Passione Ottocento
Dipinto dell'Ottocento
06/03/2008
“L’Europa – il mondo – non ha che un solo Canova” scriveva Lord Byron nei primi anni del 1800. L’affermazione del poeta e politico inglese torna di attualità in occasione della mostra “Ottocento. Da Canova al Quarto Stato” - alle Scuderie del Quirinale di Roma dal 29 febbraio al 10 giugno. Infatti, la tesi principale che guida l’iniziativa, curata da Maria Vittoria Marini Clarelli, Fernando Mazzocca, Carlo Sisi, è documentare la grandezza dell’arte italiana del XIX secolo, dimostrando che Canova, Segantini, Boldini, Hayez, tanto per citare alcuni degli artisti dell’epoca presenti in mostra, realizzarono opere di una qualità pari, e in alcuni casi superiore, a quelle degli altri paesi europei, Francia inclusa.
La mostra riunisce, per la prima volta, oltre 100 capolavori dell’800 italiano, in grado di raccontare come pittori straordinari, tra Roma e Milano, Firenze e Napoli, abbiano lottato in contesti e situazioni storiche difficili, per realizzare opere che fossero all’altezza della migliore tradizione nazionale. Appiani, Palagi, Hayez e i rappresentanti della Scuola Romantica a Milano, i Macchiaioli - Fattori, Lega, Signorini - a Firenze, i vedutisti della Scuola di Posillipo e Morelli a Napoli, hanno reinterpretato il lento, spesso dorato, tramonto dell’ideale classico e delle regole ritenute immutabili dell’Accademia, realizzando, in nome dei grandi ideali del Risorgimento e dei conflitti esistenziali nei Romantici, una pittura che desse conto della semplice natura e della vita quotidiana nei Macchiaioli, dei misteriosi percorsi dell'animo in Morelli, creando così una nuova idea di bello che corrispondesse alle inquietudini dell'uomo moderno.
Il percorso espositivo si compone di 130 opere di 72 autori che raccontano storie suggestive o rappresentano testimonianze storiche ben precise e cambiamenti sociali in atto.
Tra i capolavori, il Bacio di Francesco Hayez, dipinto che raramente lascia le sale della Pinacoteca di Brera di Milano, il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, l’opera più grande tra quelle esposte con in suoi 283 cm di altezza e i 5 metri e mezzo di larghezza, il Napoleone Bonaparte presidente della Repubblica Italiana di Andrea Appiani (1803), primo ritratto assoluto di Napoleone.
E così altri strepitosi ritratti, come l'eroica Principessa Belgiojoso e i sensuali nudi femminili di Hayez, le malinconiche scene familiari di Silvestro Lega, come l'indimenticabile Canto di uno stornello, le smaglianti tavolette (su cui svetta l'incanto dei Bagni della Rotonda Palmieri) e gli intensi ritratti di Giovanni Fattori, chiamati a raccolta dai maggiori musei e dalle collezioni private più esclusive, restituiscono le passioni, le speranze e le delusioni di un Paese in lotta per l’indipendenza e per la creazione di una società più equa. Dopo l'Unità d'Italia, le vicende della pittura, a cominciare dall'esperienza rivoluzionaria dei Macchiaioli che si esaurisce nel giro di dieci anni, vedono scavarsi un solco tra gli artisti ufficiali, graditi all'establishment e quelli che, in perenne conflitto con la società, cercano di realizzare un nuovo modo di vedere e interpretare la realtà.
La mostra, realizzata con il contributo del Banco Popolare in qualità di main sponsor, intende mettere a confronto presupposti ed esiti diversi, tra il linguaggio della "macchia", basato su una potente sintesi plastica e cromatica, la materializzazione dell'immagine perseguita tra le vibrazioni luminose di Morelli e le sperimentazioni atmosferiche della Scapigliatura e del Divisionismo. I protagonisti di questo movimento, Segantini, Morbelli, Novellini, Previati, Pellizza da Volpedo, testimoniano la grandezza e la modernità, assolutamente europee, dell’ultima grande stagione della pittura italiana dell'Ottocento. Per evocare meglio il percorso artistico del secolo alcuni capolavori assoluti della scultura - di artisti come Canova, Tenerani, Bartolini, Vela, Duprè, Cecioni, Gemito, sino a Medardo Rosso - fanno da grandi testimoni, strategicamente dislocati negli snodi principali, alle diverse sezioni.
