Aspettando Three Gates of IN-Perfection, dal 12 ottobre nel Parco di Veio
Bartolomeo Pietromarchi: come rinascono le Vie Francigene
Bartolomeo Pietromarchi. Photo Giorgio Benni
Francesca Grego
08/10/2019
Three Gates of IN-Perfection si prepara a incontrare il pubblico nel Parco di Veio, a due passi da Roma. Da sabato 12 ottobre art lovers e amanti della natura avranno un nuovo motivo per passeggiare negli scenari idillici della Via Francigena: tre suggestive installazioni pensate e realizzate da noti artisti contemporanei in simbiosi con il paesaggio e la storia del luogo.
Si tratta di ATLANTE di Davide Dormino, DIALOGO INFINITO di Giancarlo Neri e CONNESSIONE del duo Goldschmied & Chiari, unite nel progetto a cura del fotografo e artista Angelo Cricchi che si è aggiudicato il primo posto del bando della Regione Lazio Arte sui Cammini.
All'interno del Santuario della Madonna del Sorbo, poi, la mostra Epilogo presenterà 30 scatti e un documentario firmati dallo stesso Cricchi: una finestra aperta sul backstage di un intenso lavoro collettivo, abbraccio di arte, storia e natura nato con l'obiettivo di rivitalizzare i sentieri degli antichi pellegrini.
Ne parliamo con il direttore del MAXXI Bartolomeo Pietromarchi, nella giuria di Arte sui Cammini grazie a solidi trascorsi nel campo del contemporaneo applicato ai territori.
“Ho partecipato molto volentieri ad Arte sui Cammini perché prevedeva una tipologia di interventi d'artista che mi è molto vicina”, racconta Pietromarchi: “Avendo lavorato per anni su queste tematiche con la Fondazione Adriano Olivetti, conosco nel dettaglio quelle che sono le potenzialità ma anche le difficoltà di questo tipo di iniziative”.
“Rispetto ad altre esperienze simili - continua il direttore - in questa occasione ho trovato proposte di altissimo livello, che prendono attentamente in esame le criticità di un intervento permanente sul territorio e soprattutto tengono bene in considerazione quella che è la storia e il genius loci delle Vie Francigene del Lazio. Tutto il progetto mi è sembrato particolarmente centrato sia dal punto di vista di chi ha costruito il bando, sia da quello di chi ha risposto. Soprattutto mi ha colpito la perfetta interpretazione dell'equilibrio tra storia, geografia ed evocazione contemporanea da parte degli artisti”.
Quali erano gli obiettivi del bando e quali sono stati i criteri adottati per la selezione?
“L'obiettivo era riattivare i cammini storici del Lazio attraverso l'azione dell'arte contemporanea. Grazie ai segni e ai simboli distribuiti sul territorio dagli artisti, le strade della spiritualità che anticamente portavano i pellegrini a Roma possono trovare una nuova vita.
Perché gli interventi fossero davvero efficaci era indispensabile un'attenzione alle caratteristiche fisico-geografiche, storiche e culturali del luogo. Era necessario da parte degli artisti interpretare questi segni in modo discreto, perché potessero entrare realmente in dialogo con lo spirito delle Vie Francigene. Un tema molto delicato, poi. è quello della manutenzione e della permanenza nel tempo: abbiamo scartato progetti che non rispondevano a questi requisiti perché l'idea era quella di creare delle opere durature”.
Che cosa succede quando l'arte esce dal museo e si inserisce in un contesto storico-paesaggistico dotato di vita propria?
“Bisogna agire con esperienza e sensibilità perché si tratta di processi molto delicati. La parola chiave in questi casi è mediazione: saper ascoltare ed entrare in sintonia con il territorio. Altrimenti si rischia di cadere in quella che è la critica più frequente a questo tipo di interventi, e cioè che siano come astronavi calate dall'alto, senza nessun legame con il contesto che le ospita. In Arte sui Cammini ho notato invece una grande cura per la dimensione relazionale, come pure ho apprezzato la volontà programmatica di far vivere queste opere nel lungo periodo”.
A suo parere, ci sono ancora resistenze e pregiudizi da sfatare nel rapporto del contemporaneo con la storia e il paesaggio?
“Sicuramente, ci sono anche pregiudizi verso l'arte contemporanea tout court. In Italia c'è ancora moltissimo da fare e questi territori hanno scarsa esperienza del contemporaneo. È fondamentale quindi pensare a forme di mediazione che educhino le persone a comprendere e ad apprezzare i nuovi percorsi artistici. La speranza è che questa esperienza possa innescare dei processi capaci di andare avanti nel tempo, perché le iniziative una tantum rischiano di rimanere fini a se stesse”.
Spostiamoci un attimo dalla parte del pubblico: Arte sui Cammini trasformerà l'esperienza di una passeggiata sulle Vie Francigene del Lazio?
