Samantha Marenzi. Corpus
![© Samantha Marenzi © Samantha Marenzi](http://www.arte.it/foto/600x450/a5/137641-unnamed-15.jpg)
© Samantha Marenzi
Dal 11 Marzo 2023 al 25 Marzo 2023
Roma
Luogo: Centro Luigi Di Sarro
Indirizzo: Via Paolo Emilio 28
Orari: da martedì a sabato 16-19 o su appuntamento
Curatori: Simone Azzoni e Marco Rapaccini
E-Mail info: info@centroluigidisarro.it
Sito ufficiale: http://www.centroluigidisarro.it
S'intitola Corpus la mostra che espone dall'11 al 25 marzo i progetti fotografici di Samantha Marenzi che raccontano la ricerca dell'autrice sulla pratica del corpo e della danza.
Corpus è un progetto in tre stadi di passaggio, tre tappe alchemiche, tre nuclei linguistici e materici che raccontano la relazione tra immagine e Butō, fotografia e danza, arti visive e arti performative.
“Ho sempre utilizzato soltanto la fotografia analogica, e con i progetti legati alla presenza e alla corporeità ho iniziato la mia sperimentazione sulle tecniche antiche di stampa. Un processo lento e lungo di creazione dell’immagine, organico ai tempi e ai silenzi del lavoro sul corpo, un corpus”.
In una relazione mai documentaristica tra scena e fotografia, l'immagine è parte del processo creativo come diagnosi e scansione del movimento, come traduzione linguistica, come partitura ritmica “nel” e “sul” nero.
Le immagini sviluppano il Butō del gruppo Lios, de La Maison du Butoh Blanc, ma anche quello che la Marenzi ha vissuto in Giappone seguendo Akira Kasai, un danzatore che ha partecipato alla fondazione del Butō e che ha poi attraversato le culture e le pratiche d’Oriente e d’Occidente. Frammenti di progetti esposti in numerosi eventi e foyer italiani si ritrovano a dialogare al Centro Luigi Di Sarro assieme ad inediti appositamente stampati per Corpus.
In mostra anche l'ultimo lavoro dell'artista con la performer Alessandra Cristiani, una trilogia di tre porgetti per altrettanti spettacoli e mostre: uno dedicato a Schiele e realizzato in cianotipia, uno a Bacon e realizzato in polaroid, l'ultimo a Rodin in emulsione ai sali d'argento su carta e su pietra.
“Le immagini costituiscono sia le sorgenti che le destinazioni delle tre performance. A ciascun assolo è legato un progetto fotografico che indaga le variazioni della sua corporeità sollecitata dall’opera dei tre artisti scelti e sperimenta le contaminazioni tra diverse tecniche. In tutte e tre le tappe abbiamo lavorato in collaborazione con Alberto Canu, che usa il digitale e riprende di solito gli spettacoli, in prova o dal vivo”.
Samantha Marenzi è specializzata in fotografia analogica e tecniche manuali di stampa. Diplomata all'Istituto Roberto Rossellini nel 1995, si dedica già durante la formazione sia alla professione (fotografia di moda, ritrattistica, fotografia d'arte e archeologia, stampa fine art) sia alla ricerca artistica (in particolare sulla figura umana e sulle antiche tecniche di stampa). Sempre alla metà degli anni Novanta incontra il But? e si forma come danzatrice al seguito di alcuni maestri giapponesi. Dalla fondazione della compagnia Lios nel 2000, i membri del gruppo diventano i principali soggetti della sua progettualità fotografica, oltre che i compagni di un lungo percorso come performer e organizzatrice di rassegne ed eventi. Dal 1999 insegna tecnica fotografica e pratiche di camera oscura in spazi occupati, scuole pubbliche e istituti privati. Dal 2010 collabora con Officine Fotografiche Roma. Dalla laurea in Storia del Teatro nel 2002, affianca alle pratiche artistiche la ricerca storica e teorica. Attualmente insegna al DAMS dell'Università Roma Tre dove si occupa della danza e dei suoi rapporti con le arti visive.
La mostra è organizzata dal Centro di documentazione e ricerca artistica contemporanea Luigi Di Sarro con Grenze Arsenali Fotografici e Officine Fotografiche (Roma). Vernissage sabato 11 marzo ore 18
Corpus è un progetto in tre stadi di passaggio, tre tappe alchemiche, tre nuclei linguistici e materici che raccontano la relazione tra immagine e Butō, fotografia e danza, arti visive e arti performative.
“Ho sempre utilizzato soltanto la fotografia analogica, e con i progetti legati alla presenza e alla corporeità ho iniziato la mia sperimentazione sulle tecniche antiche di stampa. Un processo lento e lungo di creazione dell’immagine, organico ai tempi e ai silenzi del lavoro sul corpo, un corpus”.
In una relazione mai documentaristica tra scena e fotografia, l'immagine è parte del processo creativo come diagnosi e scansione del movimento, come traduzione linguistica, come partitura ritmica “nel” e “sul” nero.
Le immagini sviluppano il Butō del gruppo Lios, de La Maison du Butoh Blanc, ma anche quello che la Marenzi ha vissuto in Giappone seguendo Akira Kasai, un danzatore che ha partecipato alla fondazione del Butō e che ha poi attraversato le culture e le pratiche d’Oriente e d’Occidente. Frammenti di progetti esposti in numerosi eventi e foyer italiani si ritrovano a dialogare al Centro Luigi Di Sarro assieme ad inediti appositamente stampati per Corpus.
In mostra anche l'ultimo lavoro dell'artista con la performer Alessandra Cristiani, una trilogia di tre porgetti per altrettanti spettacoli e mostre: uno dedicato a Schiele e realizzato in cianotipia, uno a Bacon e realizzato in polaroid, l'ultimo a Rodin in emulsione ai sali d'argento su carta e su pietra.
“Le immagini costituiscono sia le sorgenti che le destinazioni delle tre performance. A ciascun assolo è legato un progetto fotografico che indaga le variazioni della sua corporeità sollecitata dall’opera dei tre artisti scelti e sperimenta le contaminazioni tra diverse tecniche. In tutte e tre le tappe abbiamo lavorato in collaborazione con Alberto Canu, che usa il digitale e riprende di solito gli spettacoli, in prova o dal vivo”.
Samantha Marenzi è specializzata in fotografia analogica e tecniche manuali di stampa. Diplomata all'Istituto Roberto Rossellini nel 1995, si dedica già durante la formazione sia alla professione (fotografia di moda, ritrattistica, fotografia d'arte e archeologia, stampa fine art) sia alla ricerca artistica (in particolare sulla figura umana e sulle antiche tecniche di stampa). Sempre alla metà degli anni Novanta incontra il But? e si forma come danzatrice al seguito di alcuni maestri giapponesi. Dalla fondazione della compagnia Lios nel 2000, i membri del gruppo diventano i principali soggetti della sua progettualità fotografica, oltre che i compagni di un lungo percorso come performer e organizzatrice di rassegne ed eventi. Dal 1999 insegna tecnica fotografica e pratiche di camera oscura in spazi occupati, scuole pubbliche e istituti privati. Dal 2010 collabora con Officine Fotografiche Roma. Dalla laurea in Storia del Teatro nel 2002, affianca alle pratiche artistiche la ricerca storica e teorica. Attualmente insegna al DAMS dell'Università Roma Tre dove si occupa della danza e dei suoi rapporti con le arti visive.
La mostra è organizzata dal Centro di documentazione e ricerca artistica contemporanea Luigi Di Sarro con Grenze Arsenali Fotografici e Officine Fotografiche (Roma). Vernissage sabato 11 marzo ore 18
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