, l’Adorazione dell'Agnello Mistico di Jan van Eyck e di suo fratello Hubert, definito da Dürer un’opera “immensamente preziosa e stupendamente bella”, di peripezie ne ha attraversate tante.
La celebre pala d'altare farà ritorno nella Cattedrale di San Bavone a gennaio del 2020, dopo un lungo e complesso restauro che ne ha svelato misteri e rivelato dettagli finora mai visti. Come una tela di ragno appena sopra le teste di Joos Vijd, il committente, e di sua moglie Elisabeth Borluut.
Nel corso di una conferenza svoltasi all'Academia Belgica di Roma, Hélène Dubois, a capo del progetto per la conservazione della pala d’altare di Gand e Maximiliaan Martens dell’Università di Gand hanno offerto uno sguardo nuovo sulla creazione del capolavoro, con novità legate all'iconografia e alla storia, emerse in seguito al restauro.
I restauratori del KIK (Royal institute for cultural heritage) coordinati da Bart Devolder, hanno rimosso le vecchie vernici ingiallite poste durante e dopo il 1951 e le pitture che per quasi cinque secoli hanno ricoperto la figura principale della Pala di Gand, permettendo al vero virtuosismo di Van Eyck di vedere ancora una volta la luce, tra colori, pieghe, dettagli e profondità che rivelano l'eccezionale livello di lavorazione.
E così l’impassibile Agnello, con la sua fronte ampia e le orecchie grandi, ha lasciato il posto all'originale di Van Eyck, a un animale dal volto straordinariamente umano che attira lo sguardo del visitatore con i suoi occhi intensi.
Secondo Martens, Van Eyck, avrebbe avuto una conoscenza approfondita delle proprietà fisiche della luce, migliorando col tempo la tecnica della pittura a olio e raggiungendo un livello di perfezione naturalistica mai visto prima.
Nonostante nell’opera le donne siano molto meno numerose degli uomini, nella Pala - che secondo l'ipotesi del professor Danny Praet rappresenterebbe la fine dei tempi - la presenza femminile svolgerebbe un ruolo fortemente simbolico.
Il primo intervento, iniziato nel 2012, e che ha riguardato i pannelli posteriori, è stato completato nel 2016. Al momento il team di restauratori sta lavorando alla seconda fase che riguarda il registro inferiore contenente il pannello centrale con l'agnello. Durante questa fase del restauro sono emersi nuovi elementi, come la presenza di una serie di edifici, prima sconosciuti, sotto gli strati successivi di vernice.
La terza fase di interventi si svolgerà invece dal 2021 al 2024.
In attesa di ammirare il capolavoro nella cattedrale di San Bavone, è possibile seguire il restauro dell’opera nel laboratorio allestito al Museo delle Belle Arti (MSK) di Gand, attraverso un vetro trasparente. Oppure basta andare sul sito closertovaneyck.kikirpa.be per esplorare il restauro iniziato nel 2012 e confrontare l’opera prima e dopo l’intervento eseguito con il supporto della radiografia X, la fotografia e la riflettografia a infrarossi.
Per conoscere i diversi approcci sulla pala d’altare di Gand, che riassumono le prospettive di storici dell’arte e delle religioni, ma anche di filosofi, matematici e specialisti in ottica, il nuovo libro, Van Eyck, The Ghent Altarpiece. Art, History, Science and Religion, a cura dei professori Danny Praet e Maximiliaan Martens dell’Università di Gent, edito da Hannibal, offre spunti interessanti.
Un'opera monumentale
Dipinto a olio, tra il 1426 e il 1432, su 12 pannelli di legno di quercia - otto dei quali sono dipinti anche sul lato posteriore, in maniera da essere visibili quando il polittico è chiuso - L’Agnello mistico mette in scena il tema della Redenzione su due registri. Quello inferiore è incentrato sull’Agnello, simbolo di Cristo, adorato nel giardino del paradiso da Angeli, Santi, Buoni Giudici, Cavalieri di Cristo, Eremiti, Pellegrini ed è caratterizzato, ai lati, dai ritratti, a grandezza naturale, dei due donatori. Si tratta di Joos Vijd, un nobile del patriziato di Gent, ricco proprietario terriero, e dal 1395 sempre presente nel consiglio comunale di Gand, e di sua moglie Lysbette Borluut. Joos Vijd commissionò l’opera a Hubert Van Eyck, per la sua cappella nella Chiesa di San Giovanni Battista (in seguito Cattedrale di San Bavone). Ma in seguito alla morte di Hubert, fu Jan a portare a compimento il capolavoro nel quale compaiono quelli che sarebbero divenuti i tratti tipici della pittura di Van Eyck: naturalismo analitico, uso di colori luminosi, cura per la resa del paesaggio e grande lirismo.
La Pala d’Altare di Gand risale a un’epoca in cui le messe si tenevano in latino, ma la maggior parte dei fedeli non sapeva leggere né scrivere. Pertanto una raffigurazione delle scene della Bibbia sarebbe stata molto utile per far proseliti e rendere più chiari e accessibili i temi biblici.
Il 2020 di Gand, tra mostre, spettacoli, concerti
Durante OMG! Van Eyck was here turisti e cittadini di Gand potranno contare su un’ampia offerta di eventi, concerti e spettacoli musicali che celebrano il 2020 come l’anno dedicato a Van Eyck. Per meglio seguire l’ultima campagna di restauro e conoscere la straordinaria storia dell’Agnello Mistico, i visitatori potranno entrare, a partire dal 26 giugno 2020, nel nuovo Centro per i visitatori della Cattedrale di San Bavone, dove si potranno scoprire, grazie alla realtà aumentata, i molteplici messaggi trasmessi dal polittico, inclusa una spiegazione del suo significato religioso e del valore storico-artistico, con collegamenti al patrimonio architettonico della cattedrale.
