BEYOND THE WALL - Un dialogo tra frammenti di memorie
Dal 10 Novembre 2020 al 03 Dicembre 2020
Venezia
Luogo: IKONA Photo Gallery
Indirizzo: Campo del Ghetto Nuovo - Cannaregio 2909
Orari: Tutti i giorni 11 - 19 | Sab chiuso
Curatori: Marta Blanchietti, Eleonora Da Col
Costo del biglietto: Ingresso libero su prenotazione
Telefono per informazioni: +39 041 528937
E-Mail info: ikonavenezia@ikonavenezia.com
Sito ufficiale: http://www.ikonavenezia.com
BEYOND THE WALL è una riflessione sull’interiorità del singolo individuo e sul legame con il luogo che egli attivamente vive. Un laboratorio di condivisione pronto a generare nuove idee e (forse) nuovi mondi.
Le curatrici Marta Blanchietti ed Eleonora Da Col
Come ricucire i frammenti rimasti di un’esistenza umana? Come ricucire insieme i frammenti di esistenze umane e quelli rimasti dei luoghi vissuti?
Due curatrici e otto artisti, hanno elaborato Beyond The Wall, una mostra collettiva che riflette sul rapporto che l’individuo sviluppa con sé stesso ed il luogo in cui vive.
L’esposizione, concepita come un laboratorio creativo è in divenire. Nella prima parte Un dialogo tra frammenti di memorie personali, gli artisti hanno messo in atto una ricerca sul significato di distruggere e ricostruire. Le opere sono frammenti di corpi, materia e significato che appartengono al passato e al presente. La mostra incorpora riflessioni sulla nudità dei luoghi e sull’azione umana intesa come frammentaria e spesso priva di senso. Dentro questo spazio la distruzione risulta fine a sé stessa ma anche salvatrice, e così pittura, scultura, installazione e fotografia dialogano e si interrogano sull’entità effimera della costruzione in sé. Lo spazio di Ikona Gallery raccoglie dunque le rovine che sono state generate, ritrovate e conservate, nella speranza di una futura ricostruzione. Quello che resta. Quello che sarà.
La mostra non si cristallizza ma vive e a partire dal 23 novembre ci sarà un cambio di opere. Nella seconda parte Percepire Venezia gli artisti creano uno spazio esperienziale, dove confrontarsi con la città. Il paesaggio sonoro insieme alla danza diventano un modo per interagire con lo spazio urbano e compiere un movimento consapevole dentro e verso il luogo vissuto. Film e fotografia innescano invece un processo di interiorizzazione e presa di coscienza individuale di quello stesso luogo. Per troppo tempo si è pensato che la celebrazione della sola bellezza di Venezia fosse abbastanza per mantenerla in vita.
Questo atteggiamento ha reso Venezia una “vetrina sul mondo”, identità che le è stata attribuita ma che non le appartiene. Suoni, cortometraggi, video-performance e fotografia mostrano una Venezia inedita, osservata, ascoltata, registrata e fotografata con l’intento di far emergere le percezioni viventi della città. Percezioni che intrecciano rapporti attivi con essa e che influiscono nella sua trasformazione da mero spazio (contenitore) a luogo inteso come spazio di vita.
Beyond The Wall nasce durante i mesi del lockdown grazie al supporto di Ikona Gallery. Le curatrici e gli artisti hanno lavorato insieme per diversi mesi al fine di portare a termine un progetto che non si limita all’esposizione in sé, ma che fa parte di un’azione più grande per la città di Venezia. Durante la quarantena, le città con i propri paradigmi di sviluppo urbano e culturale sono state messe alla prova, dimostrando che il turismo di massa da solo non può sostenere insieme sia l’economia che il panorama artistico di una città. Beyond The Wall manifesta la necessità che le nuove generazioni hanno di essere concretamente ascoltate e supportate. Rinnovare l’assetto della vita culturale in città è fondamentale e Beyond The Wall vuole contribuire coinvolgendo le giovani generazioni che vivono a Venezia e sottolineando l’importanza di dedicare all’arte nuovi spazi per la ricostruzione di una città attiva.
