I due mondi di Joan Mitchell
I due mondi di Joan Mitchell
05/03/2009
Dal 21 marzo al 19 luglio 2009, Palazzo Magnani di Reggio Emilia ospita la grande antologica, la prima mai organizzata in Italia, dedicata a Joan Mitchell (Chicago, 1926 - Parigi, 1992), una delle pittrici americane più importanti del XX secolo.
L'esposizione, curata da Sandro Parmigiani, presenta 46 opere - alcune di grandi dimensioni, quali Les bleuets, 1973, di 280 x 580 cm e A small garden, 1980, di 285 x 720 cm, entrambi del Centre Pompidou di Parigi; Edrita Fried, 297 x 762 cm, della Joan Mitchell Foundation di New York - provenienti da alcuni dei maggiori musei americani (Whitney Museum of American Art di New York, Smithsonian Museum di Washington, National Gallery of Art di Washington), dalla Joan Mitchell Foundation di New York e dalla Cheim & Read Gallery di New York, e da musei (Centre Pompidou, Musée de Beaux-Arts di Nantes, FRAC Haute Normandie, Fondation Maeght di St. Paul de Vence) e collezioni private francesi, in grado di coprire l'intero percorso dell'artista, dal 1950 agli ultimi dipinti realizzati nei giorni immediatamente precedenti la sua scomparsa.
L’opera di Joan Mitchell può essere considerata un ponte tra la pittura americana e quella europea. Dapprima protagonista dell'Espressionismo Astratto americano - negli anni Cinquanta, quando viveva in quella New York - faceva parte del gruppo di mitici pittori, tra cui Pollock e De Kooning, con il quale sarebbe restata fino alla fine in rapporti di fraterna amicizia - che avrebbe scalzato Parigi dal ruolo di centro dell'arte mondiale e segnato l'affermazione della metropoli americana come luogo propulsore dell'innovazione artistica - e successivamente, a partire dal suo trasferimento a Parigi alla fine degli anni Cinquanta, creatrice di una pittura che rivisita le esperienze di Van Gogh e di Monet, e che riesce a trasmettere, attraverso una gestualità astratto-informale e colori squillanti, le emozioni provate di fronte alla natura (campi, giardini, alberi, fiori) e i sentimenti suscitati in lei da alcune vicende della sua vita.
A Joan Mitchell sono state dedicate, dopo la morte, alcune importanti retrospettive, come quelle al Musée des Beaux-Arts di Nantes e al Jeu de Paume di Parigi nel 1994, e al Whitney Museum of American Art di New York nel 2002.
In Italia, l'opera di Joan Mitchell non viene presentata da cinquant'anni: la sua stagione espositiva in Italia fu assai breve, e tutta circoscritta tra la fine degli anni Cinquanta (1958, Biennale di Venezia, dove espose due opere nella sezione "Giovani artisti italiani e stranieri" curata da Franco Russoli, e al Festival dei Due Mondi di Spoleto; 1959, mostra al Circolo degli Artisti di Torino) e i primi anni Sessanta (1960, mostra personale alla Galleria dell'Ariete di Milano, presentata in catalogo da Franco Russoli; 1961, vincitrice del Premio Lissone).
L’iniziativa reggiana è la seconda tappa di un percorso espositivo che, iniziato alla Kunsthalle di Emden (Germania), proseguirà dal 23 agosto al 31 ottobre 2009, al Musée des Impressionismes Giverny (Francia).
Joan Mitchell
La pittura dei Due Mondi
22 marzo - 19 luglio 2009
Reggio Emilia, Palazzo Magnani (corso Garibaldi, 29)
Orari: dal martedì alla domenica, 10.00-13.00, 15.30-19.00. Chiuso il lunedì
Biglietti: intero, Euro 7; ridotto, Euro 5; studenti, Euro 2
Catalogo: Skira
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0522.454437; fax 0522.444436
e-mail: info@palazzomagnani.it; web: www.palazzomagnani.it
L'esposizione, curata da Sandro Parmigiani, presenta 46 opere - alcune di grandi dimensioni, quali Les bleuets, 1973, di 280 x 580 cm e A small garden, 1980, di 285 x 720 cm, entrambi del Centre Pompidou di Parigi; Edrita Fried, 297 x 762 cm, della Joan Mitchell Foundation di New York - provenienti da alcuni dei maggiori musei americani (Whitney Museum of American Art di New York, Smithsonian Museum di Washington, National Gallery of Art di Washington), dalla Joan Mitchell Foundation di New York e dalla Cheim & Read Gallery di New York, e da musei (Centre Pompidou, Musée de Beaux-Arts di Nantes, FRAC Haute Normandie, Fondation Maeght di St. Paul de Vence) e collezioni private francesi, in grado di coprire l'intero percorso dell'artista, dal 1950 agli ultimi dipinti realizzati nei giorni immediatamente precedenti la sua scomparsa.
