Dal 22 maggio al 21 novembre a Venezia
La sfida della Biennale di Architettura, tra eventi in presenza e nuovi spazi in cui vivere insieme
Veduta dell’Arsenale con le Gaggiandre | Foto © Andrea Avezzù | Courtesy of La Biennale di Venezia
Samantha De Martin
12/04/2021
Venezia - How will we live together? Questa domanda antica, e al tempo stesso urgente, posta da Aristotele quando scriveva di politica e implorata da Timmy Thomas nel suo celebre inno alla pace, avrà finalmente una risposta.
Dopo lo slittamento di un anno imposto dall’emergenza sanitaria, alla fine la XVII Mostra Internazionale di Architettura a cura di Hashim Sarkis ce la farà a dare seguito alla cruciale (e quanto mai profetica) domanda che segna il leitmotiv della kermesse veneziana. E che alla luce del recente isolamento imposto appare, per ironia della sorte, ancora più appropriata e necessaria.
Dopo oltre un anno di attese e di rinvii, la Biennale di Architettura si appresta finalmente ad accogliere il pubblico, in presenza, ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera da sabato 22 maggio a domenica 21 novembre 2021.
“Abbiamo bisogno di un nuovo contratto spaziale. In un contesto di divisioni politiche acutizzate e disuguaglianze economiche crescenti, chiediamo agli architetti di immaginare spazi in cui possiamo vivere generosamente insieme” è la sfida lanciata da Hashim Sarkis, in un tempo in cui “insieme” poco si concilia con le nuove abitudini dettate dalla pandemia.
Padiglione Centrale, Giardini | Foto: © Francesco Galli. Courtesy of La Biennale di Venezia
Le opere di 112 partecipanti provenienti da 46 Paesi - con una massiccia presenza da Africa, America Latina e Asia e con uguale rappresentanza di uomini e donne - si presenteranno ai visitatori in cinque “scale” (o aree tematiche), tre allestite all’Arsenale e due al Padiglione Centrale: Among Diverse Beings, As New Households, As Emerging Communities, Across Borders e As One Planet.
“L’attuale pandemia globale - spiega il curatore Hashim Sarkis - ha senza dubbio reso la domanda posta da questa Biennale ancora più rilevante e appropriata. Tuttavia, sono proprio le ragioni che inizialmente ci hanno portato a porre questa domanda - l’intensificarsi della crisi climatica, i massicci spostamenti di popolazione, le instabilità politiche in tutto il mondo e le crescenti disuguaglianze razziali, sociali ed economiche, tra le altre - a condurci verso questa pandemia e a diventare ancora più rilevanti. Mentre la politica continua a dividere e isolare, attraverso l’architettura possiamo offrire modi alternativi di vivere insieme. La Biennale Architettura 2021 è motivata dai nuovi problemi che il mondo sta ponendo all’architettura, ma è anche ispirata dall’attivismo emergente di giovani architetti e dalle radicali revisioni proposte dalla professione dell’architettura per affrontare queste sfide”.
Se le 63 partecipazioni nazionali animeranno gli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro città, con il debutto di Grenada, Iraq, Uzbekistan e Repubblica dell’Azerbaijan alla Biennale Architettura, il Padiglione Italia, alle Tese delle Vergini in Arsenale, sarà curato da Alessandro Melis.
Ad arricchire la mostra sarà anche il progetto How will we play together?, il contributo di cinque architetti internazionali, artefici di un progetto dedicato al gioco, allestito a Forte Marghera e aperto alla cittadinanza.
Arsenale, Venezia | Foto: © Andrea Avezzù | Courtesy of La Biennale di Venezia
Questa edizione della Biennale di Architettura comprenderà anche una serie di partecipazioni fuori concorso: Stations + Co-Habitats, le ricerche sulle cinque scale e relativi casi di studio sviluppate da ricercatori provenienti dalle università di tutto il mondo; la partecipazione speciale dell’artista israeliana Michal Rovner al Padiglione Centrale; il progetto speciale di Studio Other Spaces, e ancora l’ evento della Vuslat Foundation che propone una installazione di Giuseppe Penone in Arsenale. Diciassette eventi collaterali, distribuiti in diverse sedi della città di Venezia, allargheranno il pluralismo di voci che caratterizza la mostra.
Le attività "Educational" rivolte al pubblico delle mostre, alle università, ai giovani e ai ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado punteranno invece al coinvolgimento attivo dei partecipanti e saranno affidate a un team di operatori selezionati e formati dalla Biennale.
Controllo della temperatura corporea, igienizzazione delle mani, obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata della visita negli spazi sia interni che esterni, distanziamento sociale nelle sedi di mostra, un percorso espositivo a senso unico per ridurre al minimo il possibile assembramento di visitatori, biglietteria esclusivamente on-line e un sistema di tracciamento per tutti i visitatori saranno le misure messe in campo da questa edizione per scongiurare eventuali contagi.
Quest’anno l’edizione numero XVII della Mostra Internazionale di Architettura incrocerà il XV Festival Internazionale di Danza Contemporanea, in programma dal 23 luglio al 1 agosto, ospitando all’Arsenale, nella sezione intitolata Among Diverse Beings, le installazioni e i danzatori-coreografi di Biennale College che daranno vita a frammenti coreografici ispirati ai temi della Mostra di Architettura.