Gli artisti che hanno lavorato al progetto sono Elena Arrica, EGO Serie, Chiara Enzo, Barbara De Vivi, Francesco Piva, Francesco Pozzato, Eva Chiara Trevisan, con la partecipazine di Lara Barzon
Le curatrici
MARTA BLANCHIETTI
Marta Blanchietti (Torino, 1998) compie i suoi studi nella propria città natale, laureandosi in Scienze Internazionali dello Sviluppo e della Cooperazione con una tesi dal titolo La distruzione del patrimonio culturale in Siria da parte dell’ISIS e il ruolo delle organizzazioni internazionali e locali, approfondendo in particolare gli effetti delle azioni di damnatio memoriae sull’identità della popolazione.
Attualmente studia Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali presso l’università Ca’ Foscari di Venezia. Mossa dalla sua passione per l’arte in particolare visiva e dal fascino suscitato dalla vita veneziana, uno dei suoi più grandi sogni è quello di riuscire a curare mostre che riescano ad assumere il ruolo di ponte tra luoghi e culture anche molto lontani, per promuovere un arricchimento, scambio e conoscenza reciproci. Nelle sue principali ricerche l’attenzione è posta sul rapporto reale che si instaura tra la popolazione e i luoghi abitati: un legame non scontato, spesso problematico ma vivo e pulsante, interessante e importante da raccontare. Durante il lockdown il tirocinio presso Ikona Gallery a Venezia è continuato per poi compiersi in una collaborazione non solo con la gallerista Živa Kraus e l’associazione Venice Galleries View, ma anche con Eleonora Da Col, con la finalità di realizzare la mostra Beyond The Wall, volta a promuovere il lavoro e le idee di giovani artisti veneziani e non, creando anche uno stretto legame con il territorio veneziano e le persone che lo abitano.
ELEONORA DA COL
L’arte diventa fondamentale molto presto per Eleonora Da Col grazie alla danza. Ha studiato e partecipato a diversi spettacoli, stage e concorsi di danza classica e contemporanea per quindici anni. Appassionata di arte visiva contemporanea nell’estate 2016 ha svolto uno stage presso la Biennale Arte Dolomiti e successivamente studiato Economia e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali presso l’Università Ca’ Foscari, diplomandosi in triennale nel 2019. Durante il percorso universitario ha partecipato a diversi progetti. Ha svolto un minor in Management Artistico realizzando con un gruppo di studenti una performance che univa story telling, teatro e scrittura creativa per raccontare il distretto delle ceramiche di Nove e Bassano. Ha svolto uno stage in Tanzania presso la comunità Maasai di Mto wa Mbo e ha studiato in Inghilterra attraverso il programma Erasmus+. Il lavoro svolto in Tanzania e le lezioni in Inghilterra l’hanno portata a scrivere una tesi di ambito artistico antropologico dal titolo The Palm-Wine Drinkard: l’immagine di una cultura senza confini. Un viaggio attraverso la vita e l’estetica delle maschere Egungun fra arte e antropologia. Da marzo 2020 collabora insieme a Marta Blanchietti con Ikona Venezia. Ha intervistato diversi artisti durante il lockdown e da giugno partecipa all’ideazione e organizzazione di progetti promossi da Ikona tra cui la mostra The Alphabet e il progetto Beyond The Wall. Inoltre, partecipa ad iniziative a cui la galleria aderisce come In- Edita, un programma di maison d’artist a Forte Marghera ideato e promosso dall’associazione Venice Galleries View di cui Ikona fa parte.
IKONA GALLERY
Con alle spalle oltre quarant’anni di attività, Ikona Photo Gallery viene fondata nel 1979 a Venezia, presso il Ponte di San Moisè, dall’artista e gallerista Živa Kraus che tutt’ora la dirige. Dal 1989 Ikona Venezia è anche Scuola Internazionale di Fotografia. Ha realizzato progetti in diverse altre sedi della città, sempre prestigiose, fino ad arrivare, nel 2003, a quella attuale nel Campo del Ghetto Nuovo. Nelle sue sale ha visto passare, nel corso del tempo, i più grandi rappresentanti della fotografia mondiale, da Berenice Abbott, a Gabriele Basilico, Antonio e Felice Beato, John Batho, Alberto Bevilacqua, Bruce Davidson, Adolphe de Meyer, Robert Doisneau, Giorgia Fiorio, Franco Fontana, Martine Franck, Chuck Freedman, Gisèle Freund, Gianni Berengo Gardin, Mario Giacomelli, Erich Hartmann, William Klein, Helen Levitt, Lisette Model, Paolo Monti, Barbara Morgan, Carlo Naya, Helmut Newton, Ferdinando Scianna, Rosalind Solomon.
