Dal 30 agosto al 3 novembre
Quando la fotografia è sogno. Man Ray e gli altri al PhEST di Monopoli
Ismail Ferdous, dalla serie Passengers © Ismail Ferdous
Francesca Grego
23/08/2024
Bari - Per il centenario del Manifesto del Surrealismo il Festival internazionale di fotografia e arte di Monopoli rende omaggio all’avanguardia novecentesca con un’edizione interamente dedicata al tema del sogno e al libero gioco della mente. Sono 33 le mostre e le installazioni che animeranno la città pugliese dal 30 agosto al 3 novembre in occasione di PhEST, coinvolgendo strade, piazze, palazzi storici, antiche chiese per offrire ai visitatori un’esperienza onirica e immersiva. Musica, workshop, visite guidate in compagnia degli artisti, incontri con esperti del settore renderanno ancora più stimolante il programma 2024.
Man Ray, Le violon d'Ingres, 1924-1976. Stampa fotografica su carta alla gelatina d'argento
Evento di spicco nella IX edizione di PhEST sarà l’esposizione Man Ray. La révolution du regard negli spazi monumentali del Castello Carlo V. Creata in collaborazione con l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia, porterà a Monopoli una preziosa selezione di fotografie originali tratte dalla mostra che l’istituzione lagunare dedicò all’artista nel 1976, compendio delle visionarie sperimentazioni sul mezzo fotografico condotte negli anni da Man Ray, dagli studi sul volto, sul corpo, sulle forme, alle innovative tecniche di stampa in camera oscura di cui il fotografo fu pioniere, come la solarizzazione e la rayografia. Traducendo la poetica surrealista in fotografia, Man Ray rivoluzionò lo statuto stesso del mezzo con sperimentazioni tecniche e idee estetiche originali, cambiando per sempre la storia del linguaggio fotografico. “Le strade sono piene di artigiani ammirevoli, ma di pochi sognatori pratici, diceva Man Ray. Ma noi quest’anno di sognatori pratici riempiremo le strade di Monopoli”, ha annunciato il direttore artistico Giovanni Troilo.
Bruce Eesly, dalla serie New Farmer © Bruce Eesly
Fuori dal Castello Carlo V, per oltre due mesi la cittadina adriatica pullulerà di mostre e allestimenti. A partire dallo storico Palazzo Palmieri, quartier generale del festival, dove si potrà ammirare l’installazione Warka Tower dell’architetto Arturo Vittori, presentata alla Biennale di Venezia nel 2012 e ancora attualissima: una struttura alta 10 metri che raccoglie acqua dall’aria tramite condensazione senza l’uso di elettricità. Costruita con materiali naturali come il bambù, può recuperare fino a 100 litri d’acqua al giorno, offrendo soluzioni sostenibili per le comunità che vivono in regioni aride.
Natalie Karpushenko, dalla serie Ocean's Dream © Natalie Karpushenko
Palazzo Martinelli, la Casa Santa e le sue Stalle, le chiese dei SS. Pietro e Paolo e Sant’Angelo in Borgo - quest’ultima fresca di restauro - saranno teatri di progetti d’arte e di fotografia, con autori come Nariman Darbandi, César Dezfuli, Bruce Eesly, Ismail Ferdous, Gauri Gill & Rajesh Vangad, Matthias Jung, Michalina Kacperak, Natalie Karpushenko, Polina Kostanda, Peter Menzel, Serifa, Richard Sharum, Lisa Sorgini, Valentina Vannicola, Paolo Ventura, Guillem Vidal, Jan von Holleben, Pier Alfeo, Fabrizio Cicero, Davide Monaldi, molti dei quali nelle giornate dell’inaugurazione saranno a disposizione del pubblico per visite guidate con gli artisti.
Polina Kostanda, dalla serie Alice in the Wonderland © Polina Kostanda
Leggi anche:
• Cartier-Bresson e l'Italia, una storia in 100 scatti da rivivere a Palazzo Roverella
• Un secolo di Surrealismo presto in mostra alla Magnani Rocca
• Surrealismi italiani. Una storia da scoprire al Mart
Man Ray, Le violon d'Ingres, 1924-1976. Stampa fotografica su carta alla gelatina d'argento
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Bruce Eesly, dalla serie New Farmer © Bruce Eesly
Fuori dal Castello Carlo V, per oltre due mesi la cittadina adriatica pullulerà di mostre e allestimenti. A partire dallo storico Palazzo Palmieri, quartier generale del festival, dove si potrà ammirare l’installazione Warka Tower dell’architetto Arturo Vittori, presentata alla Biennale di Venezia nel 2012 e ancora attualissima: una struttura alta 10 metri che raccoglie acqua dall’aria tramite condensazione senza l’uso di elettricità. Costruita con materiali naturali come il bambù, può recuperare fino a 100 litri d’acqua al giorno, offrendo soluzioni sostenibili per le comunità che vivono in regioni aride.
Natalie Karpushenko, dalla serie Ocean's Dream © Natalie Karpushenko
Palazzo Martinelli, la Casa Santa e le sue Stalle, le chiese dei SS. Pietro e Paolo e Sant’Angelo in Borgo - quest’ultima fresca di restauro - saranno teatri di progetti d’arte e di fotografia, con autori come Nariman Darbandi, César Dezfuli, Bruce Eesly, Ismail Ferdous, Gauri Gill & Rajesh Vangad, Matthias Jung, Michalina Kacperak, Natalie Karpushenko, Polina Kostanda, Peter Menzel, Serifa, Richard Sharum, Lisa Sorgini, Valentina Vannicola, Paolo Ventura, Guillem Vidal, Jan von Holleben, Pier Alfeo, Fabrizio Cicero, Davide Monaldi, molti dei quali nelle giornate dell’inaugurazione saranno a disposizione del pubblico per visite guidate con gli artisti.
Polina Kostanda, dalla serie Alice in the Wonderland © Polina Kostanda
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