A Torino dal 14 dicembre al 16 aprile
Il genio di Rembrandt risplende alla Galleria Sabauda
Rembrandt incontra Rembrandt. Dialoghi in Galleria. Foto Andrea Guermani I Courtesy Musei Reali
Francesca Grego
14/12/2022
Torino - Il giovane Rembrandt si racconta alla Galleria Sabauda. L’occasione è l’arrivo della celebre Cena in Emmaus del Musée Jacquemart-André di Parigi, da scoprire in dialogo con una ventina di opere dei Musei Reali in una stimolante mostra dossier. A confronto con il capolavoro ospite vedremo in primo luogo il Ritratto del vecchio dormiente, tra i pochissimi dipinti di Rembrandt conservati in Italia, ma anche preziosi disegni e acqueforti attribuite al maestro olandese, compresi alcuni autoritratti, una delle sue specialità.
In corso da oggi, 14 dicembre, fino al 16 aprile 2023, Rembrandt incontra Rembrandt. Dialoghi in Galleria è frutto della politica di scambi intrapresa dai Musei Reali per rafforzare le relazioni con le istituzioni culturali europee. “La mostra propone un percorso sullo straordinario patrimonio legato al maestro olandese conservato ai Musei Reali - spiega la direttrice Enrica Pagella - e intende portare all’attenzione del pubblico le ricche raccolte di arte fiamminga e olandese, che rappresentano una peculiarità, sia per consistenza, sia per qualità, nel panorama delle collezioni pubbliche italiane”.
"Rembrandt incontra Rembrandt. Dialoghi in Galleria". Foto Andrea Guermani I Courtesy Musei Reali
Nel corso della sua vita, Rembrandt dipinse più volte l’episodio della Cena in Emmaus, che era scelto spesso dagli artisti illustrare i temi del dubbio, della caducità, dell’umanità di Cristo e della rivelazione inattesa resa possibile soltanto dalla fede. Nella tela di Parigi, come nel Ritratto di vecchio della Galleria Sabauda - entrambi del 1629 - il giovane pittore mostra già un talento fuori dal comune nell’uso del colore, nella modulazione della luce, nella trasfigurazione poetica di soggetti tratti tanto dalla storia sacra quanto dalla realtà quotidiana. In tutti e due i casi, Rembrandt fa proprie le innovazioni introdotte in pittura da un altro grande protagonista del Seicento, Caravaggio, dall’uso espressivo e simbolico della luce alla rappresentazione realistica di ambienti e personaggi.
"Rembrandt incontra Rembrandt. Dialoghi in Galleria". Foto Andrea Guermani I Courtesy Musei Reali
Nella Cena in Emmaus, la luce violenta proveniente dal fondo del dipinto svela il profilo di Cristo, delineando una scena drammatica e irreale. La prodigiosa apparizione del Risorto agli apostoli è costruita sul contrasto tra le tenebre e la luce, immagine mistica della rivelazione divina. Nell'opera della Galleria Sabauda, la figura del vecchio addormentato è immersa in un’oscurità a tratti impenetrabile: soltanto il volto e le mani dell’uomo appaiono rischiarate dalla flebile brace del focolare. L’artista esalta i particolari, intensificandone l’effetto in modo volutamente irreale. In mostra un supporto multimediale permette di esplorare a fondo il dipinto torinese in immagini ad altissima risoluzione, per conoscerne storia e curiosità, e scoprire chi si potrebbe celare dietro il volto dell’anziano protagonista.
"Rembrandt incontra Rembrandt. Dialoghi in Galleria". Foto Andrea Guermani I Courtesy Musei Reali
Dai due dipinti principali l’esposizione apre lo sguardo sui disegni di Rembrandt conservati nella Biblioteca Reale e su una serie di acqueforti, una tecnica molto amata dall’artista olandese che, con notevole maestria e inesauribile creatività, incise un gran numero di ritratti, paesaggi e soggetti sacri. Tra le opere grafiche incluse nel percorso torinese troviamo un prezioso schizzo di busto antico riconosciuto come opera interamente autografa e il discusso Autoritratto della Collezione Gualino, acquistato come autografo negli anni Venti del Novecento e per molto tempo ritenuto un omaggio a Rembrandt da parte del pittore napoletano Luca Giordano, nonché copie di celebri dipinti che illustrano la fortuna dell’artista di Leida nella cultura figurativa del suo tempo.