Le curatrici Marta Blanchietti ed Eleonora Da Col
Come ricucire i frammenti rimasti di un’esistenza umana? Come ricucire insieme i frammenti di esistenze umane e quelli rimasti dei luoghi vissuti?
Due curatrici e otto artisti, hanno elaborato Beyond The Wall, una mostra collettiva che riflette sul rapporto che l’individuo sviluppa con sé stesso ed il luogo in cui vive.
L’esposizione, concepita come un laboratorio creativo è in divenire. Nella prima parte Un dialogo tra frammenti di memorie personali, gli artisti hanno messo in atto una ricerca sul significato di distruggere e ricostruire. Le opere sono frammenti di corpi, materia e significato che appartengono al passato e al presente. La mostra incorpora riflessioni sulla nudità dei luoghi e sull’azione umana intesa come frammentaria e spesso priva di senso. Dentro questo spazio la distruzione risulta fine a sé stessa ma anche salvatrice, e così pittura, scultura, installazione e fotografia dialogano e si interrogano sull’entità effimera della costruzione in sé. Lo spazio di Ikona Gallery raccoglie dunque le rovine che sono state generate, ritrovate e conservate, nella speranza di una futura ricostruzione. Quello che resta. Quello che sarà.
La mostra non si cristallizza ma vive e a partire dal 23 novembre ci sarà un cambio di opere. Nella seconda parte Percepire Venezia gli artisti creano uno spazio esperienziale, dove confrontarsi con la città. Il paesaggio sonoro insieme alla danza diventano un modo per interagire con lo spazio urbano e compiere un movimento consapevole dentro e verso il luogo vissuto. Film e fotografia innescano invece un processo di interiorizzazione e presa di coscienza individuale di quello stesso luogo. Per troppo tempo si è pensato che la celebrazione della sola bellezza di Venezia fosse abbastanza per mantenerla in vita.
Questo atteggiamento ha reso Venezia una “vetrina sul mondo”, identità che le è stata attribuita ma che non le appartiene. Suoni, cortometraggi, video-performance e fotografia mostrano una Venezia inedita, osservata, ascoltata, registrata e fotografata con l’intento di far emergere le percezioni viventi della città. Percezioni che intrecciano rapporti attivi con essa e che influiscono nella sua trasformazione da mero spazio (contenitore) a luogo inteso come spazio di vita.
Beyond The Wall nasce durante i mesi del lockdown grazie al supporto di Ikona Gallery. Le curatrici e gli artisti hanno lavorato insieme per diversi mesi al fine di portare a termine un progetto che non si limita all’esposizione in sé, ma che fa parte di un’azione più grande per la città di Venezia. Durante la quarantena, le città con i propri paradigmi di sviluppo urbano e culturale sono state messe alla prova, dimostrando che il turismo di massa da solo non può sostenere insieme sia l’economia che il panorama artistico di una città. Beyond The Wall manifesta la necessità che le nuove generazioni hanno di essere concretamente ascoltate e supportate. Rinnovare l’assetto della vita culturale in città è fondamentale e Beyond The Wall vuole contribuire coinvolgendo le giovani generazioni che vivono a Venezia e sottolineando l’importanza di dedicare all’arte nuovi spazi per la ricostruzione di una città attiva.
Gli artisti che hanno lavorato al progetto sono Elena Arrica, EGO Serie, Chiara Enzo, Barbara De Vivi, Francesco Piva, Francesco Pozzato, Eva Chiara Trevisan, con la partecipazine di Lara Barzon
Le curatrici
MARTA BLANCHIETTI
Marta Blanchietti (Torino, 1998) compie i suoi studi nella propria città natale, laureandosi in Scienze Internazionali dello Sviluppo e della Cooperazione con una tesi dal titolo La distruzione del patrimonio culturale in Siria da parte dell’ISIS e il ruolo delle organizzazioni internazionali e locali, approfondendo in particolare gli effetti delle azioni di damnatio memoriae sull’identità della popolazione.
