A Milano dal 26 marzo al 30 giugno
Andrea Solario, "coloritore vago", in mostra al Museo Poldi Pezzoli

Andrea Solario, Ritratto di giovane, 1490-1494 circa, tavola, Milano, Pinacoteca di Brera © Pinacoteca di Brera, Milano - MiC
Samantha De Martin
25/03/2025
Milano - Nelle Vite Giorgio Vasari lo cita come “pittore e coloritore molto vago”, di colori smaglianti che vibrano d’una luce propria.
Quando, alla fine del Quattrocento, Venezia è al culmine del suo potere economico e culturale, il pittore milanese Andrea Solario approda in laguna insieme al fratello Cristoforo e qui ha modo di conoscere il fior fiore dei maestri locali, Giovanni Bellini su tutti.
Tuttavia la città cosmopolita è la meta prediletta anche da forestieri come probabilmente il giovane Albrecht Dürer o il Perugino, la cui pittura ha un’influenza chiave sul giovane Andrea. Dall’aprile 1507 Andrea Solario è documentato come pittore di corte del cardinale Georges d’Amboise, zio del governatore di Milano Charles d’Amboise, nel castello di Gaillon, in Normandia.
Pioniere del Rinascimento italiano in Francia, precedendo di circa dieci anni il soggiorno di Leonardo, il pittore apre la stagione espositiva 2025 al Museo Poldi Pezzoli con la mostra “La seduzione del colore. Andrea Solario e il Rinascimento tra Italia e Francia”. La prima esposizione monografica di Andrea Solario, principe del momento più glorioso dell’arte milanese e sforzesca, immediatamente successivo all’arrivo di Leonardo da Vinci a Milano, si potrà visitare dal 26 marzo al 30 giugno.

Andrea Solario, Cleopatra, 1515 circa, Tavola trasportata su tela, Collezione privata, fotodarte
Specializzatosi in ritratti e al lavoro per la committenza privata, Solario eccelse soprattutto in quadri di piccole o medie dimensioni. La sua produzione autografa, tra disegni e dipinti, è ridotta a meno di ottanta opere sparse tra musei e collezioni private di tutto il mondo.
“Nonostante la prodigiosa qualità della sua migliore produzione - spiega Alessandra Quarto, direttore del Museo Poldi Pezzoli - non era mai stato intrapreso un progetto espositivo monografico dedicato ad Andrea Solario, se si eccettua una mostra organizzata al Louvre nel 1985-1986 e dedicata ai dipinti francesi. È una sfida che il Museo ha accolto e ha portato avanti grazie al sostegno pubblico e privato. Il Poldi Pezzoli ha avviato una collaborazione straordinaria con tutte le istituzioni prestatrici, e in particolare con il Musée du Louvre, che conserva il nucleo più ampio al mondo di opere del pittore (ben 10), per far riscoprire al grande pubblico la storia e il talento di uno dei pittori più originali del pieno Rinascimento, molto amato dagli studiosi ma ingiustamente dimenticato dal grande pubblico”.
Eppure non è stato sempre così. Solario era un artista celeberrimo. Le sue opere venivano acquistate a cifre altissime sul mercato, e nel secondo Ottocento molti suoi lavori vennero addirittura attribuiti a Leonardo. Gian Giacomo Poldi Pezzoli lo apprezzò al punto da acquistare ben cinque opere, mentre altre tre dipinti giunsero a museo aperto tra il 1881 e il 1902.
Il percorso espositivo, curato da Lavinia Galli e Antonio Mazzotta, presenta per la prima volta insieme 24 capolavori del maestro che arrivano a Milano grazie a straordinari prestiti con opere mai giunte in Italia, provenienti da prestigiose istituzioni europee, dal Louvre di Parigi alla National Gallery e al British Museum di Londra, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, oltre che da collezionisti privati.
L’occasione della mostra è ghiotta per ammirare, uno accanto all’altro, i capolavori italiani e quelli francesi, pubblici e privati, alcuni dei quali restaurati per l’occasione. Le tre sezioni rispecchiano i viaggi del maestro.
