Al Museo delle Culture di Milano dal 7 maggio
Tina Modotti e Zanele Muholi nel palinsesto 2020 del Mudec dedicato ai talenti delle donne

Tina Modotti, Le donne di Tehuantepec, 1929
Samantha De Martin
20/01/2020
Milano - La fotografia come baluardo di libertà e impegno civile, il messaggio artistico come manifesto globale di denuncia.
Legate a doppio filo da una specifica missione affidata all’arte, la fotografa Tina Modotti e l’attivista sudafricana Zanele Muholi saranno protagoniste del palinsesto 2020 del Comune di Milano dedicato a “I talenti delle donne”. Il Mudec le omaggia dedicando a ciascuna una mostra, a partire dalla prossima primavera.
Il primo appuntamento, “Tina Modotti. Donne, Messico e Libertà”, inaugura il 7 maggio per concludersi il 6 settembre e passare il testimone all’artista-icona contemporanea tra le più discusse e acclamate della scena artistica mondiale, al centro della retrospettiva “Zanele Muholi. A Visual Activist”, in programma dal 28 ottobre al 28 febbraio 2021.
A cura di Biba Giacchetti, la mostra dedicata a Modotti - la cui creatività è imbevuta del rinascimento artistico messicano post-rivoluzionario, grazie anche alla frequentazione di pittori e poeti come Frida Kahlo, Diego Rivera, Pablo Neruda, Picasso - racconta uno spirito libero e anticonformista. Impegnata in prima linea a soccorrere i civili nella Guerra spagnola, condivise la vita con Vittorio Vidali, ma, al contrario del suo compagno, non riuscì a fare ritorno nella sua amata Udine per via delle sue attività antifasciste e di una morte prematura che la colse a Città del Messico. Fu grazie a Vidali, divenuto poi senatore, che negli anni Settanta avvenne la riscoperta del suo archivio artistico, mentre, con la nascita del Comitato Tina Modotti, fu avviata la ricostruzione della collezione più esaustiva delle sue opere e dei documenti che riguardano la sua avventurosa esistenza.
Spetta a stampe originali ai sali d'argento degli anni Settanta realizzate a partire dai negativi di Tina, resi disponibili da Vidali, ai documenti della sorella, alle lettere, ai filmati d’epoca tessere il racconto di questo spirito libero che ha attraversato la miseria e la fama, l’arte e l’impegno sociale.
Sarà sempre Biba Giacchetti a curare l’altro percorso dedicato dal Mudec a Zanele Muholi, una delle voci più interessanti del Visual Activism, con le sue opere struggenti e magnetiche. Muholi firma gli autoritratti che inscenano una sorta di denuncia, a cui l’artista del Sudafrica presta il proprio corpo. Ha conosciuto gli anni dell’Apartheid e per questo ogni sua immagine racconta una storia precisa, un riferimento a esperienze personali, una riflessione su un contesto sociale e storico più ampio. Lo sguardo dell’artista inquieta, commuove e denuncia, mentre oggetti quotidiani dalla forte valenza simbolica sono posti in un dialogo serrato con il suo corpo.
Legate a doppio filo da una specifica missione affidata all’arte, la fotografa Tina Modotti e l’attivista sudafricana Zanele Muholi saranno protagoniste del palinsesto 2020 del Comune di Milano dedicato a “I talenti delle donne”. Il Mudec le omaggia dedicando a ciascuna una mostra, a partire dalla prossima primavera.
Il primo appuntamento, “Tina Modotti. Donne, Messico e Libertà”, inaugura il 7 maggio per concludersi il 6 settembre e passare il testimone all’artista-icona contemporanea tra le più discusse e acclamate della scena artistica mondiale, al centro della retrospettiva “Zanele Muholi. A Visual Activist”, in programma dal 28 ottobre al 28 febbraio 2021.
A cura di Biba Giacchetti, la mostra dedicata a Modotti - la cui creatività è imbevuta del rinascimento artistico messicano post-rivoluzionario, grazie anche alla frequentazione di pittori e poeti come Frida Kahlo, Diego Rivera, Pablo Neruda, Picasso - racconta uno spirito libero e anticonformista. Impegnata in prima linea a soccorrere i civili nella Guerra spagnola, condivise la vita con Vittorio Vidali, ma, al contrario del suo compagno, non riuscì a fare ritorno nella sua amata Udine per via delle sue attività antifasciste e di una morte prematura che la colse a Città del Messico. Fu grazie a Vidali, divenuto poi senatore, che negli anni Settanta avvenne la riscoperta del suo archivio artistico, mentre, con la nascita del Comitato Tina Modotti, fu avviata la ricostruzione della collezione più esaustiva delle sue opere e dei documenti che riguardano la sua avventurosa esistenza.
Spetta a stampe originali ai sali d'argento degli anni Settanta realizzate a partire dai negativi di Tina, resi disponibili da Vidali, ai documenti della sorella, alle lettere, ai filmati d’epoca tessere il racconto di questo spirito libero che ha attraversato la miseria e la fama, l’arte e l’impegno sociale.
Sarà sempre Biba Giacchetti a curare l’altro percorso dedicato dal Mudec a Zanele Muholi, una delle voci più interessanti del Visual Activism, con le sue opere struggenti e magnetiche. Muholi firma gli autoritratti che inscenano una sorta di denuncia, a cui l’artista del Sudafrica presta il proprio corpo. Ha conosciuto gli anni dell’Apartheid e per questo ogni sua immagine racconta una storia precisa, un riferimento a esperienze personali, una riflessione su un contesto sociale e storico più ampio. Lo sguardo dell’artista inquieta, commuove e denuncia, mentre oggetti quotidiani dalla forte valenza simbolica sono posti in un dialogo serrato con il suo corpo.
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Milano | Dal 13 maggio al 19 ottobre al Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Dorothea Lange in arrivo a Milano
-
Roma | Dal 28 marzo al 12 ottobre al Museo di Roma di Palazzo Braschi
Yoshitaka Amano a Roma con oltre 200 opere
-
Milano | A Milano dal 26 marzo al 30 giugno
Andrea Solario, "coloritore vago", in mostra al Museo Poldi Pezzoli
-
Brescia | Dal 25 marzo al 24 agosto 2025
L’America di Joel Meyerowitz al Brescia Photo Festival
-
Milano | Fino al 29 giugno al Museo del Novecento
Rauschenberg e il Novecento: l’arte del dialogo in mostra a Milano
-
Brescia | Il maestro americano in mostra a Brescia
Un acrobata della fotografia. Denis Curti racconta Joel Meyerowitz