Dinamismo di un cavallo in corsa + case
Umberto Boccioni si volge alla scultura dopo la pubblicazione del suo Manifesto Tecnico della Scultura Futurista l’11 aprile 1912. I presupposti estetici futuristi espressi nel documento prevedono l’uso di materiali disparati in una sola opera, il rifiuto della forma chiusa e l’idea di una compenetrazione tra oggetto e ambiente circostante, ottenuta mediante piani che si intersecano. Qui Boccioni associa legno, cartone e metallo parzialmente dipinti in un uso futurista dei piani, influenzato dal Cubismo di Pablo Picasso e Georges Braque.
Boccioni, come Raymond Duchamp-Villon, esegue molti studi dal vero di cavalli, prima di trasformare questo soggetto in uno dei simboli dell’età moderna. Qui l’artista si serve dell’immagine del cavallo per dimostrare come la qualità stessa della percezione visiva crei l’illusione di una fusione di forme: quando la distanza tra il cavallo in corsa e la casa è visivamente impercettibile, cavallo e casa sembrano sommarsi in un’unica, mutevole immagine. Questa e altre simili sculture intendono rappresentare l’apparente compressione dello spazio che si verifica quando un oggetto lo attraversa e la ridefinizione che l’oggetto stesso subisce in questo spazio.
VENEZIA ● COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM ● UMBERTO BOCCIONI ● GUGGENHEIM ● BOCCIONI ● DINAMISMO DI UN CAVALLO IN CORSA + CASE
COMMENTI
LE OPERE
Dinamismo di un cavallo in corsa + case
1915 | Olio su tela
Forme uniche nella continuità dello spazio
Statua
La città che sale
1910 | Olio su tela | 200 x 290 cm.
Nudo di spalle
1909 | Olio su tela | 55 x 60 cm.
Forme uniche della continuità nello spazio
1913 | Bronzo
Sviluppo di una bottiglia nello spazio
1913 | Bronzo
La risata
1911 | Olio su tela | 145 x 110 cm.
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