Venezia, Piazza San Marco, Marzo 2020 | Foto: © ARTE.it
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• Si sposta ad agosto la Biennale di Architettura
• La Biennale di Architettura 2020 all'insegna del vivere insieme contro la paura
Dopo lo slittamento di un anno imposto dall’emergenza sanitaria, alla fine la XVII Mostra Internazionale di Architettura a cura di Hashim Sarkis ce la farà a dare seguito alla cruciale (e quanto mai profetica) domanda che segna il leitmotiv della kermesse veneziana. E che alla luce del recente isolamento imposto appare, per ironia della sorte, ancora più appropriata e necessaria.
Dopo oltre un anno di attese e di rinvii, la Biennale di Architettura si appresta finalmente ad accogliere il pubblico, in presenza, ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera da sabato 22 maggio a domenica 21 novembre 2021.
“Abbiamo bisogno di un nuovo contratto spaziale. In un contesto di divisioni politiche acutizzate e disuguaglianze economiche crescenti, chiediamo agli architetti di immaginare spazi in cui possiamo vivere generosamente insieme” è la sfida lanciata da Hashim Sarkis, in un tempo in cui “insieme” poco si concilia con le nuove abitudini dettate dalla pandemia.
Padiglione Centrale, Giardini | Foto: © Francesco Galli. Courtesy of La Biennale di Venezia
Le opere di 112 partecipanti provenienti da 46 Paesi - con una massiccia presenza da Africa, America Latina e Asia e con uguale rappresentanza di uomini e donne - si presenteranno ai visitatori in cinque “scale” (o aree tematiche), tre allestite all’Arsenale e due al Padiglione Centrale: Among Diverse Beings, As New Households, As Emerging Communities, Across Borders e As One Planet.
“L’attuale pandemia globale - spiega il curatore Hashim Sarkis - ha senza dubbio reso la domanda posta da questa Biennale ancora più rilevante e appropriata. Tuttavia, sono proprio le ragioni che inizialmente ci hanno portato a porre questa domanda - l’intensificarsi della crisi climatica, i massicci spostamenti di popolazione, le instabilità politiche in tutto il mondo e le crescenti disuguaglianze razziali, sociali ed economiche, tra le altre - a condurci verso questa pandemia e a diventare ancora più rilevanti. Mentre la politica continua a dividere e isolare, attraverso l’architettura possiamo offrire modi alternativi di vivere insieme. La Biennale Architettura 2021 è motivata dai nuovi problemi che il mondo sta ponendo all’architettura, ma è anche ispirata dall’attivismo emergente di giovani architetti e dalle radicali revisioni proposte dalla professione dell’architettura per affrontare queste sfide”.
Se le 63 partecipazioni nazionali animeranno gli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro città, con il debutto di Grenada, Iraq, Uzbekistan e Repubblica dell’Azerbaijan alla Biennale Architettura, il Padiglione Italia, alle Tese delle Vergini in Arsenale, sarà curato da Alessandro Melis.
Ad arricchire la mostra sarà anche il progetto How will we play together?, il contributo di cinque architetti internazionali, artefici di un progetto dedicato al gioco, allestito a Forte Marghera e aperto alla cittadinanza.
Arsenale, Venezia | Foto: © Andrea Avezzù | Courtesy of La Biennale di Venezia
Questa edizione della Biennale di Architettura comprenderà anche una serie di partecipazioni fuori concorso: Stations + Co-Habitats, le ricerche sulle cinque scale e relativi casi di studio sviluppate da ricercatori provenienti dalle università di tutto il mondo; la partecipazione speciale dell’artista israeliana Michal Rovner al Padiglione Centrale; il progetto speciale di Studio Other Spaces, e ancora l’ evento della Vuslat Foundation che propone una installazione di Giuseppe Penone in Arsenale. Diciassette eventi collaterali, distribuiti in diverse sedi della città di Venezia, allargheranno il pluralismo di voci che caratterizza la mostra.
Le attività "Educational" rivolte al pubblico delle mostre, alle università, ai giovani e ai ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado punteranno invece al coinvolgimento attivo dei partecipanti e saranno affidate a un team di operatori selezionati e formati dalla Biennale.
Controllo della temperatura corporea, igienizzazione delle mani, obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata della visita negli spazi sia interni che esterni, distanziamento sociale nelle sedi di mostra, un percorso espositivo a senso unico per ridurre al minimo il possibile assembramento di visitatori, biglietteria esclusivamente on-line e un sistema di tracciamento per tutti i visitatori saranno le misure messe in campo da questa edizione per scongiurare eventuali contagi.
Quest’anno l’edizione numero XVII della Mostra Internazionale di Architettura incrocerà il XV Festival Internazionale di Danza Contemporanea, in programma dal 23 luglio al 1 agosto, ospitando all’Arsenale, nella sezione intitolata Among Diverse Beings, le installazioni e i danzatori-coreografi di Biennale College che daranno vita a frammenti coreografici ispirati ai temi della Mostra di Architettura.
Venezia, Piazza San Marco, Marzo 2020 | Foto: © ARTE.it
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