“Lo verificheremo sul campo, anche in rapporto ai singoli interventi: probabilmente non tutti innescheranno nel pubblico le stesse reazioni. Credo che sia molto importante seguire il feedback dei visitarori man mano che gli interventi vengono presentati: al momento ne sono stati inaugurati quattro o cinque rispetto agli otto previsti. E poi bisogna vedere come vengono vissuti nel tempo.
La fruizione è un'esperienza molto personale, non ci sono regole valide per tutti. Però c'è la speranza che queste opere possano muovere in ognuno riflessioni ed emozioni nuove, che abbiano anche un risvolto sociale e collettivo: così il territorio può acquistare identità, valore e attenzione”.
Three Gates of IN-Perfection è un progetto promosso da Fondazione Allori con la direzione artistica di Associazione Culturale Bianca. È stato realizzato con la media partnership di ARTE.it, che ha contribuito anche alla sua ideazione.
Leggi anche:
• Meno cinque a Three Gates of IN-Perfection: la parola ad Angelo Cricchi
• Davide Dormino: vi racconto il mio Atlante, la monumentale vertebra lungo la Via Francigena
• Dialogo Infinito: sulla Via Francigena l'arte di Giancarlo Neri
• Goldschmied & Chiari: lungo la Francigena il nostro invito alla relazione e alla ricerca spirituale
• Land Art sulla Via Francigena: parla il curatore e artista Angelo Cricchi
Si tratta di ATLANTE di Davide Dormino, DIALOGO INFINITO di Giancarlo Neri e CONNESSIONE del duo Goldschmied & Chiari, unite nel progetto a cura del fotografo e artista Angelo Cricchi che si è aggiudicato il primo posto del bando della Regione Lazio Arte sui Cammini.
All'interno del Santuario della Madonna del Sorbo, poi, la mostra Epilogo presenterà 30 scatti e un documentario firmati dallo stesso Cricchi: una finestra aperta sul backstage di un intenso lavoro collettivo, abbraccio di arte, storia e natura nato con l'obiettivo di rivitalizzare i sentieri degli antichi pellegrini.
Ne parliamo con il direttore del MAXXI Bartolomeo Pietromarchi, nella giuria di Arte sui Cammini grazie a solidi trascorsi nel campo del contemporaneo applicato ai territori.
“Ho partecipato molto volentieri ad Arte sui Cammini perché prevedeva una tipologia di interventi d'artista che mi è molto vicina”, racconta Pietromarchi: “Avendo lavorato per anni su queste tematiche con la Fondazione Adriano Olivetti, conosco nel dettaglio quelle che sono le potenzialità ma anche le difficoltà di questo tipo di iniziative”.
“Rispetto ad altre esperienze simili - continua il direttore - in questa occasione ho trovato proposte di altissimo livello, che prendono attentamente in esame le criticità di un intervento permanente sul territorio e soprattutto tengono bene in considerazione quella che è la storia e il genius loci delle Vie Francigene del Lazio. Tutto il progetto mi è sembrato particolarmente centrato sia dal punto di vista di chi ha costruito il bando, sia da quello di chi ha risposto. Soprattutto mi ha colpito la perfetta interpretazione dell'equilibrio tra storia, geografia ed evocazione contemporanea da parte degli artisti”.
Quali erano gli obiettivi del bando e quali sono stati i criteri adottati per la selezione?
“L'obiettivo era riattivare i cammini storici del Lazio attraverso l'azione dell'arte contemporanea. Grazie ai segni e ai simboli distribuiti sul territorio dagli artisti, le strade della spiritualità che anticamente portavano i pellegrini a Roma possono trovare una nuova vita.
Perché gli interventi fossero davvero efficaci era indispensabile un'attenzione alle caratteristiche fisico-geografiche, storiche e culturali del luogo. Era necessario da parte degli artisti interpretare questi segni in modo discreto, perché potessero entrare realmente in dialogo con lo spirito delle Vie Francigene. Un tema molto delicato, poi. è quello della manutenzione e della permanenza nel tempo: abbiamo scartato progetti che non rispondevano a questi requisiti perché l'idea era quella di creare delle opere durature”.
Che cosa succede quando l'arte esce dal museo e si inserisce in un contesto storico-paesaggistico dotato di vita propria?
“Bisogna agire con esperienza e sensibilità perché si tratta di processi molto delicati. La parola chiave in questi casi è mediazione: saper ascoltare ed entrare in sintonia con il territorio. Altrimenti si rischia di cadere in quella che è la critica più frequente a questo tipo di interventi, e cioè che siano come astronavi calate dall'alto, senza nessun legame con il contesto che le ospita. In Arte sui Cammini ho notato invece una grande cura per la dimensione relazionale, come pure ho apprezzato la volontà programmatica di far vivere queste opere nel lungo periodo”.
A suo parere, ci sono ancora resistenze e pregiudizi da sfatare nel rapporto del contemporaneo con la storia e il paesaggio?