Attualmente studia Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali presso l’università Ca’ Foscari di Venezia. Mossa dalla sua passione per l’arte in particolare visiva e dal fascino suscitato dalla vita veneziana, uno dei suoi più grandi sogni è quello di riuscire a curare mostre che riescano ad assumere il ruolo di ponte tra luoghi e culture anche molto lontani, per promuovere un arricchimento, scambio e conoscenza reciproci. Nelle sue principali ricerche l’attenzione è posta sul rapporto reale che si instaura tra la popolazione e i luoghi abitati: un legame non scontato, spesso problematico ma vivo e pulsante, interessante e importante da raccontare. Durante il lockdown il tirocinio presso Ikona Gallery a Venezia è continuato per poi compiersi in una collaborazione non solo con la gallerista Živa Kraus e l’associazione Venice Galleries View, ma anche con Eleonora Da Col, con la finalità di realizzare la mostra Beyond The Wall, volta a promuovere il lavoro e le idee di giovani artisti veneziani e non, creando anche uno stretto legame con il territorio veneziano e le persone che lo abitano.
ELEONORA DA COL
L’arte diventa fondamentale molto presto per Eleonora Da Col grazie alla danza. Ha studiato e partecipato a diversi spettacoli, stage e concorsi di danza classica e contemporanea per quindici anni. Appassionata di arte visiva contemporanea nell’estate 2016 ha svolto uno stage presso la Biennale Arte Dolomiti e successivamente studiato Economia e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali presso l’Università Ca’ Foscari, diplomandosi in triennale nel 2019. Durante il percorso universitario ha partecipato a diversi progetti. Ha svolto un minor in Management Artistico realizzando con un gruppo di studenti una performance che univa story telling, teatro e scrittura creativa per raccontare il distretto delle ceramiche di Nove e Bassano. Ha svolto uno stage in Tanzania presso la comunità Maasai di Mto wa Mbo e ha studiato in Inghilterra attraverso il programma Erasmus+. Il lavoro svolto in Tanzania e le lezioni in Inghilterra l’hanno portata a scrivere una tesi di ambito artistico antropologico dal titolo The Palm-Wine Drinkard: l’immagine di una cultura senza confini. Un viaggio attraverso la vita e l’estetica delle maschere Egungun fra arte e antropologia. Da marzo 2020 collabora insieme a Marta Blanchietti con Ikona Venezia. Ha intervistato diversi artisti durante il lockdown e da giugno partecipa all’ideazione e organizzazione di progetti promossi da Ikona tra cui la mostra The Alphabet e il progetto Beyond The Wall. Inoltre, partecipa ad iniziative a cui la galleria aderisce come In- Edita, un programma di maison d’artist a Forte Marghera ideato e promosso dall’associazione Venice Galleries View di cui Ikona fa parte.
IKONA GALLERY
Con alle spalle oltre quarant’anni di attività, Ikona Photo Gallery viene fondata nel 1979 a Venezia, presso il Ponte di San Moisè, dall’artista e gallerista Živa Kraus che tutt’ora la dirige. Dal 1989 Ikona Venezia è anche Scuola Internazionale di Fotografia. Ha realizzato progetti in diverse altre sedi della città, sempre prestigiose, fino ad arrivare, nel 2003, a quella attuale nel Campo del Ghetto Nuovo. Nelle sue sale ha visto passare, nel corso del tempo, i più grandi rappresentanti della fotografia mondiale, da Berenice Abbott, a Gabriele Basilico, Antonio e Felice Beato, John Batho, Alberto Bevilacqua, Bruce Davidson, Adolphe de Meyer, Robert Doisneau, Giorgia Fiorio, Franco Fontana, Martine Franck, Chuck Freedman, Gisèle Freund, Gianni Berengo Gardin, Mario Giacomelli, Erich Hartmann, William Klein, Helen Levitt, Lisette Model, Paolo Monti, Barbara Morgan, Carlo Naya, Helmut Newton, Ferdinando Scianna, Rosalind Solomon.
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