L’opera di Joan Mitchell può essere considerata un ponte tra la pittura americana e quella europea. Dapprima protagonista dell'Espressionismo Astratto americano - negli anni Cinquanta, quando viveva in quella New York - faceva parte del gruppo di mitici pittori, tra cui Pollock e De Kooning, con il quale sarebbe restata fino alla fine in rapporti di fraterna amicizia - che avrebbe scalzato Parigi dal ruolo di centro dell'arte mondiale e segnato l'affermazione della metropoli americana come luogo propulsore dell'innovazione artistica - e successivamente, a partire dal suo trasferimento a Parigi alla fine degli anni Cinquanta, creatrice di una pittura che rivisita le esperienze di Van Gogh e di Monet, e che riesce a trasmettere, attraverso una gestualità astratto-informale e colori squillanti, le emozioni provate di fronte alla natura (campi, giardini, alberi, fiori) e i sentimenti suscitati in lei da alcune vicende della sua vita.
A Joan Mitchell sono state dedicate, dopo la morte, alcune importanti retrospettive, come quelle al Musée des Beaux-Arts di Nantes e al Jeu de Paume di Parigi nel 1994, e al Whitney Museum of American Art di New York nel 2002.
In Italia, l'opera di Joan Mitchell non viene presentata da cinquant'anni: la sua stagione espositiva in Italia fu assai breve, e tutta circoscritta tra la fine degli anni Cinquanta (1958, Biennale di Venezia, dove espose due opere nella sezione "Giovani artisti italiani e stranieri" curata da Franco Russoli, e al Festival dei Due Mondi di Spoleto; 1959, mostra al Circolo degli Artisti di Torino) e i primi anni Sessanta (1960, mostra personale alla Galleria dell'Ariete di Milano, presentata in catalogo da Franco Russoli; 1961, vincitrice del Premio Lissone).
L’iniziativa reggiana è la seconda tappa di un percorso espositivo che, iniziato alla Kunsthalle di Emden (Germania), proseguirà dal 23 agosto al 31 ottobre 2009, al Musée des Impressionismes Giverny (Francia).
Joan Mitchell
La pittura dei Due Mondi
22 marzo - 19 luglio 2009
Reggio Emilia, Palazzo Magnani (corso Garibaldi, 29)
Orari: dal martedì alla domenica, 10.00-13.00, 15.30-19.00. Chiuso il lunedì
Biglietti: intero, Euro 7; ridotto, Euro 5; studenti, Euro 2
Catalogo: Skira
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0522.454437; fax 0522.444436
e-mail: info@palazzomagnani.it; web: www.palazzomagnani.it
COMMENTI
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | Un ponte tra Milano e Roma nel segno del contemporaneo
Siglato l’accordo tra Brera e la GNAM. Si parte con “La forza di sognare”, una grande mostra su Mario Ceroli
-
Torino | Dal 17 ottobre al 2 marzo alle Gallerie d’Italia
La natura che resiste negli scatti di Mitch Epstein in mostra a Torino
-
Milano | Dal 18 ottobre al 30 novembre
La modernità dei divisionisti in mostra a Milano. Parla il curatore Niccolò D’Agati
-
Pisa | A Pisa dal 24 ottobre al 23 febbraio
La Grande onda di Hokusai in arrivo a Palazzo Blu
-
Roma | A Roma dal 19 novembre al 9 febbraio
Tra poesia e arte. La “meravigliosa passione” di Giovan Battista Marino in arrivo alla Galleria Borghese
-
Milano | Fino al 16 febbraio 2025
Una gioiosa magia. Al Mudec l’arte secondo Niki de Saint Phalle