Incontri mediterranei Nord-Ovest
Dal 06 Maggio 2012 al 15 Ottobre 2012
Lipari | Messina
Luogo: Terme di San Calogero
Indirizzo: Terme di San Calogero
Orari: da lunedì a venerdì 10-19
Curatori: Martina Corgnati
Enti promotori:
- Fsc Group
- Fondazione Horcynus Orca
- Fundación Frax de la Comunidad Valenciana di L’Alfàs
Costo del biglietto: € 5
Telefono per informazioni: +39 338 2317511
E-Mail info: info@termesancalogerolipari.com
Sito ufficiale: http://www.incontrimediterranei.it
Estate all'insegna dell'arte contemporanea europea a Lipari. Fino al 15 ottobre l'isola ospitera? la mostra “Incontri Mediterranei Nord – Ovest”. L’esposizione, organizzata dalla Fondazione Horcynus Orca (curatore Martina Corgnati) in collaborazione con la cooperativa sociale Fsc Group e la Fundacio?n Frax de la Comunidad Valenciana di L’Alfa?s del Pi (Alicante, Espan?a), porta grandi nomi dell'arte contemporanea europea in una delle aree meno note e piu? suggestive delle isole Eolie: le Terme di San Calogero. Un sito immerso nel verde delle colline eoliane, impreziosito da un palazzo ottocentesco con adiacente parco archeologico risalente al XV secolo a. C. ritenuto dagli archeologi la sede del piu? antico edificio termale del Mediterraneo e l'unico esempio di architettura micenea al di fuori della Grecia. L'evento segna la seconda tappa della trasformazione in polo espositivo d’arte contemporanea per l'area termale, chiusa per 30 anni e riaperta nel 2011 con l'esposizione “Incontri Mediterranei. D'acqua e di storia”. “Lo scorso anno abbiamo puntato sui giovani artisti, quest'anno torniamo ai maestri. Per la prima volta la Fondazione, che ha il Mediterraneo come vocazione, contenuto e territorio di indagine e sperimentazione fin dal 2004, guarda alla Spagna, paese estremamente ricco sotto il profilo dell’arte contemporanea. E lo fa – spiega la curatrice della mostra Martina Corgnati, storica dell’arte dell’Accademia Albertina di Torino e responsabile del settore Arti Visive della Horcynus Orca – assolvendo a un preciso dovere: far dialogare passato e presente. Le opere esposte sono state concepite come installazioni per permettere al visitatore di rapportarsi con un sito archeologico a lungo inaccessibile, come tanti luoghi meravigliosi che spesso giacciono dimenticati in favore di nuovi, eccessivi musei che sottraggono risorse alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico”. Il trait d’union di “Incontri Mediterranei Nord - Ovest” e? il segno, che migra dalla pittura alla scultura, dalle ricerche sul passato e il paesaggio eoliano fino alle esperienze attuali del Mediterraneo. L'esposizione si apre con le tele del pittore milanese Agostino Ferrari. “Da allievo di Fontana – racconta la curatrice – dal 1963 l'artista si dedica ad esplorare i valori visivi, estetici ed emozionali del segno, memoria della prima traccia dell'uomo, elaborata fino a trasformarla in una vera e propria scrittura non significante”. Una grafia policroma, dinamica che emerge distintamente dalla serie “Interno-esterno” e da “Oltre la soglia”, la tela a piu? mani realizzata nel febbraio scorso con un nutrito gruppo di artisti tunisini, in occasione della performance realizzata al Muse?e de l’Art Vivant di Tunisi, come atto di apertura, di amicizia e di omaggio alla liberta? e all’autodeterminazione dei popoli della Riva Sud. L'opera, presentata per la prima volta dall'artista, e? stata donata alla Fondazione Horcynus. A seguire, la mostra dedica un omaggio ad Anselmo (nome d’arte dello scultore italiano Anselmo Francesconi). L'esposizione delle sue sculture ispirate a Panarea, quasi astratte,essenziali ed affascinanti, straordinariamente originali per l’epoca e in anticipo di quasi vent’anni sulla land art e la cultura delle “cose in se?” che avrebbe coinvolto tanti artisti dagli anni Settanta in avanti, segna ad otto anni dalla sua morte l'abbraccio tra l'artista la terra che lo ha ispirato, il “ritorno a casa” di opere che recuperano le suggestioni delle rocce di Panarea e la colmano di umanita? traboccante. L'esposizione volge lo sguardo a Nord – Ovest con l'installazione di Ramo?n de Soto Ara?ndiga, uno dei piu? importanti scultori spagnoli contemporanei, interprete sottile e profondo di quella linea astratta che in Spagna vanta una tradizione ininterrotta in tutto il secolo. ”De Soto interpreta l'artista come un ruolo di responsabilita? sociale. Nel corso degli anni – continua Corgnati – ha insegnato ai giovani a trovare nel metallo la sintesi tra la razionalita? del segno e l'emotivita? dell'artista”. A Lipari espone la serie, “Homenaje a las aguas del Leteo” (Omaggio alle acque del Lete), un'installazione piena di uno spirito che val la pena di chiamare sacro, che combina elementi della tradizione cristiana e della cultura greca in un'atmosfera quasi zen. Una sintesi arricchita da ricordi tattili del paesaggio, da frammenti di memoria incastonati in dischi di bronzo disposti lungo le pareti della stanza. L'opera e? stata donata dall'artista alla Fondazione Horcynus Orca che ne curera? l'installazione permanente. Allievo di De Soto, Vicente Baro?n Linares ha sviluppato la tecnica e l’estetica dell’acciaio e del ferro ossidato in installazioni dedicate a una riflessione sul tema del luogo, in particolare della citta?. A questo filo conduttore della sua ricerca si ricollegano le opere esposte alle Terme di San Calogero, sculture in acciaio che partono dalla progressiva opera di marginalizzazione del luogo, dai paesaggi idealizzati di “Arcadia” per approdare a momenti di efficace sintesi plastica. In chiusura, lo sguardo marcatamente femminile di sette lavori della serie “Da Madri a Figlie” di Natividad Navalo?n. Attraverso il codice delle favole, l'artista indaga il tema, delicato e universale, del rapporto fra madre e figlia, declinato in fotografie dotate di una profondita? quasi tridimensionale e colori brillanti. “Incontri Mediterranei – Nord Ovest” non e? solo arte, ma anche impegno sociale. Dietro l'allestimento della mostra c'e? il lavoro di dodici ex internati dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto (beneficiari del progetto “Luce e? Liberta?” che ha come obiettivo portare fuori dall’Opg 56 persone) che, bissando l'esperienza dell'anno scorso, hanno contribuito a trasformare le Terme di San Calogero in un polo espositivo. “ Il percorso di rinascita di questo luogo e? avvenuto grazie a persone che hanno alle spalle storie di fragilita?, persone scartate dalla societa?, – ha dichiarato Gaetano Giunta, presidente della Fondazione Horcynus Orca, nel corso della cerimonia di inaugurazione – pietre di scarto che sono diventate testate d'angolo per trasformare quella che era diventata una micro discarica in un polo espositivo. Bellezza e liberazione o camminano insieme o non esistono perche? risiedono nell’intimo della nostra umanita?”.
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