Le ragioni di una rivoluzione
![](http://www.arte.it/foto/600x450/82/7974-ragioni02.jpg)
Disegno esposto alla mostra "Pittori della realtà " a Cremona
20/02/2004
Nata dalla collaborazione del Metropolitan Museum of Art di New York con la Regione Lombardia, è iniziata al Museo civico Ala Ponzone di Cremona la mostra intitolata Pittori della realtà Le Ragioni di una Rivoluzione da Foppa e Leonardo a Caravaggio e Ceruti.
L’esposizione vuole ripercorrere le tappe della pittura naturalistica in Lombardia dalla seconda metà del Quattrocento quando, a Milano operavano il bresciano Vincenzo Foppa e Leonardo, lungo il Cinquecento e il periodo di formazione del Caravaggio negli anni ’80, fino, nel settecento, a Frà Galgario e Ceruti.
In mostra, quindi, oltre 110 opere fra dipinti e disegni ad opera di Leonardo, Caravaggio, Romanino, Previtali, Lotto, Moretto, Savoldo, Moroni, Arcimboldi, Anguissola, Campi, Carracci, Frà Galgario, Tanzio da Varallo, Crespi e tanti altri.
Il percorso espositivo curato da Mina Gregori, Keith Christiansen e Andrea Bayer rivendica le radici lombarde di un naturalismo che ha finito poi per affermarsi in tutta l’Italia settentrionale in una linea ininterrotta che si alimentava via via dell’apporto di artisti accomunati dall’interesse per l’osservazione della realtà.
Secondo la curatrice Mina Gregori, infatti, le ragioni della rivoluzione naturalistica caravaggesca stanno tutte in Lombardia. Un cambiamento di date, infatti, arretrerebbe di circa due anni (dal 1573 al 1571) la nascita del Caravaggio e di conseguenza l’artista potrebbe essere giunto a Roma anziché diciottenne a vent’anni compiuti, dopo un operato di qualche anno nella Padania. Inoltre le influenze filosofiche delle università di Pavia e Padova, roccaforti storiche dell’aristotelismo, potrebbero avere determinato la negazione assoluta nel pittore dei concetti astratti nella pittura.
Non c’è dubbio che l’interesse verso la natura si sia manifestato nell’arte lombarda attraverso tendenze diversificate come l’osservazione della realtà, l’interesse per la rappresentazione dal vivo, l’uso empirico della luce, la presenza di una pittura religiosa fondata sulla realtà umile, lo sviluppo del ritratto non idealizzato, la natura morta, ma non bisogna cadere nell’errata forzatura che il genio del Caravaggio derivi esclusivamente dalla provincia lombarda, madre del naturalismo moderno.
Sicuramente le indagini recenti dell’ambiente lombardo e delle sue complesse componenti, l’origine umanistica dell’artista, venata dal senso moderno e cristiano della caducità delle cose, hanno contribuito certamente ad intendere il livello simbolico e sofisticato delle prime opere romane di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio.
Pittori della realtà
Fino al 2 maggio 2004
Museo civico Ala Ponzone
Via Ugolani Dati 4, Cremona
Tel. 0372 31222
www.cremonamostre.it
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