Ottocento
Fino al 10 giugno 2008
Roma, Scuderie del Quirinale, via XXIV Maggio, 16
Cura della mostra: Maria Vittoria Marini Clarelli, Fernando Mazzocca, Carlo Sisi
Informazioni e prenotazioni:
singoli, gruppi e laboratori d’arte tel. 0639967500 scuole tel. 0639967200
Orari: da domenica a giovedì 10.00-20.00; venerdì e sabato 10.00-22.30;
l’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura
La mostra riunisce, per la prima volta, oltre 100 capolavori dell’800 italiano, in grado di raccontare come pittori straordinari, tra Roma e Milano, Firenze e Napoli, abbiano lottato in contesti e situazioni storiche difficili, per realizzare opere che fossero all’altezza della migliore tradizione nazionale. Appiani, Palagi, Hayez e i rappresentanti della Scuola Romantica a Milano, i Macchiaioli - Fattori, Lega, Signorini - a Firenze, i vedutisti della Scuola di Posillipo e Morelli a Napoli, hanno reinterpretato il lento, spesso dorato, tramonto dell’ideale classico e delle regole ritenute immutabili dell’Accademia, realizzando, in nome dei grandi ideali del Risorgimento e dei conflitti esistenziali nei Romantici, una pittura che desse conto della semplice natura e della vita quotidiana nei Macchiaioli, dei misteriosi percorsi dell'animo in Morelli, creando così una nuova idea di bello che corrispondesse alle inquietudini dell'uomo moderno.
Il percorso espositivo si compone di 130 opere di 72 autori che raccontano storie suggestive o rappresentano testimonianze storiche ben precise e cambiamenti sociali in atto.
Tra i capolavori, il Bacio di Francesco Hayez, dipinto che raramente lascia le sale della Pinacoteca di Brera di Milano, il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, l’opera più grande tra quelle esposte con in suoi 283 cm di altezza e i 5 metri e mezzo di larghezza, il Napoleone Bonaparte presidente della Repubblica Italiana di Andrea Appiani (1803), primo ritratto assoluto di Napoleone.
E così altri strepitosi ritratti, come l'eroica Principessa Belgiojoso e i sensuali nudi femminili di Hayez, le malinconiche scene familiari di Silvestro Lega, come l'indimenticabile Canto di uno stornello, le smaglianti tavolette (su cui svetta l'incanto dei Bagni della Rotonda Palmieri) e gli intensi ritratti di Giovanni Fattori, chiamati a raccolta dai maggiori musei e dalle collezioni private più esclusive, restituiscono le passioni, le speranze e le delusioni di un Paese in lotta per l’indipendenza e per la creazione di una società più equa. Dopo l'Unità d'Italia, le vicende della pittura, a cominciare dall'esperienza rivoluzionaria dei Macchiaioli che si esaurisce nel giro di dieci anni, vedono scavarsi un solco tra gli artisti ufficiali, graditi all'establishment e quelli che, in perenne conflitto con la società, cercano di realizzare un nuovo modo di vedere e interpretare la realtà.
La mostra, realizzata con il contributo del Banco Popolare in qualità di main sponsor, intende mettere a confronto presupposti ed esiti diversi, tra il linguaggio della "macchia", basato su una potente sintesi plastica e cromatica, la materializzazione dell'immagine perseguita tra le vibrazioni luminose di Morelli e le sperimentazioni atmosferiche della Scapigliatura e del Divisionismo. I protagonisti di questo movimento, Segantini, Morbelli, Novellini, Previati, Pellizza da Volpedo, testimoniano la grandezza e la modernità, assolutamente europee, dell’ultima grande stagione della pittura italiana dell'Ottocento. Per evocare meglio il percorso artistico del secolo alcuni capolavori assoluti della scultura - di artisti come Canova, Tenerani, Bartolini, Vela, Duprè, Cecioni, Gemito, sino a Medardo Rosso - fanno da grandi testimoni, strategicamente dislocati negli snodi principali, alle diverse sezioni.
Ottocento
Fino al 10 giugno 2008
Roma, Scuderie del Quirinale, via XXIV Maggio, 16
Cura della mostra: Maria Vittoria Marini Clarelli, Fernando Mazzocca, Carlo Sisi
Informazioni e prenotazioni:
singoli, gruppi e laboratori d’arte tel. 0639967500 scuole tel. 0639967200
Orari: da domenica a giovedì 10.00-20.00; venerdì e sabato 10.00-22.30;
l’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura
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