I fasti di Corte. Gli abiti dei Della Rovere

I fasti di Corte. Gli abiti dei Della Rovere, Castello Brancaleoni, Piobbino
Dal 17 Dicembre 2013 al 30 Marzo 2014
Piobbico | Pesaro e Urbino
Luogo: Castello Brancaleoni
Indirizzo: piazza Castello
Orari: 9-12/15-18
Enti promotori:
- MiBACT
- Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici delle Marche
- Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici delle Marche
- Comune di Piobbino
Telefono per informazioni: +39 0722 99120
E-Mail info: info@castellobrancaleoni.it
Sito ufficiale: http://www.castellobrancaleoni.it
Il Castello Brancaleoni di Piobbico,isolato maniero dalle linee eleganti, affacciato su ’orridi’ abissi, è oggi un luogo estremamente evocativo, certamente degno di divenire una delle mete artistiche più importanti delle Marche.
La piccola mostra che viene presentata segna l’inizio di un ciclo di attività culturali pensate per essere insieme di spessore scientifico e di accessibilità da parte del grande pubblico. Vi verranno esposti alcuni abiti che appartennero ai duchi Della Rovere, che sono stati oggetto di un delicato intervento di recupero.
Gli abiti dei duchi di Urbino, ora restaurati ed esposti nel castello Brancaleoni, sono stati per secoli nascosti nelle sepolture di santa Chiara di Urbino; tuttavia se ne conosce una precisa descrizione, redatta in occasione della ricognizione delle sepolture voluta da Urbano VIII Barberini che, con la devoluzione del ducato allo Stato della Chiesa nel 1631, era allora il nuovo regnante. Papa Urbano aveva il desiderio di porre la sua famiglia, che veniva da Firenze, al di sopra delle orgogliose famiglie romane, quale famiglia regnante. Ordinò quindi al pittore Girolamo Cialdieri, allievo del Ridolfi, di disegnare a colori tutte le parti del costume da Prefetto indossato in morte da Francesco Maria I, per poterle riprodurre negli abiti che Taddeo Barberini avrebbe indossato in occasione del suo solenne ingresso come nuovo Prefetto. La tiara che completava il costume fu inviata in originale a Roma, fu indossata per l’occasione e divenne simbolo della famiglia, fino a comparire nel fregio sulla facciata del grandioso palazzo di famiglia, realizzato dal Bernini.
Non fu aperta solo la tomba di Francesco Maria I ma anche le altre sepolture; gli abiti indossati dai defunti furono minuziosamente descritti.
Questa esposizione dei costumi ducali nel Castello dei Brancaleoni riporta nelle sale affrescate l’immagine delle nobili figure che l’hanno popolate, ed è la prima di una serie di eventi di alto livello scientifico che la Soprintendenza di Urbino sta programmando per valorizzare il Castello, in un’ottica di rigore e qualità degli eventi, consoni all’importanza di questo monumento che merita, per la sua importanza, di essere meglio conosciuto e visitato.
Il piacere di offrire nuove coinvolgenti conoscenze e nuove riflessioni sui complessi momenti della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico ha guidato il pensiero e l’azione delle istituzioni che promuovono l’iniziativa: il Comune di Piobbico insieme alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio e la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Entoantropologici delle Marche, che ha coordinato il progetto scientifico e l’allestimento dell’evento.
La piccola mostra che viene presentata segna l’inizio di un ciclo di attività culturali pensate per essere insieme di spessore scientifico e di accessibilità da parte del grande pubblico. Vi verranno esposti alcuni abiti che appartennero ai duchi Della Rovere, che sono stati oggetto di un delicato intervento di recupero.
Gli abiti dei duchi di Urbino, ora restaurati ed esposti nel castello Brancaleoni, sono stati per secoli nascosti nelle sepolture di santa Chiara di Urbino; tuttavia se ne conosce una precisa descrizione, redatta in occasione della ricognizione delle sepolture voluta da Urbano VIII Barberini che, con la devoluzione del ducato allo Stato della Chiesa nel 1631, era allora il nuovo regnante. Papa Urbano aveva il desiderio di porre la sua famiglia, che veniva da Firenze, al di sopra delle orgogliose famiglie romane, quale famiglia regnante. Ordinò quindi al pittore Girolamo Cialdieri, allievo del Ridolfi, di disegnare a colori tutte le parti del costume da Prefetto indossato in morte da Francesco Maria I, per poterle riprodurre negli abiti che Taddeo Barberini avrebbe indossato in occasione del suo solenne ingresso come nuovo Prefetto. La tiara che completava il costume fu inviata in originale a Roma, fu indossata per l’occasione e divenne simbolo della famiglia, fino a comparire nel fregio sulla facciata del grandioso palazzo di famiglia, realizzato dal Bernini.
Non fu aperta solo la tomba di Francesco Maria I ma anche le altre sepolture; gli abiti indossati dai defunti furono minuziosamente descritti.
Questa esposizione dei costumi ducali nel Castello dei Brancaleoni riporta nelle sale affrescate l’immagine delle nobili figure che l’hanno popolate, ed è la prima di una serie di eventi di alto livello scientifico che la Soprintendenza di Urbino sta programmando per valorizzare il Castello, in un’ottica di rigore e qualità degli eventi, consoni all’importanza di questo monumento che merita, per la sua importanza, di essere meglio conosciuto e visitato.
Il piacere di offrire nuove coinvolgenti conoscenze e nuove riflessioni sui complessi momenti della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico ha guidato il pensiero e l’azione delle istituzioni che promuovono l’iniziativa: il Comune di Piobbico insieme alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio e la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Entoantropologici delle Marche, che ha coordinato il progetto scientifico e l’allestimento dell’evento.
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