Dal 28 settembre in mostra a Palazzo Tarasconi
Street Art Revolution. La (vera) storia dell’arte urbana si racconta a Parma
JonOne, Your Mines, 2021 I Credits Wunderkammern
Francesca Grego
19/07/2024
Parma - Tutti conosciamo i principali street artist, ma sappiamo davvero come si è arrivati dai graffiti sulla metropolitana di New York ai muri dipinti da Banksy nelle città di tutto il mondo? Lo scopriremo, tappa dopo tappa, nella mostra Street Art Revolution, in programma a Palazzo Tarasconi dal prossimo 28 settembre al 2 marzo 2025. A cura di Giuseppe Pizzuto con la Galleria Wunderkammern e la direzione artistica di Luca Bravo, l’esposizione racconta la storia di uno dei movimenti artistici più attuali e controversi, in un viaggio attraverso i luoghi e gli artisti che ne hanno plasmato l’identità a livello globale. Keith Haring, Banksy, Le Rat, Obey sono alcuni dei protagonisti di questa avventura, che, come scrivono gli organizzatori della mostra, ha reso l’arte fruibile a tutti portando le opere sui muri delle città. Con tecniche nuove e messaggi provocatori, gli street artist sono riusciti a influenzare l’opinione pubblica, stimolare il dibattito e stimolare azioni collettive, affrontando temi come la giustizia sociale, le disuguaglianze economiche o l’oppressione politica.
“È sorprendente vedere quante cose vengano mixate insieme quando si prova a ragionare sulla street art. Vengono in gioco i concetti di vandalismo, legalità, pubblicità, riqualificazione, arte, muralismo, marketing, comunicazione, urbanismo, degrado”, osserva il curatore Giuseppe Pizzuto: “E tutto solo per degli strani segni che, a partire da un certo momento in avanti, hanno iniziato ad apparire in maniera sempre più potente e prepotente sui muri delle nostre città. Siamo ancora molto lontani dall’aver trovato una sintesi. L’unica cosa che oggi non possiamo fare è ignorare tutto ciò”.
Il racconto della mostra inizia con Andy Warhol, pioniere della Pop Art, che ha rappresentato la necessaria premessa allo sviluppo della Street Art. Con il concetto di riproducibilità e la visione dell'arte come provocazione, Warhol ha gettato le basi per molti artisti urbani, rendendo l'arte accessibile a tutti. Si prosegue con Keith Haring, che con i suoi interventi outdoor e ai suoi Subway Drawings sancisce la trasformazione delle strade e delle metropolitane di New York in spazi di espressione artistica. Le sue opere, caratterizzate da figure stilizzate e messaggi sociali, sono diventate i simboli di una nuova era artistica.
Restando sempre nella Grande Mela incontreremo con JonOne, nei primi anni Ottanta uno dei primi esponenti della graffiti art, che ha il merito di aver portato i graffiti da Harlem (NY) a Parigi e dalla strada alla tela. Giungiamo così sulla scena europea, dove Blek Le Rat e poco dopo Jef Aérosol cambiano il volto delle città francesi con i loro stencil. Ma sarà Banksy a portare la stencil art dall'Europa all'attenzione globale con opere che diventano immediatamente icone, cariche di provocatori messaggi sociali.
Mr. Brainwash, Work Well Together, 2023. Mixed technique on paper, 50x38 cm I Courtesy Wunderkammern
E a proposito di arte e attivismo, è impossibile non menzionare Shepard Fairey, aka Obey: le sue opere - fra cui il celebre ritratto di Barack Obama Hope o le campagne a favore dei diritti e della salvaguardia dell'ambiente hanno avuto un impatto significativo sulla cultura popolare e sulla politica. Il viaggio continua con la “European Wave” di street artist come D*Face, Invader, Vhils, The London Police, fino a una sezione dedicata agli artisti italiani che hanno lasciato il segno sulla scena internazionale, da Sten Lex con i suoi stencil poster a Microbo e Bo130, Hogre, Orticanoodles o Biancoshock con le sue installazioni.