Se la prima - a Venezia - presenta l’esperienza veneziana, a contatto con i maestri presenti in Laguna, la seconda tappa, dedicata alla produzione del suo periodo francese, ripercorre alcuni dei suoi più grandi capolavori tra cui la celebre Madonna del cuscino verde, uno dei dipinti più riprodotti della storia dell’arte. Nella sala sono riunite ben tre opere giunte per la prima volta in Italia dal Louvre, una delle quali restaurata per l’occasione.
Andrea Solario, Madonna con il Bambino (Madonna del cuscino verde), 1510 circa, Tavola (tela incorporata nella preparazione), Parigi, Museo del Louvre, Département des Peintures © GrandPalaisRmn (musée du Louvre) / Michel Urtado
La produzione milanese occupa, infine, la terza sezione con alcuni sublimi esiti dell’arte del maestro in soggetti sacri e profani, dove si fronteggiano il magnifico Ritratto di donna del Castello Sforzesco, e il Ritratto del grancancelliere Gerolamo Morone di collezione privata.
Assoluta novità in preparazione della mostra è stata la campagna di restauri e diagnostica condotta dal museo sulle opere di Andrea Solario. Risultato vincitore del bando Eurpean Infrastructure for Heritage Science, il Museo Poldi Pezzoli ha realizzato analisi diagnostiche per indagare la tecnica esecutiva di Andrea Solario dalla giovinezza alla maturità. I risultati delle analisi, condotte in Italia dal CNR e in Francia dal Laboratorio di Restauro del Louvre, si sono rivelate fondamentali per approfondire la conoscenza della tecnica pittorica del maestro. Saranno presentati in una giornata di studi internazionale con la partecipazione di numerosi specialisti.
A testimoniare come la fortuna di Andrea Solario sia giunta fino ai giorni nostri, entrando nelle grazie dell'arte contemporanea, è l’installazione di Robert Wilson presente in mostra. In occasione dell'esposizione, l’artista ha selezionato tre video frame provenienti dalla serie Video Ritratti di Lady Gaga presentati in Living Rooms, mostra tenutasi al Louvre nel 2013. Punto di partenza del progetto era il Ritratto di mademoiselle Caroline Rivière di Ingres, il cui volto si fondeva poi in slow motion a quello della cantante. In ricerca di un potente contrappunto alla fresca vitalità della giovinetta, la scelta dell’artista contemporaneo è ricaduta sulla Testa di San Giovanni Battista di Solario, usata per rappresentare una metamorfosi con il volto della pop star.
Quando, alla fine del Quattrocento, Venezia è al culmine del suo potere economico e culturale, il pittore milanese Andrea Solario approda in laguna insieme al fratello Cristoforo e qui ha modo di conoscere il fior fiore dei maestri locali, Giovanni Bellini su tutti.
Tuttavia la città cosmopolita è la meta prediletta anche da forestieri come probabilmente il giovane Albrecht Dürer o il Perugino, la cui pittura ha un’influenza chiave sul giovane Andrea. Dall’aprile 1507 Andrea Solario è documentato come pittore di corte del cardinale Georges d’Amboise, zio del governatore di Milano Charles d’Amboise, nel castello di Gaillon, in Normandia.
Pioniere del Rinascimento italiano in Francia, precedendo di circa dieci anni il soggiorno di Leonardo, il pittore apre la stagione espositiva 2025 al Museo Poldi Pezzoli con la mostra “La seduzione del colore. Andrea Solario e il Rinascimento tra Italia e Francia”. La prima esposizione monografica di Andrea Solario, principe del momento più glorioso dell’arte milanese e sforzesca, immediatamente successivo all’arrivo di Leonardo da Vinci a Milano, si potrà visitare dal 26 marzo al 30 giugno.

Andrea Solario, Cleopatra, 1515 circa, Tavola trasportata su tela, Collezione privata, fotodarte
Specializzatosi in ritratti e al lavoro per la committenza privata, Solario eccelse soprattutto in quadri di piccole o medie dimensioni. La sua produzione autografa, tra disegni e dipinti, è ridotta a meno di ottanta opere sparse tra musei e collezioni private di tutto il mondo.