Prima di essere collocato definitivamente a San Bavone, polittico si potrà ammirare al Museum of Fine Arts di Gand - dal 1° febbraio al 30 aprile 2020 - dove, per festeggiare il completamento della seconda fase del restauro, sarà allestita la mostra Van Eyck. An optical Revolution, che rientra nell’ambito delle iniziative dedicate al maestro fiammingo durante tutto il 2020.
Si preannuncia come la più grande esposizione dedicata alla vita e al lavoro del maestro fiammingo, del quale sono giunte a noi, in tutto il mondo, solo una ventina di opere. Al centro del percorso saranno otto pannelli restaurati. Lo sguardo rivoluzionario dell’artista di Maaseik, apprezzato anche come consulente e diplomatico, si spalancherà davanti al pubblico, che potrà vivere un’esperienza presso i sontuosi ambienti della corte borgognona e la fiorente cultura urbana che prende vita attraverso dipinti, sculture, disegni, miniature, arazzi. Sarà un’occasione per ammirare tutte insieme, e in uno stesso posto, più opere di Van Eyck, mentre i pannelli restaurati della Pala d'altare di Gand saranno esposti, per la prima volta in assoluto, insieme ad altri capolavori del maestro fiammingo, come Vergine alla fontana o il Ritratto dell’uomo con l’anello ed entreranno in dialogo con oltre cento suoi contemporanei di maggior talento.
Le celebrazioni in onore di Van Eyck proseguiranno da marzo a ottobre 2020 nella chiesa di San Nicola che dedicherà un tributo digitale a Van Eyck, con una reinterpretazione digitale e musicale della Pala d'altare di Gand, composta da Mat Collishaw.
Dal 13 marzo al 6 settembre 2020 al Design Museum si terrà la mostra “Van Eyck’s colours in design”, un percorso sull'uso innovativo e diversificato del colore da parte del maestro che, servendosi di colori ad olio e smalti trasparenti e colorati, è riuscito a ottenere una varietà di sfumature, chiarezza e saturazione nei suoi dipinti. Il suo uso del colore è il punto di partenza per una selezione di designer nazionali e internazionali che presentano alcune affinità con l’artista.
Van Eyck e la musica
Quando Jan van Eyck nasceva, alla fine del XIV secolo, si assisteva anche alla rinascita della polifonia fiamminga con cantanti e compositori franco-fiamminghi dei primi del XV secolo. La Pala di Gand con i suoi colori vibranti costituì per compositori e musicisti fiamminghi una inesauribile fonte di ispirazione.
“Ascoltare” Van Eyck: due appuntamenti al Concert Hall of Bijloke Music Centre
E se Van Eyck si potesse ascoltare invece di vedere? E se le sue opere non fossero pensate per la visualizzazione, ma per la forma diagrammi che catturano il suono? Björn Schmelzer, direttore artistico di Graindelavoix, esplorerà la dimensione dell’ “udibile” nel rivoluzionario maestro fiammingo.
L'Agnello Mistico diventa un musical
L’Agnello Mistico diventa anche un musical nell’ambito del Fiandre Festival di Gand, grazie a dodici compositori che daranno vita a un viaggio musicale ispirato a ciascuno dei pannelli della celebre pala d’altare.
Da metà dicembre 2020 a metà gennaio 2021, invece, il Winter Wonder Castle trasforma il Castello dei Conti in un paese delle meraviglie invernale. Un'esperienza incantevole per tutte le età, nello spirito del XV secolo e di Van Eyck.
Van Eyck da "gustare"
In occasione del 7 Senses Tour sarà possibile scoprire il patrimonio della città fiamminga e ammirare una serie di imperdibili opere d'arte di strada ispirate al maestro Van Eyck, scoprendo e assaggiando in uno dei tanti ristoranti della città, gli ingredienti presenti nella pala d'altare, o partecipando a una vivace festa popolare, tra balli, trovatori e tableaux vivants.
Ma ci sarà spazio anche per il relax nella tranquilla piazza Maaseik - dal nome della cittadina belga nella quale Van Eyck nacque - che, entro il 2020, sarà trasformata in un vero frutteto con alberi di mele, peri, fichi e ciliegi.
Leggi anche:
• Quando Bruges era capitale del commercio internazionale come oggi New York
COMMENTI
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Pisa | A Pisa dal 24 ottobre al 23 febbraio
La Grande onda di Hokusai in arrivo a Palazzo Blu
-
Brescia | Aspettando la grande mostra al Museo di Santa Giulia
Rinascimento a Brescia. In viaggio nel tempo con il curatore Enrico Valseriati
-
Gli appuntamenti in corso e in programma nella capitale
Da Botero ai Futuristi, dieci mostre da non perdere a Roma in autunno
-
Firenze | Un nuovo allestimento per le gallerie fiorentine
Agli Uffizi tre nuove sale accolgono Andrea del sarto e i pittori fiorentini del Cinquecento
-
Torino | Dal 16 ottobre alla GAM di Torino
Omaggio a Berthe Morisot, signora dell’Impressionismo
-
Udine | Rinvenimenti archeologici gettano nuova luce sulla storia della città
Nuove scoperte ad Aquileia: riemergono reperti legati ad attività produttive e un edificio residenziale di epoca romana