Alessandro Flavio Bruno. Anatomia della malinconia
Dal 08 Ottobre 2020 al 14 Ottobre 2020
Enna
Luogo: Galleria Civica SPE
Indirizzo: piazza Scelfo
Orari: venerdì 9 / lunedì 12 / martedì 13 / mercoledì 14 h. 17:00 – 22:00 sabato 10 h. 10:00-13:00 / 17:00-00:00 domenica 11 h. 11:00 – 20:00
Curatori: Alessandra Spagnolo
Enti promotori:
- Comune di Enna
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Il titolo della mostra trae ispirazione dal libro di Robert Burton del 1621 The Anatomy of Melancholy, What it is: With all the Kinds, Causes, Symptomes, Prognostickes and Several Cures of it.
Burton (1577-1640) conseguì un dottorato all'Università di Oxford e vi rimase come pastore protestante.
Era un uomo molto erudito e di profonda cultura umanistica, infatti, anche per queste ragioni, l’opera in questione risulta interessante, ricca di humor e dal carattere bizzarro. Malgrado il suo senso dell'umorismo però, Burton, non riesce a nascondere l'inquietudine che suscita in lui questa “patologia”.
La malinconia diventa un argomento composito e multiforme anche per Alessandro Flavio Bruno, artista ennese, classe 1986, che ha acquisito e nutrito fin da piccolo un notevole interesse per il disegno e la pittura, studiando e sperimentando da autodidatta varie tecniche.
Le opere in mostra sono tele e disegni realizzati con diverse tecniche artistiche quali pittura ad olio ed acrilico, in esse le parole “anatomia “ e “malinconia” trovano un curioso accordo nella rappresentazione di mondi emotivi che parlano di desiderio celato e di donne, di paesaggi dai colori sgargianti dal valore apotropaico e di linee grafiche che demarcano accuratamente il confine fra l’Io artistico e l’Altro.
Sono tre quindi le sezioni tematiche esposte nella galleria del cuore cittadino di Enna, nelle quali, non senza dinamicità, l’opera pittorica prende forma in rituali catartici, che rappresentano la possibilità di riconciliazione con se stessi, con una/tante donne e con la propria terra.
L’ossimoro nell’uso di colori sgargianti, utili a esorcizzare la nostalgia causata dall’abbandono della propria terra natia alla ricerca di un futuro ambizioso e l’imprevedibilità dell’avvenire con la necessità di pacificazione di diverse conflittualità, rendono l’atto del dipingere un concreto “antidoto alla malinconia”.
Girovago per natura e irrequieto per vocazione, BAF ha vissuto diversi anni a Torino per poi spostarsi a Roma.
Attualmente lavora come architetto e designer per scenografie, stand e installazioni nell’ambito degli eventi ed è ancora alla ricerca di un luogo da chiamare “casa”.
Vernissage giovedì 8 ottobre h. 18.00
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