Eventi e mostre nella Capitale della Musica 2020
Sinfonie d’arte: Vienna celebra i 250 anni di Beethoven
John Baldessari: Beethoven's Trumpet (with Ear) Opus # 133, 2007, Photo Timo Ohler – © John Baldessari; Courtesy of the artist, Sprüth Magers and Beyer Projects
Francesca Grego
02/01/2020
Mondo - A 250 anni dalla nascita, in Europa e nel mondo sono tante le iniziative che rendono omaggio a Ludvig van Beethoven nel 2020. Epicentro delle celebrazioni sarà Vienna, all’epoca del grande compositore un ricettacolo di ispirazioni, opportunità e talenti musicali, dove il maestro creò molti dei suoi capolavori. Quest’anno la città mitteleuropea torna ad essere Capitale della Musica con un ricco programma di concerti ed eventi. Ma anche le arti visive partecipano alla festa: mostre, opere iconiche, passeggiate e itinerari speciali raccontano agli occhi l’universo del gigante del classicismo, in un viaggio all’insegna della sinestesia.
Tra i progetti espositivi da non perdere troviamo Beethoven moves, al Kunsthistorisches Museum dal 25 marzo: una riflessione poetica sulla musica del maestro capace di tenere insieme opere di Francisco Goya, William Turner, Auguste Rodin, Caspar David Friedrich, Anselm Kiefer, Rebecca Horn, John Baldessari, in un percorso che attraversa le epoche tra pittura, scultura, arti grafiche, video, performance…
Al Museo Leopold, invece, viene ricostruito per la prima volta il monumentale ciclo pittorico in stile Liberty che Josef Maria Auchentaller realizzò ispirandosi alla Sesta Sinfonia, più nota come Pastorale. Nata per la sala della musica del facoltoso gioielliere Schied, l’opera esprime tutta l’attrazione esercitata da Beethoven sugli artisti tra Ottocento e Novecento (Ispirazione Beethoven. Una sinfonia in immagini, dal 30 maggio al 21 settembre).
E a proposito di Art Nouveau, tappa imprescindibile è anche l’edificio della Secessione con il celebre Fregio di Beethoven di Gustav Klimt: un dipinto murale lungo ben 34 metri carico di simboli e decorazioni e dedicato all’Inno alla Gioia, oggi considerato un’icona dell’arte viennese. Quest’anno i visitatori potranno ascoltare in cuffia una nuova interpretazione del brano mentre ammirano sul muro il racconto della ricerca della felicità.
Preziosi spartiti originali, manoscritti e lettere vergate dal compositore sono pronte ad affascinare il pubblico presso la Biblioteca Nazionale Austriaca (Beethoven. Mondo umano, scintilla divina, fino al 4 aprile), insieme a un confronto al vertice tra i tre grandi del classicismo viennese – Mozart, Haydn e Beethoven, da scoprire nei reciproci rapporti (Mozarthaus, dal 13 febbraio). La Sala Beethoven della Casa della Musica presenta invece un allestimento inedito con scenografie, documenti, calchi del volto del maestro, nonché installazioni multimediali realizzate con avanzate tecnologie del suono.
Una piacevole passeggiata, poi, sarà l’occasione per emozionarsi nelle residenze di Beethoven. Il compositore trascorse nella capitale austriaca 35 anni, durante i quali cambiò almeno 40 case, molte delle quali sono oggi visitabili. È il caso dell’attuale Museo Beethoven, sulla Probusgasse, dove videro la luce le parti principali dell’Eroica e dove il musicista scrisse per i fratelli il celebre Testamento di Heilingenstadt, dopo aver scoperto che avrebbe perso l’udito. Casa Pasqualati, infine, in pieno centro storico, vide nascere Per Elisa, Fidelio e diverse sinfonie, grazie al mecenatismo del barone Giovan Battista Pasqualati.
Tutto questo può essere fruito anche con una speciale app interattiva creata dall’Ente per il Turismo di Vienna utilizzabile con gli assistenti vocali di Google e Amazon: storie, aneddoti e musiche eseguite dall’Orchestra Sinfonica della Capitale, per gustare fino in fondo l’anno di Beethoven.