"Rembrandt incontra Rembrandt. Dialoghi in Galleria". Foto Andrea Guermani I Courtesy Musei Reali
Leggi anche:
• Studiando Rembrandt. Individuare il prototipo, vedere l'invisibile - L'Adorazione dei Magi
• Da Duccio a Botticelli, ai Musei Reali il nuovo volto della Collezione Gualino
In corso da oggi, 14 dicembre, fino al 16 aprile 2023, Rembrandt incontra Rembrandt. Dialoghi in Galleria è frutto della politica di scambi intrapresa dai Musei Reali per rafforzare le relazioni con le istituzioni culturali europee. “La mostra propone un percorso sullo straordinario patrimonio legato al maestro olandese conservato ai Musei Reali - spiega la direttrice Enrica Pagella - e intende portare all’attenzione del pubblico le ricche raccolte di arte fiamminga e olandese, che rappresentano una peculiarità, sia per consistenza, sia per qualità, nel panorama delle collezioni pubbliche italiane”.
"Rembrandt incontra Rembrandt. Dialoghi in Galleria". Foto Andrea Guermani I Courtesy Musei Reali
Nel corso della sua vita, Rembrandt dipinse più volte l’episodio della Cena in Emmaus, che era scelto spesso dagli artisti illustrare i temi del dubbio, della caducità, dell’umanità di Cristo e della rivelazione inattesa resa possibile soltanto dalla fede. Nella tela di Parigi, come nel Ritratto di vecchio della Galleria Sabauda - entrambi del 1629 - il giovane pittore mostra già un talento fuori dal comune nell’uso del colore, nella modulazione della luce, nella trasfigurazione poetica di soggetti tratti tanto dalla storia sacra quanto dalla realtà quotidiana. In tutti e due i casi, Rembrandt fa proprie le innovazioni introdotte in pittura da un altro grande protagonista del Seicento, Caravaggio, dall’uso espressivo e simbolico della luce alla rappresentazione realistica di ambienti e personaggi.
"Rembrandt incontra Rembrandt. Dialoghi in Galleria". Foto Andrea Guermani I Courtesy Musei Reali
Nella Cena in Emmaus, la luce violenta proveniente dal fondo del dipinto svela il profilo di Cristo, delineando una scena drammatica e irreale. La prodigiosa apparizione del Risorto agli apostoli è costruita sul contrasto tra le tenebre e la luce, immagine mistica della rivelazione divina. Nell'opera della Galleria Sabauda, la figura del vecchio addormentato è immersa in un’oscurità a tratti impenetrabile: soltanto il volto e le mani dell’uomo appaiono rischiarate dalla flebile brace del focolare. L’artista esalta i particolari, intensificandone l’effetto in modo volutamente irreale. In mostra un supporto multimediale permette di esplorare a fondo il dipinto torinese in immagini ad altissima risoluzione, per conoscerne storia e curiosità, e scoprire chi si potrebbe celare dietro il volto dell’anziano protagonista.
"Rembrandt incontra Rembrandt. Dialoghi in Galleria". Foto Andrea Guermani I Courtesy Musei Reali
Dai due dipinti principali l’esposizione apre lo sguardo sui disegni di Rembrandt conservati nella Biblioteca Reale e su una serie di acqueforti, una tecnica molto amata dall’artista olandese che, con notevole maestria e inesauribile creatività, incise un gran numero di ritratti, paesaggi e soggetti sacri. Tra le opere grafiche incluse nel percorso torinese troviamo un prezioso schizzo di busto antico riconosciuto come opera interamente autografa e il discusso Autoritratto della Collezione Gualino, acquistato come autografo negli anni Venti del Novecento e per molto tempo ritenuto un omaggio a Rembrandt da parte del pittore napoletano Luca Giordano, nonché copie di celebri dipinti che illustrano la fortuna dell’artista di Leida nella cultura figurativa del suo tempo.
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