Dal 13 al 30 maggio uno special project alla Casa degli Artisti
Milano omaggia Piero Manzoni: la "scatoletta" più scandalosa dell'arte compie 60 anni
Piero Manzoni, Merda d’artista n. 63, maggio 1961, scatoletta di latta, carta stampata, Milano, Fondazione Piero Manzoni | Courtesy Fondazione Piero Manzoni | Foto: © Osio
Samantha De Martin
13/05/2021
Milano - Che fossero piene di gesso o, semplicemente, di carne, le dissacranti scatolette con le quali Piero Manzoni cercò di svelare meccanismi e contraddizioni del sistema dell’arte contemporanea, destarono scandalo, e non solo al suo tempo.
E oggi che Merda d’artista compie 60 anni, Milano - la città dove Manzoni ha operato da protagonista della stagione di maggior fervore del secondo dopoguerra, agendo da referente primario della neoavanguardia europea - rende omaggio al lavoro più noto del genio celebrato anche dalla musica, dai Baustelle a Caparezza, attraverso un progetto speciale.
Ad accogliere l’evento, organizzato in collaborazione con la Fondazione Piero Manzoni, è, dal 13 al 30 maggio, la Casa degli Artisti.
Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni, carta da parati della collezione 8per, taplab design, Milano, Casa d'Artista | Courtesy TapLab 2021
Maggio 1961: 90 scatolette al costo di 30 grammi d’oro
Era il mese di maggio del 1961 quando l’artista lanciava sul palcoscenico dell’arte la sua provocazione: 90 scatolette con il titolo stampato in quattro lingue e con tanto di prezzo (fissato all’equivalente del peso di 30 grammi d’oro) il cui contenuto dichiarato non era assolutamente verificabile, se non utilizzando l’apriscatole. Insomma togliersi il dubbio avrebbe significato distruggere l’opera.
Il padre degli Achromes, dalle Linee, del Fiato e della Base magica - un piedistallo da lui firmato che eleva al ruolo di opera d'arte ogni persona disposta a salirci sopra - continua a far parlare di sé con il suo messaggio che ancora fa discutere, avvalorato dalle quotazioni raggiunte in asta, fino al record battuto, nel 2016, dall'esemplare n. 69: 275mila euro.
Come già aveva fatto nelle Linee, rotoli di carta presentati all’interno di un cilindro sigillato, anche in questo caso il “reliquiario” assurge a garanzia del contenuto.
L’amico Agostino Bonalumi, a proposito di Merda d’artista, aveva dichiarato che, in realtà, all'interno delle famose scatole non vi era nient'altro che gesso, mentre, nel 2008, il francese Bernard Bazile, aprendo una delle scatolette e appropriandosi dell'opera attraverso la sua distruzione, vi aveva trovato una seconda lattina più piccola (che però aveva rinunciato ad aprire). Un’allusione per paradosso al culto delle reliquie, che le rende sacre a prescindere dalla loro natura effettiva? Una punzecchiata al mercato dell'arte contemporanea o piuttosto un lavoro puramente concettuale, e perciò accessibile a chiunque? Al di là dell'aspetto più superficialmente scandalistico suscitato alla sua presentazione, Merda d’artista, influenzata dai celebri ready-made di Marcel Duchamp, ha sguinzagliato molteplici letture simboliche. E ancora oggi non cessa di far discutere.
Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni, carta da parati della collezione 8per, taplab design, Milano, Casa d'Artista | Courtesy TapLab 2021
Carta da parati con Merda d’artista: l’omaggio a Manzoni di Taplab
Adesso, a distanza di 60 anni Merda d’artista finisce sulla carta da parati dello storico edificio di via Tommaso da Cazzaniga, grazie al progetto dal titolo “8PER / Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni” promosso dalla Fondazione Piero Manzoni in collaborazione con l’azienda toscana Taplab wall covering, ideatrice di una serie di wall covering a tema.
Alla Casa degli Artisti la scatoletta originale n°63
Fino al 30 maggio i barattolini del più eclettico dei dadaisti, con il loro contenuto “conservato al naturale", con tanto di numerazione progressiva e la garanzia del “Made in Italy” invadono con il loro spirito ironico e leggero le otto carte da parati alla casa degli Artisti, in un allestimento, ideato dall’architetto Valer Palmieri di Nexhibit Design che vedrà eccezionalmente esposta anche la scatoletta originale n°63. (Attualmente i barattoli sono conservati in diverse collezioni d'arte pubbliche in tutto il mondo, dalla Tate Modern di Londra al Museo del Novecento di Milano, dal Centro Georges Pompidou di Parigi al MOMA di New York).
Nell’occasione, la Fondazione Manzoni omaggerà la Casa degli Artisti di 180 gadget dell’iconica opera, realizzati nel 2013, e che saranno a disposizione del pubblico come reward a seguito di una donazione alla Casa.
Mercoledì 26 maggio un appuntamento in presenza saluterà l’uscita del nuovo libro edito da Carlo Cambi Editore, realizzato in collaborazione con la Fondazione Piero Manzoni, interamente dedicato alla Merda d’artista. Il volume, in quattro lingue, si avvale di quattro saggi a cura di Luca Bochicchio, Flaminio Gualdoni, Rosalia Pasqualino di Marineo e Marco Senaldi.
