Santa Cecilia e l'angelo

Carlo Saraceni

Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini

 
DESCRIZIONE:
Della tela non si conosce l’originaria destinazione, come molte delle opere confluite nel Monte di Pietà di Roma, poi confluite nel 1875 nella Galleria Nazionale d’Arte Antica, allora solo in Palazzo Corsini e oggi divisa tra il palazzo della Lungara e Palazzo Barberini.
L’incontro di Cecilia con l’angelo è affrontato dal pittore come una scena di concerto, in cui la santa patrona della musica è raggiunta dall’angelo mentre sta accordando un arciliuto. Attorno a lei, una vera e propria rassegna di strumenti, come il grande violone in re sulla sinistra, antenato dell’odierno contrabbasso, un violino barocco ai piedi della santa, che si intravede sotto gli spartiti, e sullo sfondo un’arpa romanica. In primissimo piano, ancora a sinistra, anche due strumenti a fiato, una bombarda e un flauto dolce.
La composizione è dominata dalle grandi ali dell’angelo, che abbracciano l’intera ampiezza del dipinto e che tanto ricordano l’Amore vincitore che Caravaggio aveva realizzato per Vincenzo Giustiniani (1602-03; Berlino, Staatliche Museen).
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