Street Art Revolution. Da Warhol a Banksy: la (vera) storia dell’arte urbana è “una delle mostre più dirompenti, rivoluzionarie mai realizzate. Un progetto espositivo in cui lo spettatore si troverà in dialogo con opere di inaudita potenza mediatica e tematica”, promette il direttore artistico Luca Bravo: “Warhol, Banksy, Obey, solo alcuni degli autori che hanno superato i confini tra arte, simbolismo, e viralità. Riconosciamo in loro qualcosa di terribilmente vero, incisivo, reale. Pur senza ammetterlo del tutto a noi stessi”.
“È sorprendente vedere quante cose vengano mixate insieme quando si prova a ragionare sulla street art. Vengono in gioco i concetti di vandalismo, legalità, pubblicità, riqualificazione, arte, muralismo, marketing, comunicazione, urbanismo, degrado”, osserva il curatore Giuseppe Pizzuto: “E tutto solo per degli strani segni che, a partire da un certo momento in avanti, hanno iniziato ad apparire in maniera sempre più potente e prepotente sui muri delle nostre città. Siamo ancora molto lontani dall’aver trovato una sintesi. L’unica cosa che oggi non possiamo fare è ignorare tutto ciò”.
Il racconto della mostra inizia con Andy Warhol, pioniere della Pop Art, che ha rappresentato la necessaria premessa allo sviluppo della Street Art. Con il concetto di riproducibilità e la visione dell'arte come provocazione, Warhol ha gettato le basi per molti artisti urbani, rendendo l'arte accessibile a tutti. Si prosegue con Keith Haring, che con i suoi interventi outdoor e ai suoi Subway Drawings sancisce la trasformazione delle strade e delle metropolitane di New York in spazi di espressione artistica. Le sue opere, caratterizzate da figure stilizzate e messaggi sociali, sono diventate i simboli di una nuova era artistica.
Restando sempre nella Grande Mela incontreremo con JonOne, nei primi anni Ottanta uno dei primi esponenti della graffiti art, che ha il merito di aver portato i graffiti da Harlem (NY) a Parigi e dalla strada alla tela. Giungiamo così sulla scena europea, dove Blek Le Rat e poco dopo Jef Aérosol cambiano il volto delle città francesi con i loro stencil. Ma sarà Banksy a portare la stencil art dall'Europa all'attenzione globale con opere che diventano immediatamente icone, cariche di provocatori messaggi sociali.
Mr. Brainwash, Work Well Together, 2023. Mixed technique on paper, 50x38 cm I Courtesy Wunderkammern
E a proposito di arte e attivismo, è impossibile non menzionare Shepard Fairey, aka Obey: le sue opere - fra cui il celebre ritratto di Barack Obama Hope o le campagne a favore dei diritti e della salvaguardia dell'ambiente hanno avuto un impatto significativo sulla cultura popolare e sulla politica. Il viaggio continua con la “European Wave” di street artist come D*Face, Invader, Vhils, The London Police, fino a una sezione dedicata agli artisti italiani che hanno lasciato il segno sulla scena internazionale, da Sten Lex con i suoi stencil poster a Microbo e Bo130, Hogre, Orticanoodles o Biancoshock con le sue installazioni.
Street Art Revolution. Da Warhol a Banksy: la (vera) storia dell’arte urbana è “una delle mostre più dirompenti, rivoluzionarie mai realizzate. Un progetto espositivo in cui lo spettatore si troverà in dialogo con opere di inaudita potenza mediatica e tematica”, promette il direttore artistico Luca Bravo: “Warhol, Banksy, Obey, solo alcuni degli autori che hanno superato i confini tra arte, simbolismo, e viralità. Riconosciamo in loro qualcosa di terribilmente vero, incisivo, reale. Pur senza ammetterlo del tutto a noi stessi”.
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