Dal Guggenheim Museum di New York

In arrivo a Milano una Tempesta dal Paradiso

Rokni Haerizadeh, But a Storm Is Blowing from Paradise [Ma una tempesta spira dal cielo], 2014 (dettagli), Gesso, acquarello e inchiostro su stampe a getto d’inchiostro, 24 parti, 30 x 40 cm ciascuna. Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Guggenheim UBS MAP Purchase Fund 2015.89 © Rokni Haerizadeh
 

Eleonora Zamparutti

05/12/2017

Milano - La fondazione Solomon R. Guggenheim di New York e UBS hanno deciso che sarà Milano la piazza europea dove atterrerà la mostra Una Tempesta dal Paradiso: Arte Contemporanea del Medio Oriente e Nord Africa, terzo capitolo del programma MAP Global Art Initivative, portato avanti negli ultimi cinque anni dall’istituzione newyorkese in collaborazione con la banca svizzera.
 
Sarà infatti la Galleria di Arte Moderna GAM di Milano ad accogliere dall’11 aprile al 17 giugno le opere di 13 artisti, provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente, già esposte al Guggenheim Museum di New York nell’aprile del 2016.

"Il titolo della mostra Una Tempesta dal Paradiso si ispira a un passaggio dell’ultimo saggio del filosofo tedesco Walter Benjamin, “Sul concetto di storia”. Allo stesso tempo è anche il titolo di un'opera centrale all'interno dell'esposizione" affema Sara Raza, curatrice della Guggenheim UBS MAP per il Medio Oriente e il Nord Africa. "Si tratta di una serie di immagini dell’artista iraniano Rokni Haerizadeh, dipinte direttamente su frame estratti da YouTube che mostrano, in ambientazioni differenti, figure le cui teste sono state sostituite da altre teste umane dando vita ad ibridi. Nel clima attuale, il titolo originale di Benjamin evoca poeticamente le implicazioni del passato sul presente. Al contrario, i dipinti di Haerizadeh aprono una più ampia discussione sulla capacità virale ed avvolgente dei media di alterare e manipolare i fatti, ricordando il romanzo distopico di George Orwell, "La Fattoria degli Animali", una riflessione ironica su ciò che potremmo considerare una nuova “normalità”“.
 
Occhi puntati dunque sulla produzione artistica proveniente da zone calde del mondo, a noi vicine da un punto di vista di prossimità geografica.
Visivamente sarà un modo per esplorare, oltre la banalizzazione delle immagini televisive a cui ci hanno abituati i notiziari, i linguaggi, l’immaginario e i contenuti che sono al centro della ricerca artistica di 13, tra uomini e donne, provenienti da Nord Africa e dal Medio Oriente. 
Un coro polifonico che pesca nella realtà contemporanea gli argomenti intorno a cui ispirarsi e far riflettere: la migrazione, la dislocazione, l’architettura e la storia. Pensieri e reazioni impresse su una grande varietà di supporti e strumenti tra cui la carta, le installazioni, la fotografia, la scultura e il video.
 
L’esposizione alla GAM sarà un modo per incoraggiare ad attribuire un segno distintivo a nomi di artisti probabilmente sconosciuti ai più e a dare ascolto a voci che “urlano del deserto”: Lida Abdul, Abbas Akhavan, Kader Attia, Ergin Çavuşoğlu, Ali Cherri, Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, Rokni Haerizadeh, Susan Hefuna, Iman Issa, Gülsün Karamustafa, Hassan Khan e Ahmed Mater.
 
Organizzata da Sara Raza, in collaborazione con Paola Zatti e Omar Cucciniello, conservatori della Galleria d'Arte Moderna, la mostra Una Tempesta dal Paradiso rappresenta l'ultima tappa della Guggenheim UBS MAP Global Art Initiative, uno speciale progetto pluriennale che ha visto coinvolte in prima linea il Guggenheim e UBS a sostegno dell'arte contemporanea e della formazione attraverso un totale di otto mostre internazionali, più di 125 acquisizioni, borse di studio per curatori provenienti da tre diverse aree geografiche e un'ampia gamma di programmi destinati al pubblico.

Medio Oriente e Nord Africa si trovano al centro di mutamenti radicali a livello mondiale e stanno affrontando le problematiche più critiche dei nostri giorni” ha dichiarato Fabio Innocenzi, Country Head del Gruppo UBS in Italia. “Siamo fieri di aver contribuito a portare questa mostra alla Galleria d'Arte Moderna di Milano. Ciò costituisce un passo ulteriore nella nostra collaborazione con la GAM, alla quale UBS ha contribuito in Italia tramite un sostegno pluriennale a restauri e progetti espositivi”.
 
Milano, dunque, si fa – per dirla con le parole dell’Assessore alla Cultura di Milano, Filippo del Corno – “snodo ideale per il pensiero creativo, divenendo destinazione naturale per un progetto così innovativo”.

COMMENTI