Dal 5 maggio al 2 settembre
Dreamers. Tra filmati e immagini d'epoca, Roma celebra il '68
Abitanti di Praga su un carro armato sovietico in Piazza Venceslao il 21 agosto 1968. Courtesy of Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo © Camera-Press-Contrasto
Samantha De Martin
17/04/2018
Roma - L’anima dei Dreamers ha il volto degli studenti al tempo delle occupazioni, la lucentezza della Coppa vinta dalla Nazionale italiana ai Campionati Europei, la maglia indossata da Tarcisio Burgnich durante la finale con la Jugoslavia, e canta al ritmo di un vecchio juke boxe.
L’Italia del 1968 si racconta in una grande mostra dal titolo Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo, che dal 5 maggio al 2 settembre porta al Museo di Roma in Trastevere 171 immagini simbolo dell’epoca - 60 delle quali inedite, provenienti da 19 archivi setacciati in Italia e all’estero - 15 filmati originali, 40 prime pagine di quotidiani e riviste riprese dalle più importanti testate nazionali e un’ampia selezione di memorabilia.
A tessere questo appassionato viaggio nel tempo che ha il fascino della dolce vita e, ancora nelle orecchie, gli echi di clamorosi fatti di cronaca, è l’Agenzia AGI che, in occasione dei 50 anni trascorsi dal 1968, ricostruisce l’archivio storico di quell’anno, recuperando il patrimonio di tutte le storiche agenzie italiane e internazionali - dall’ANSA all’Associated Press - per dare vita ad una affascinante mostra fotografica e multimediale, un racconto per immagini e video che consente di rivivere, ricordare e ristudiare quella storia.
L’iniziativa nasce da un’idea di Riccardo Luna, direttore dell’AGI, ed è curata a quattro mani con Marco Pratellesi, condirettore dell’agenzia.
«Quello che ci ha colpito costruendo questa mostra - commenta Luna - sfogliando le migliaia di foto che decine di agenzie e archivi ci hanno messo a disposizione, sono gli sguardi dei protagonisti, l’energia dei loro gesti, le parole nuove che usavano».
Ed eccoli i grandi sognatori del futuro, Martin Luther King e Bob Kennedy, a trascinare, con le loro voci, il pubblico all’interno dei grandi eventi del ’68, dalla guerra in Vietnam alla segregazione razziale negli USA, dalla presidenza di Nixon alla fine della Primavera di Praga, dalla Grecia dei colonnelli al maggio francese.
Le occupazioni, le contestazioni e le rivolte studentesche, i tragici scontri tra studenti e forze dell’ordine avvenuti nella famosa “Battaglia di Valle Giulia”, saranno i grandi temi affrontati nella sala Il movimento fra occupazioni e tazebao - Valle Giulia. Mentre nella sezione Le due Italie: dal Belice al Piper saranno presentate agli ospiti le immagini delle “due Italie” che hanno contribuito a rivoluzionare il futuro del Paese.
Dall’Italia di Alberto Sordi, Federico Fellini e Anna Magnani all’Italia dei suoni, delle voci, dei comizi dell’epoca che catapulteranno i visitatori in un ambiente sonoro, estremamente evocativo.
Al termine del percorso fotografico, dopo aver rivissuto l’emozionante esperienza dello sbarco sulla luna di Neil Armstrong del 1969, nell’Auditorium del Museo, circondati da un’aula universitaria occupata - all’interno della quale si potranno visionare cinegiornali dell’epoca e documenti originali ceduti da AAMOD e RAI - RAI TECHE - i visitatori potranno, infine, rivivere (o assaporare per la prima volta) i fermenti di un anno che, indubbiamente, ha lasciato il segno.
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• Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo
L’Italia del 1968 si racconta in una grande mostra dal titolo Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo, che dal 5 maggio al 2 settembre porta al Museo di Roma in Trastevere 171 immagini simbolo dell’epoca - 60 delle quali inedite, provenienti da 19 archivi setacciati in Italia e all’estero - 15 filmati originali, 40 prime pagine di quotidiani e riviste riprese dalle più importanti testate nazionali e un’ampia selezione di memorabilia.
A tessere questo appassionato viaggio nel tempo che ha il fascino della dolce vita e, ancora nelle orecchie, gli echi di clamorosi fatti di cronaca, è l’Agenzia AGI che, in occasione dei 50 anni trascorsi dal 1968, ricostruisce l’archivio storico di quell’anno, recuperando il patrimonio di tutte le storiche agenzie italiane e internazionali - dall’ANSA all’Associated Press - per dare vita ad una affascinante mostra fotografica e multimediale, un racconto per immagini e video che consente di rivivere, ricordare e ristudiare quella storia.
L’iniziativa nasce da un’idea di Riccardo Luna, direttore dell’AGI, ed è curata a quattro mani con Marco Pratellesi, condirettore dell’agenzia.
«Quello che ci ha colpito costruendo questa mostra - commenta Luna - sfogliando le migliaia di foto che decine di agenzie e archivi ci hanno messo a disposizione, sono gli sguardi dei protagonisti, l’energia dei loro gesti, le parole nuove che usavano».
Ed eccoli i grandi sognatori del futuro, Martin Luther King e Bob Kennedy, a trascinare, con le loro voci, il pubblico all’interno dei grandi eventi del ’68, dalla guerra in Vietnam alla segregazione razziale negli USA, dalla presidenza di Nixon alla fine della Primavera di Praga, dalla Grecia dei colonnelli al maggio francese.
Le occupazioni, le contestazioni e le rivolte studentesche, i tragici scontri tra studenti e forze dell’ordine avvenuti nella famosa “Battaglia di Valle Giulia”, saranno i grandi temi affrontati nella sala Il movimento fra occupazioni e tazebao - Valle Giulia. Mentre nella sezione Le due Italie: dal Belice al Piper saranno presentate agli ospiti le immagini delle “due Italie” che hanno contribuito a rivoluzionare il futuro del Paese.
Dall’Italia di Alberto Sordi, Federico Fellini e Anna Magnani all’Italia dei suoni, delle voci, dei comizi dell’epoca che catapulteranno i visitatori in un ambiente sonoro, estremamente evocativo.
Al termine del percorso fotografico, dopo aver rivissuto l’emozionante esperienza dello sbarco sulla luna di Neil Armstrong del 1969, nell’Auditorium del Museo, circondati da un’aula universitaria occupata - all’interno della quale si potranno visionare cinegiornali dell’epoca e documenti originali ceduti da AAMOD e RAI - RAI TECHE - i visitatori potranno, infine, rivivere (o assaporare per la prima volta) i fermenti di un anno che, indubbiamente, ha lasciato il segno.
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