Leggi anche:
• La natura in posa: i maestri del Kunsthistorisches Museum a confronto con la fotografia contemporanea
Tra i progetti espositivi da non perdere troviamo Beethoven moves, al Kunsthistorisches Museum dal 25 marzo: una riflessione poetica sulla musica del maestro capace di tenere insieme opere di Francisco Goya, William Turner, Auguste Rodin, Caspar David Friedrich, Anselm Kiefer, Rebecca Horn, John Baldessari, in un percorso che attraversa le epoche tra pittura, scultura, arti grafiche, video, performance…
Al Museo Leopold, invece, viene ricostruito per la prima volta il monumentale ciclo pittorico in stile Liberty che Josef Maria Auchentaller realizzò ispirandosi alla Sesta Sinfonia, più nota come Pastorale. Nata per la sala della musica del facoltoso gioielliere Schied, l’opera esprime tutta l’attrazione esercitata da Beethoven sugli artisti tra Ottocento e Novecento (Ispirazione Beethoven. Una sinfonia in immagini, dal 30 maggio al 21 settembre).
E a proposito di Art Nouveau, tappa imprescindibile è anche l’edificio della Secessione con il celebre Fregio di Beethoven di Gustav Klimt: un dipinto murale lungo ben 34 metri carico di simboli e decorazioni e dedicato all’Inno alla Gioia, oggi considerato un’icona dell’arte viennese. Quest’anno i visitatori potranno ascoltare in cuffia una nuova interpretazione del brano mentre ammirano sul muro il racconto della ricerca della felicità.
Preziosi spartiti originali, manoscritti e lettere vergate dal compositore sono pronte ad affascinare il pubblico presso la Biblioteca Nazionale Austriaca (Beethoven. Mondo umano, scintilla divina, fino al 4 aprile), insieme a un confronto al vertice tra i tre grandi del classicismo viennese – Mozart, Haydn e Beethoven, da scoprire nei reciproci rapporti (Mozarthaus, dal 13 febbraio). La Sala Beethoven della Casa della Musica presenta invece un allestimento inedito con scenografie, documenti, calchi del volto del maestro, nonché installazioni multimediali realizzate con avanzate tecnologie del suono.
Una piacevole passeggiata, poi, sarà l’occasione per emozionarsi nelle residenze di Beethoven. Il compositore trascorse nella capitale austriaca 35 anni, durante i quali cambiò almeno 40 case, molte delle quali sono oggi visitabili. È il caso dell’attuale Museo Beethoven, sulla Probusgasse, dove videro la luce le parti principali dell’Eroica e dove il musicista scrisse per i fratelli il celebre Testamento di Heilingenstadt, dopo aver scoperto che avrebbe perso l’udito. Casa Pasqualati, infine, in pieno centro storico, vide nascere Per Elisa, Fidelio e diverse sinfonie, grazie al mecenatismo del barone Giovan Battista Pasqualati.
Tutto questo può essere fruito anche con una speciale app interattiva creata dall’Ente per il Turismo di Vienna utilizzabile con gli assistenti vocali di Google e Amazon: storie, aneddoti e musiche eseguite dall’Orchestra Sinfonica della Capitale, per gustare fino in fondo l’anno di Beethoven.
Leggi anche:
• La natura in posa: i maestri del Kunsthistorisches Museum a confronto con la fotografia contemporanea
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Sul piccolo schermo dal 25 novembre al 1° dicembre
Dall'Atleta di Fano al corpo violato delle donne, la settimana in tv
-
Roma | Dal 10 dicembre a Palazzo della Minerva
Tra Cimabue e Perugino. Il Senato rende omaggio a San Francesco
-
Roma | Dal 12 dicembre al 23 febbraio
Roma, tra eterno e contemporaneo, negli scatti di Gabriele Basilico a Palazzo Altemps
-
Genova | Lunedì 16 dicembre la presentazione a Palazzo Ducale
Nascono i Quaderni della Wolfsoniana, rivista di arte, architettura e design
-
Mantova | I progetti da non perdere
Palazzo Te compie 500 anni. La festa del 2025