Realtà, eros, immaginazione
Dipinto di Domenico Morelli
02/11/2005
Al Castel Sant'Elmo di Napoli sino al 29 gennaio 2006 siete invitati ad una mostra dedicata ad uno dei protagonisti del rinnovamento delle arti a Napoli e in Italia dalla metà dell’Ottocento: Domenico Morelli (Napoli 1823 - 1901), tra gli esponenti della società meridionale, attivi dopo l’Unità in favore dell’ammodernamento delle istituzioni artistiche e della salvaguardia del patrimonio locale.
Le “eccezionali qualità di colorista” e gli effetti drammatici resi magistralmente nella sua pittura lo resero celebre presso i contemporanei e profondo rinnovatore della pittura romantica di storia, “sviluppando una ricca tematica a soggetto letterario, religioso e simbolico”. La stessa scia innovativa perseguita dal maestro Giuseppe Mancinelli (di cui Morelli fu allievo all'Accademia di Belle Arti di Napoli), volta al recupero dei valori della grande tradizione italiana del passato. A Roma Morelli studiò pittura antica ed entrò in contatto con numerosi artisti stranieri. L’opera Gli Iconoclasti, presentata alla mostra borbonica del 1855, divenne il manifesto delle nuove tendenze del verismo storico.
La mostra propone dipinti conservati nelle collezioni pubbliche e opere recuperate da raccolte storiche dell’Ottocento. Circa cento capolavori ripercorrono le fasi principali dell’arte di Morelli. L’esposizione si articola in sette sezioni, che riassumono l’evoluzione artistica del maestro: dalla concezione del quadro di storia alle tematiche ispirate al Medioevo e al Rinascimento, dai temi byroniani alle antichità rivisitate attraverso la pittura francese, da Chasseriau a Gerôme, sino all’Oriente suggerito dai modelli di Mariano Fortuny.
La formazione - dall’Accademia al verismo storico (1845-1864); Recupero del mondo antico. Il Bagno pompeiano; Romanticismo byroniano Morelli e Verdi; La maternità divinizzata; In viaggio per l’Oriente: da Fortuny all’Islam; La tensione al misticismo simbolista: i temi di Cristo e degli Angeli. Una sezione a parte è dedicata alla fotografia, utilizzata come modello e strumento di lavoro pittorico, ma anche come veicolo di diffusione dell’opera dell’artista.
Artista moderno e intellettuale di rilievo, Morelli partecipò attivamente alla vita culturale dell’Italia del suo tempo (di straordinaria ricchezza gli epistolari indirizzati a Pasquale Villari e a Giuseppe Verdi). Al culmine del suo prestigio, raggiunto a partire dall’Unità d’Italia, Morelli divenne punto di riferimento per le istituzioni pubbliche, gli artisti, i collezionisti e i mecenati, a Napoli e in Italia.
Realtà, eros, immaginazione.
Domenico Morelli e il suo tempo dal Romanticismo al Simbolismo 1823 - 1901
Dal 29 ottobre 2005 al 29 gennaio 2006
Castel Sant'Elmo - Napoli
Soprintendenza, Simona Golia tel. 081 2294478 fax 081 2294498;
Catalogo edito da Electa Napoli.
Le “eccezionali qualità di colorista” e gli effetti drammatici resi magistralmente nella sua pittura lo resero celebre presso i contemporanei e profondo rinnovatore della pittura romantica di storia, “sviluppando una ricca tematica a soggetto letterario, religioso e simbolico”. La stessa scia innovativa perseguita dal maestro Giuseppe Mancinelli (di cui Morelli fu allievo all'Accademia di Belle Arti di Napoli), volta al recupero dei valori della grande tradizione italiana del passato. A Roma Morelli studiò pittura antica ed entrò in contatto con numerosi artisti stranieri. L’opera Gli Iconoclasti, presentata alla mostra borbonica del 1855, divenne il manifesto delle nuove tendenze del verismo storico.
La mostra propone dipinti conservati nelle collezioni pubbliche e opere recuperate da raccolte storiche dell’Ottocento. Circa cento capolavori ripercorrono le fasi principali dell’arte di Morelli. L’esposizione si articola in sette sezioni, che riassumono l’evoluzione artistica del maestro: dalla concezione del quadro di storia alle tematiche ispirate al Medioevo e al Rinascimento, dai temi byroniani alle antichità rivisitate attraverso la pittura francese, da Chasseriau a Gerôme, sino all’Oriente suggerito dai modelli di Mariano Fortuny.
La formazione - dall’Accademia al verismo storico (1845-1864); Recupero del mondo antico. Il Bagno pompeiano; Romanticismo byroniano Morelli e Verdi; La maternità divinizzata; In viaggio per l’Oriente: da Fortuny all’Islam; La tensione al misticismo simbolista: i temi di Cristo e degli Angeli. Una sezione a parte è dedicata alla fotografia, utilizzata come modello e strumento di lavoro pittorico, ma anche come veicolo di diffusione dell’opera dell’artista.
Artista moderno e intellettuale di rilievo, Morelli partecipò attivamente alla vita culturale dell’Italia del suo tempo (di straordinaria ricchezza gli epistolari indirizzati a Pasquale Villari e a Giuseppe Verdi). Al culmine del suo prestigio, raggiunto a partire dall’Unità d’Italia, Morelli divenne punto di riferimento per le istituzioni pubbliche, gli artisti, i collezionisti e i mecenati, a Napoli e in Italia.
Realtà, eros, immaginazione.
Domenico Morelli e il suo tempo dal Romanticismo al Simbolismo 1823 - 1901
Dal 29 ottobre 2005 al 29 gennaio 2006
Castel Sant'Elmo - Napoli
Soprintendenza, Simona Golia tel. 081 2294478 fax 081 2294498;
Catalogo edito da Electa Napoli.
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