“Nonostante la prodigiosa qualità della sua migliore produzione - spiega Alessandra Quarto, direttore del Museo Poldi Pezzoli - non era mai stato intrapreso un progetto espositivo monografico dedicato ad Andrea Solario, se si eccettua una mostra organizzata al Louvre nel 1985-1986 e dedicata ai dipinti francesi. È una sfida che il Museo ha accolto e ha portato avanti grazie al sostegno pubblico e privato. Il Poldi Pezzoli ha avviato una collaborazione straordinaria con tutte le istituzioni prestatrici, e in particolare con il Musée du Louvre, che conserva il nucleo più ampio al mondo di opere del pittore (ben 10), per far riscoprire al grande pubblico la storia e il talento di uno dei pittori più originali del pieno Rinascimento, molto amato dagli studiosi ma ingiustamente dimenticato dal grande pubblico”.
Eppure non è stato sempre così. Solario era un artista celeberrimo. Le sue opere venivano acquistate a cifre altissime sul mercato, e nel secondo Ottocento molti suoi lavori vennero addirittura attribuiti a Leonardo. Gian Giacomo Poldi Pezzoli lo apprezzò al punto da acquistare ben cinque opere, mentre altre tre dipinti giunsero a museo aperto tra il 1881 e il 1902.
Il percorso espositivo, curato da Lavinia Galli e Antonio Mazzotta, presenta per la prima volta insieme 24 capolavori del maestro che arrivano a Milano grazie a straordinari prestiti con opere mai giunte in Italia, provenienti da prestigiose istituzioni europee, dal Louvre di Parigi alla National Gallery e al British Museum di Londra, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, oltre che da collezionisti privati.
L’occasione della mostra è ghiotta per ammirare, uno accanto all’altro, i capolavori italiani e quelli francesi, pubblici e privati, alcuni dei quali restaurati per l’occasione. Le tre sezioni rispecchiano i viaggi del maestro.
Se la prima - a Venezia - presenta l’esperienza veneziana, a contatto con i maestri presenti in Laguna, la seconda tappa, dedicata alla produzione del suo periodo francese, ripercorre alcuni dei suoi più grandi capolavori tra cui la celebre Madonna del cuscino verde, uno dei dipinti più riprodotti della storia dell’arte. Nella sala sono riunite ben tre opere giunte per la prima volta in Italia dal Louvre, una delle quali restaurata per l’occasione.

Andrea Solario, Madonna con il Bambino (Madonna del cuscino verde), 1510 circa, Tavola (tela incorporata nella preparazione), Parigi, Museo del Louvre, Département des Peintures © GrandPalaisRmn (musée du Louvre) / Michel Urtado
La produzione milanese occupa, infine, la terza sezione con alcuni sublimi esiti dell’arte del maestro in soggetti sacri e profani, dove si fronteggiano il magnifico Ritratto di donna del Castello Sforzesco, e il Ritratto del grancancelliere Gerolamo Morone di collezione privata.
Assoluta novità in preparazione della mostra è stata la campagna di restauri e diagnostica condotta dal museo sulle opere di Andrea Solario. Risultato vincitore del bando Eurpean Infrastructure for Heritage Science, il Museo Poldi Pezzoli ha realizzato analisi diagnostiche per indagare la tecnica esecutiva di Andrea Solario dalla giovinezza alla maturità. I risultati delle analisi, condotte in Italia dal CNR e in Francia dal Laboratorio di Restauro del Louvre, si sono rivelate fondamentali per approfondire la conoscenza della tecnica pittorica del maestro. Saranno presentati in una giornata di studi internazionale con la partecipazione di numerosi specialisti.
A testimoniare come la fortuna di Andrea Solario sia giunta fino ai giorni nostri, entrando nelle grazie dell'arte contemporanea, è l’installazione di Robert Wilson presente in mostra. In occasione dell'esposizione, l’artista ha selezionato tre video frame provenienti dalla serie Video Ritratti di Lady Gaga presentati in Living Rooms, mostra tenutasi al Louvre nel 2013. Punto di partenza del progetto era il Ritratto di mademoiselle Caroline Rivière di Ingres, il cui volto si fondeva poi in slow motion a quello della cantante. In ricerca di un potente contrappunto alla fresca vitalità della giovinetta, la scelta dell’artista contemporaneo è ricaduta sulla Testa di San Giovanni Battista di Solario, usata per rappresentare una metamorfosi con il volto della pop star.
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