L'universo di Jan Fabre
Jan Fabre
11/06/2003
Ultimo mese per visitare una delle mostre più singolari della stagione a Bergamo, la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea celebra Jan Fabre con una retrospettiva di oltre 200 opere e 10 film.
Un'esposizione scioccante a tratti morbosa, per un artista che non conosce limiti e regole. Ogni mezzo e tecnica è usata per sperimentare ed esplorare il mondo, la scienza e le emozioni.
"GAUDE SUCCURRERE VITAE. RALLEGRATEVI DI SOCCORRERE LA VITA. Film e disegni 1977 – 2001" è realizzata dal museo S.M.A.K di Gand (Belgio) insieme alla GAMeC di Bergamo, al Musée d'Art Contemporain di Lione e alla Fundació Joan Miró di Barcellona. La cura è affidata ad un comitato scientifico composto dai quattro direttori dei musei: Jan Hoet, Giacinto Di Pietrantonio, Thierry Raspail e Rosa-Maria Maletm mentre l'allestimento è curato direttamente dall'artista.
Jan Fabre (Anversa, 1958) è uno dei più importanti artisti contemporanei belgi. Disegnatore, scultore, scenografo, drammaturgo ha presentato i propri lavori alle Biennali di Venezia, Istanbul e San Paolo, a Documenta di Kassel. Sue personali sono state allestite allo Stedelijk Museum di Amsterdam, allo Sprengel Museum di Hannover, alla Kunsthalle di Basilea, al MUHKA Museum di Anversa alla Schirn Kunsthalle di Francoforte.
Fabre è un artista che usa molteplici linguaggi filtrati dalla sua immaginazione, toccando i temi cari alla tradizione fiamminga: la follia, la malattia, la morte, la dolcezza del peccato, la rigenerazione, la forza spirituale. Temi che prendono corpo in disegni, sculture, scritti, film e pièces teatrali.
L'appuntamento di Bergamo è dedicato all'aspetto filmico e grafico dell'opera di Fabre. Una selezione delle pellicole, da lui realizzate a partire dalla fine degli anni '70, si alterna a disegni dell'artista provenienti da collezioni internazionali, la relazione film – disegno è la caratteristica principale del percorso espositivo.
I primi film in bianco e nero, datati fine anni '70, sono brevi e intensi e mostrano l'artista compiere azioni molto semplici come respirare, accendere un fiammifero, appoggiare una pistola alla tempia o coprirsi la testa con un sacchetto. Le produzioni successive mostrano molte similitudini con i suoi lavori teatrali quali 'Body, body on the wall' con il ballerino Win Vandekeybus.
Il suo interesse per il mondo degli insetti –suo nonno Jean-Henry era un famoso entomologo – lo porta ad utilizzare gli stessi come metafore del corpo e dell'esistenza umana, evidenti in opere quali 'L'incontro (De Ontmoeting)', in cui si vede Fabre vestito da scarabeo e Ilya Kabakov (il padre del Concettualismo moscovita) da mosca, dialogare su una terrazza con il profilo di New York alle spalle.
Il mondo degli insetti, il corpo e la guerra sono le tre principali metafore individuabili in tutti i suoi lavori..
Recentemente Jan Fabre ha decorato, con un intervento permanente, il soffitto della sala degli specchi del palazzo reale di Bruxelles con il guscio di almeno un milione di scarabei.
Dopo Bergamo, la mostra si trasferirà alla Fundació Joan Miró di Barcellona e, successivamente, al Musée d'Art Contemporain di Lione.
JAN FABRE
GAUDE SUCCURRERE VITAE_RALLEGRATEVI DI SOCCORRERE LA VITA
Film e disegni 1977 - 2001
Bergamo, GAMeC
Via San Tomaso 53
17 aprile – 13 luglio 2003
Orari: martedì – domenica 10.00 – 19.00
giovedì 10.00 – 22.00
lunedì chiuso
chiuso nei giorni 20 aprile (Domenica di Pasqua), 25 aprile e 1 maggio
Biglietti: € 3 intero; € 1,50 ridotto
Catalogo Edizioni S.M.A.K – GAMeC
Web: www.gamec.it
E-mail: info@gamec.it
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