Rieti, gli interventi dopo il terremoto
Al via il recupero dei tesori di Amatrice

By Natsag at Italian Wikipedia (Own work by the original uploader) [Public domain], via Wikimedia Commons |
La Torre Civica di Amatrice prima del terremoto.
Francesca Grego
30/01/2017
Rieti - A cinque mesi dal terremoto che ha devastato l’intero abitato di Amatrice, lo sciame sismico non accenna a quietarsi, ma la Città delle Cento Chiese riparte con determinazione dai propri edifici storici.
Al crollo della parete della chiesa di Sant’Agostino, verificatosi in seguito alle scosse della notte tra sabato e domenica, si provvederà in seguito: dopo la messa in sicurezza e l’avvio dei lavori per il recupero della Torre Civica, simbolo della vita cittadina già dal XIII secolo, oggi tocca al campanile della chiesa sconsacrata di Sant’Emidio. Prima del terremoto l’edificio trecentesco ospitava il Museo Civico, le cui preziose opere d’arte sono fortunatamente in salvo: dal reliquiario della Madonna di Filetta alle croci di Pinaco-Arafranca e Preta, pregevoli esempi di oreficeria quattrocentesca, ma soprattutto la celebre Sacra Famiglia di Cola Filotesio, l’architetto e pittore rinascimentale noto in tutta Italia come Cola dell’Amatrice.
È previsto per domani l’avvio del cantiere della chiesa medievale di San Francesco, in assoluto il più illustre monumento dell’area, che il 24 agosto ha visto il crollo della parte superiore della facciata, la perdita del rosone, e gravi danneggiamenti all’interno dell’unica navata. A dar lustro alla basilica erano anche gli affreschi dell’Albero di Jesse e del Giudizio Universale, oltre alle le Storie della Vergine, del Cristo e dei Santi Francescani. Risalenti al XIV e XV secolo, furono riportati alla luce nei primi decenni del Novecento: oggi sono nuovamente bisognosi di cure.
Al crollo della parete della chiesa di Sant’Agostino, verificatosi in seguito alle scosse della notte tra sabato e domenica, si provvederà in seguito: dopo la messa in sicurezza e l’avvio dei lavori per il recupero della Torre Civica, simbolo della vita cittadina già dal XIII secolo, oggi tocca al campanile della chiesa sconsacrata di Sant’Emidio. Prima del terremoto l’edificio trecentesco ospitava il Museo Civico, le cui preziose opere d’arte sono fortunatamente in salvo: dal reliquiario della Madonna di Filetta alle croci di Pinaco-Arafranca e Preta, pregevoli esempi di oreficeria quattrocentesca, ma soprattutto la celebre Sacra Famiglia di Cola Filotesio, l’architetto e pittore rinascimentale noto in tutta Italia come Cola dell’Amatrice.
È previsto per domani l’avvio del cantiere della chiesa medievale di San Francesco, in assoluto il più illustre monumento dell’area, che il 24 agosto ha visto il crollo della parte superiore della facciata, la perdita del rosone, e gravi danneggiamenti all’interno dell’unica navata. A dar lustro alla basilica erano anche gli affreschi dell’Albero di Jesse e del Giudizio Universale, oltre alle le Storie della Vergine, del Cristo e dei Santi Francescani. Risalenti al XIV e XV secolo, furono riportati alla luce nei primi decenni del Novecento: oggi sono nuovamente bisognosi di cure.
san francesco · sant'agostino · museo civico · restauro · affreschi · terremoto · danni · torre civica · recupero · crollo · amatrice · cola dell'amatrice · sant'emidio · museo cola filotesio
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Napoli | A Villa Campolieto dal 28 marzo al 31 dicembre 2025
Dall’uovo alle mele, i piaceri della tavola nell’antica Ercolano
-
Milano | Dal 13 maggio al 19 ottobre al Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Dorothea Lange in arrivo a Milano
-
Roma | Dal 28 marzo al 12 ottobre al Museo di Roma di Palazzo Braschi
Yoshitaka Amano a Roma con oltre 200 opere
-
Napoli | Alle Gallerie d’Italia dal 27 marzo al 22 giugno
La dama col liocorno di Raffaello in mostra a Napoli
-
Brescia | Dal 25 marzo al 24 agosto 2025
L’America di Joel Meyerowitz al Brescia Photo Festival
-
Milano | A Milano dal 26 marzo al 30 giugno
Andrea Solario, "coloritore vago", in mostra al Museo Poldi Pezzoli