“Sicuramente, ci sono anche pregiudizi verso l'arte contemporanea tout court. In Italia c'è ancora moltissimo da fare e questi territori hanno scarsa esperienza del contemporaneo. È fondamentale quindi pensare a forme di mediazione che educhino le persone a comprendere e ad apprezzare i nuovi percorsi artistici. La speranza è che questa esperienza possa innescare dei processi capaci di andare avanti nel tempo, perché le iniziative una tantum rischiano di rimanere fini a se stesse”.
Spostiamoci un attimo dalla parte del pubblico: Arte sui Cammini trasformerà l'esperienza di una passeggiata sulle Vie Francigene del Lazio?
“Lo verificheremo sul campo, anche in rapporto ai singoli interventi: probabilmente non tutti innescheranno nel pubblico le stesse reazioni. Credo che sia molto importante seguire il feedback dei visitarori man mano che gli interventi vengono presentati: al momento ne sono stati inaugurati quattro o cinque rispetto agli otto previsti. E poi bisogna vedere come vengono vissuti nel tempo.
La fruizione è un'esperienza molto personale, non ci sono regole valide per tutti. Però c'è la speranza che queste opere possano muovere in ognuno riflessioni ed emozioni nuove, che abbiano anche un risvolto sociale e collettivo: così il territorio può acquistare identità, valore e attenzione”.
Three Gates of IN-Perfection è un progetto promosso da Fondazione Allori con la direzione artistica di Associazione Culturale Bianca. È stato realizzato con la media partnership di ARTE.it, che ha contribuito anche alla sua ideazione.
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• Goldschmied & Chiari: lungo la Francigena il nostro invito alla relazione e alla ricerca spirituale
• Land Art sulla Via Francigena: parla il curatore e artista Angelo Cricchi
Milano, 2001 - Vivono e lavorano a Milano, 0
Goldschmied & Chiari
Biografia Napoli, 1955 - Vive e lavora a Roma | Rio de Janeiro Studio, 0Giancarlo Neri
Biografia Udine, 1973 - Vive e lavora a Roma | Viale Filarete, 30Davide Dormino
Biografia Roma, 1961 - Vive e lavora a Roma | Lost and Found Studio - Via Arimondi, 3Angelo Cricchi
BiografiaNotizie
- Roma - Arte, paesaggio, identità: le nuove frontiere della Regione Lazio
L’Arte sui Cammini, primo passo per un grande museo a cielo aperto di arte contemporanea
Roma - Presentato il progetto di Land Art che inaugura il 12 ottobre tra Formello e Campagnano di RomaSulla Francigena archeologia e arte contemporanea in connessione con 3 Gates of In-perfection
Roma - La terza porta del progetto Three Gates of In-PerfectionCONNESSIONE: una panchina come luogo di meditazione per il duo Goldschmied&Chiari
Roma - Gli interventi del progetto vincitore del bando Arte sui CamminiL’ATLANTE di Dormino, lente di ingradimento sulla via Francigena
Roma - Dialogo Infinito è la porta n. 2 di “Three Gates of In-Perfection”Il Dialogo Infinito di Giancarlo Neri tra camminatori e animali
Roma - Parla il curatore dell’intervento di land art che inaugura il 12 ottobre tra Formello e Campagnano- 1 a Three Gates of In-Perfection: la parola ad Angelo Cricchi
Roma - Dietro le quinte di “Three Gates of In-Perfection”Land Art sulla Via Francigena – Parla il curatore e artista Angelo Cricchi
Roma - Alla scoperta di Three Gates of In-PerfectionDialogo Infinito: sulla Via Francigena l’arte di Giancarlo Neri
Roma - Le artiste parlano del loro lavoro nell’ambito del progetto Three Gates of In-PerfectionGoldschmied & Chiari: lungo la Francigena il nostro invito alla relazione e alla ricerca spirituale
Roma - L’artista visivo partecipa al progetto Three Gates of In-Perfection con un’opera monumentaleDavide Dormino: vi racconto il mio Atlante, la monumentale vertebra lungo la via Francigena
Roma - Al Lost and Found Studio il 12 e 13 maggioA Open House Roma il nuovo progetto di Angelo Cricchi, Three Gates of In-Perfection
Roma - Il progetto si è classificato primo al bando "Arte sui cammini".ARTE.it presenta Three Gates of In-Perfection
FOTO
MOSTRE
- DAL 28/01/2020 AL 28/01/2020 Roma | MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Arte sui Cammini - 7 progetti per la valorizzazione dei Cammini della Spiritualità
- DAL 12/10/2019 AL 31/12/2019 Campagnano di Roma | Santuario di Santa Maria del Sorbo
Epilogo
- DAL 12/10/2019 AL 12/10/2019 Formello | Valle del Sorbo
Three Gates of IN-Perfection
- DAL 12/05/2018 AL 13/05/2018 Roma | Lost and Found Studio
Open House Roma 2018 al Lost and Found Studio
PUNTI DI INTERESSE