La mostra è aperta tutti i giorni, ad eccezione del lunedì, dalle 10.30 alle 21. Prenotazioni obbligatorie solo per sabato e domenica sul sito della Fondazione Piero Manzoni.
Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni, carta da parati della collezione 8per, taplab design, Milano, Casa d'Artista | Courtesy TapLab 2021
E oggi che Merda d’artista compie 60 anni, Milano - la città dove Manzoni ha operato da protagonista della stagione di maggior fervore del secondo dopoguerra, agendo da referente primario della neoavanguardia europea - rende omaggio al lavoro più noto del genio celebrato anche dalla musica, dai Baustelle a Caparezza, attraverso un progetto speciale.
Ad accogliere l’evento, organizzato in collaborazione con la Fondazione Piero Manzoni, è, dal 13 al 30 maggio, la Casa degli Artisti.
Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni, carta da parati della collezione 8per, taplab design, Milano, Casa d'Artista | Courtesy TapLab 2021
Maggio 1961: 90 scatolette al costo di 30 grammi d’oro
Era il mese di maggio del 1961 quando l’artista lanciava sul palcoscenico dell’arte la sua provocazione: 90 scatolette con il titolo stampato in quattro lingue e con tanto di prezzo (fissato all’equivalente del peso di 30 grammi d’oro) il cui contenuto dichiarato non era assolutamente verificabile, se non utilizzando l’apriscatole. Insomma togliersi il dubbio avrebbe significato distruggere l’opera.
Il padre degli Achromes, dalle Linee, del Fiato e della Base magica - un piedistallo da lui firmato che eleva al ruolo di opera d'arte ogni persona disposta a salirci sopra - continua a far parlare di sé con il suo messaggio che ancora fa discutere, avvalorato dalle quotazioni raggiunte in asta, fino al record battuto, nel 2016, dall'esemplare n. 69: 275mila euro.
Come già aveva fatto nelle Linee, rotoli di carta presentati all’interno di un cilindro sigillato, anche in questo caso il “reliquiario” assurge a garanzia del contenuto.
L’amico Agostino Bonalumi, a proposito di Merda d’artista, aveva dichiarato che, in realtà, all'interno delle famose scatole non vi era nient'altro che gesso, mentre, nel 2008, il francese Bernard Bazile, aprendo una delle scatolette e appropriandosi dell'opera attraverso la sua distruzione, vi aveva trovato una seconda lattina più piccola (che però aveva rinunciato ad aprire). Un’allusione per paradosso al culto delle reliquie, che le rende sacre a prescindere dalla loro natura effettiva? Una punzecchiata al mercato dell'arte contemporanea o piuttosto un lavoro puramente concettuale, e perciò accessibile a chiunque? Al di là dell'aspetto più superficialmente scandalistico suscitato alla sua presentazione, Merda d’artista, influenzata dai celebri ready-made di Marcel Duchamp, ha sguinzagliato molteplici letture simboliche. E ancora oggi non cessa di far discutere.
Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni, carta da parati della collezione 8per, taplab design, Milano, Casa d'Artista | Courtesy TapLab 2021
Carta da parati con Merda d’artista: l’omaggio a Manzoni di Taplab
Adesso, a distanza di 60 anni Merda d’artista finisce sulla carta da parati dello storico edificio di via Tommaso da Cazzaniga, grazie al progetto dal titolo “8PER / Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni” promosso dalla Fondazione Piero Manzoni in collaborazione con l’azienda toscana Taplab wall covering, ideatrice di una serie di wall covering a tema.
Alla Casa degli Artisti la scatoletta originale n°63
Fino al 30 maggio i barattolini del più eclettico dei dadaisti, con il loro contenuto “conservato al naturale", con tanto di numerazione progressiva e la garanzia del “Made in Italy” invadono con il loro spirito ironico e leggero le otto carte da parati alla casa degli Artisti, in un allestimento, ideato dall’architetto Valer Palmieri di Nexhibit Design che vedrà eccezionalmente esposta anche la scatoletta originale n°63. (Attualmente i barattoli sono conservati in diverse collezioni d'arte pubbliche in tutto il mondo, dalla Tate Modern di Londra al Museo del Novecento di Milano, dal Centro Georges Pompidou di Parigi al MOMA di New York).
Nell’occasione, la Fondazione Manzoni omaggerà la Casa degli Artisti di 180 gadget dell’iconica opera, realizzati nel 2013, e che saranno a disposizione del pubblico come reward a seguito di una donazione alla Casa.
Mercoledì 26 maggio un appuntamento in presenza saluterà l’uscita del nuovo libro edito da Carlo Cambi Editore, realizzato in collaborazione con la Fondazione Piero Manzoni, interamente dedicato alla Merda d’artista. Il volume, in quattro lingue, si avvale di quattro saggi a cura di Luca Bochicchio, Flaminio Gualdoni, Rosalia Pasqualino di Marineo e Marco Senaldi.
La mostra è aperta tutti i giorni, ad eccezione del lunedì, dalle 10.30 alle 21. Prenotazioni obbligatorie solo per sabato e domenica sul sito della Fondazione Piero Manzoni.
Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni, carta da parati della collezione 8per, taplab design, Milano, Casa d'Artista | Courtesy TapLab 2021
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