Tante novità per il sito archeologico campano
Dall'Egizio a Pompei

Tempio di Iside, Pompei
L.Sanfelice
25/02/2016
Napoli - Inaugurerà in successione a Torino, a Pompei e a Napoli grazie ad un protocollo d'intesa siglato lo scorso anno, la triplice mostra "Il Nilo a Pompei". Nata dalla collaborazione del Museo Egizio piemontese, la Soprintendenza speciale degli scavi di Pompei e il Museo Archeologico di Napoli, l'esposizione collegherà nord e sud sulla linea immaginaria del letto del Nilo e rifletterà sull'incontro di diverse culture e sugli straordinari frutti che simili scambi possono produrre.

Dal 5 marzo a Torino verranno esposti oggetti e decori realizzati secondo il gusto dagli antichi pompeiani grazie a prestiti provenienti dagli Scavi o dalle ricche collezioni dell'Archeologico, mentre a Pompei, dal 16 aprile, saranno recapitate statue egizie originali di grandi dimensioni che godranno di uno speciale allestimento nella Palestra Grande, a contatto con le tante testimonianze della fascinazione degli antichi romani verso le civiltà affacciate sul Mediterraneo. A tal proposito a margine della mostra, all'interno degli scavi verrà tracciato un percorso egizio a partire dal Tempio di Iside, interessato da un intervento multimediale di realtà immersiva, per arrivare alle numerose domus che riportano motivi decorativi egittizzanti, come quella di Loreio Tiburtino.
Dal 28 giugno il terzo capitolo dell’esposizione prenderà forma al Mann di Napoli dove l'inaugurazione di una nuova sezione del percorso di visita delle collezioni permanenti servirà a focalizzare l’attenzione sull’insieme di culti che, nati o arrivati dall’oriente attraverso l’Egitto, hanno trovato in Campania un terreno fertile di ricezione e diffusione nel resto d’Italia.
E non è finita perchè insieme alla maxi rassegna, la primavera porterà a Pompei diverse altre novità come l'apertura a rotazione della casa di Giulia Felice, la Domus del frutteto, quella di Ottavio Quartione e di Marco Lucrezio e i giardini della Venere in conchiglia. Entro l'estate inoltre, fa sapere il soprintendente Massimo Osanna, per la prima volta l'area visitabile raggiungerà circa la metà dei 44 ettari scavati.
Vedi anche:
- Il Nilo a Pompei-Visioni d’Egitto nel mondo romano
- Faraoni e Pompeiani. Storie di antichi legami
- Egitto Pompei. Un ponte tra antiche civiltà
- Egitto Pompei
- Torino apre le porte al nuovo Museo Egizio
- Il primo milione di visitatori per il nuovo Museo Egizio
- Il gran debutto del nuovo Museo Egizio
- Il countdown per l'apertura del Nuovo Museo Egizio
- Lavori in corso a Torino: la Galleria Sabauda si sposta e il Museo Egizio si amplia
- Il Museo Egizio di Torino sperimenta i GoogleGlass4Lis
- Guida d'arte di Torino

Dal 5 marzo a Torino verranno esposti oggetti e decori realizzati secondo il gusto dagli antichi pompeiani grazie a prestiti provenienti dagli Scavi o dalle ricche collezioni dell'Archeologico, mentre a Pompei, dal 16 aprile, saranno recapitate statue egizie originali di grandi dimensioni che godranno di uno speciale allestimento nella Palestra Grande, a contatto con le tante testimonianze della fascinazione degli antichi romani verso le civiltà affacciate sul Mediterraneo. A tal proposito a margine della mostra, all'interno degli scavi verrà tracciato un percorso egizio a partire dal Tempio di Iside, interessato da un intervento multimediale di realtà immersiva, per arrivare alle numerose domus che riportano motivi decorativi egittizzanti, come quella di Loreio Tiburtino.
Dal 28 giugno il terzo capitolo dell’esposizione prenderà forma al Mann di Napoli dove l'inaugurazione di una nuova sezione del percorso di visita delle collezioni permanenti servirà a focalizzare l’attenzione sull’insieme di culti che, nati o arrivati dall’oriente attraverso l’Egitto, hanno trovato in Campania un terreno fertile di ricezione e diffusione nel resto d’Italia.
E non è finita perchè insieme alla maxi rassegna, la primavera porterà a Pompei diverse altre novità come l'apertura a rotazione della casa di Giulia Felice, la Domus del frutteto, quella di Ottavio Quartione e di Marco Lucrezio e i giardini della Venere in conchiglia. Entro l'estate inoltre, fa sapere il soprintendente Massimo Osanna, per la prima volta l'area visitabile raggiungerà circa la metà dei 44 ettari scavati.
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