Francesca Cataldi e Riccardo Pieroni. FeTT 3,5/27 la Stanza di Piero e il Senso dell’Ordine
Dal 26 Febbraio 2016 al 02 Aprile 2016
Roma
Luogo: Galleria Sinopia
Indirizzo: via dei Banchi Nuovi 21/b
Curatori: Raffaella Lupi
Telefono per informazioni: +39 06 6872869
E-Mail info: info@sinopiagalleria.com
Sito ufficiale: http://www.sinpiagalleria.com
Si inaugura presso la Galleria Sinopia di Raffaella Lupi, FeTT 3,5/27 con opere di Francesca Cataldi e Riccardo Pieroni ispirate alla Stanza di Piero, un laboratorio appartenuto ad un ingegnere che in questa stanza si rifugiava trascorrendo le ore sperimentando apparecchi di trasmissione.
Lui non c’è più, ma sono rimasti i milioni di oggetti catalogati e racchiusi in centinaia di cassettini: chiodi, rivette, rotelle, pile, viti, ingranaggi, rocchetti di fili di rame che hanno attirato l’attenzione dei due artisti determinando un nuovo ciclo di opere.
Raffaella Lupi ha raccolto il messaggio di questo lavoro e su questo ha costruito una mostra intima e introspettiva. La stanza, raccontata in questa mostra è luogo di memoria, di passioni e di intimità, da proteggere e custodire. “Entrare nella stanza di Piero, attraverso lo sguardo della Cataldi e di Pieroni è come entrare in connessione con una mappatura delle sue passioni, con il sentimento del meraviglioso che è celato nelle cose piccole e a prima vista insignificanti, ma tutte parti di un sistema complesso di relazioni vitali e di un comune sentire”.
Con che spirito dobbiamo dunque entrare in questa Stanza di Piero, si domanda la curatrice Stefania Severi?: “lo facciamo attraverso le suggestioni che questa stanza ha prodotto in due artisti, una scultrice, Francesca Cataldi, ed un fotografo, Riccardo Pieroni. Loro ce la “raccontano”, ognuno a suo modo, come è ovvio che sia perché l’entrare in una stanza provoca sensazioni, reazioni e stimoli che variano a seconda della sensibilità e della formazione individuali.
Francesca Cataldi, che da sempre sperimenta materie, ha trovato, quell’accumulazione che tanto ama e con i pezzetti di rame ne ha fatto dei libri, con pagine tessute a telaio come stoffa e pagine realizzate con fili sovrapposti, come il feltro.
lo sguardo fotografico di Riccardo Pieroni è tenero e amorevole, è come se accarezzasse cose appartenute ad un caro amico o ad un parente affezionato. In tutti quei cassetti, in tutte quelle scatolette di forme e colori vari e in tutti quegli oggetti egli ha colto il ritmo compositivo e la suggestione metafisica”.
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