Fabergè. L'orafo degli Zar
Opera di Peter Carl Fabergé
11/11/2003
Il mitico 'Stile Fabergè', famoso in tutto il mondo, si può ammirare dal vivo a Roma al "Museo del Corso" in una mostra preziosa: Fabergè. L'orafo degli Zar. Organizzata da Franco Maria Messina e curata insieme al massimo esperto mondiale delle opere dell'orafo russo, l'Arciduca Géza von Habsburg.
La rassegna, fino al 18 gennaio 2004, celebra l'orafo vissuto alla corte degli Zar a cavallo tra Ottocento e Novecento. In primis le "Uova Imperiali" a cui la sua fama è strettamente legata, 'giocattoli per ricchi' che sono costati quasi due anni di lavoro.
Sono per tradizione il dono che ogni anno, in occasione della Pasqua, lo zar Alessandro III regalava alla Zarina Maria Feodorovna. Pezzo forte della collezione, veri e propri gioielli, grazie ai quali Fabergè viene nominato "Orafo della Corte Imperiale", restiamo incantati di fronte a "Pamiat Azova" (1891), "Il palazzo di Alessandro" (1908) e "Terzo Centenario dei Romanov" (1913) tutte e tre provenienti dalla collezione del Museo del Cremlino di Mosca.
E' un tripudio di oro, argento e diamanti, a volte il velluto e l'acquamarina, altre il legno e l'avorio, o il cristallo di rocca, i turchesi e la giada. Il primo uovo conserva un modello in miniatura in oro e platino dell'incrociatore imperiale 'Pamiat Azova' da cui prende il nome.
Non solo questo. Pezzi pregiatissimi sono i campanelli a pulsante che sembrano deliziose bomboniere, la 'flute da champagne' finemente lavorata in quarzo ed argento, i delicati orologi e i raffinati portasigarette.
L'allestimento è stato curato in modo da far rivivere gli ambienti del Palazzo d'Inverno. Tre le sale, la "Sala Rossa" che ospita le opere legate allo zar e alla zarina, la "Sala Blu" che conserva tutti gli altri oggetti mentre nella terza sala, la più grande, si trovano foto, libri e documenti di grande interesse storico.
Peter Carl Fabergè inizia a disegnare gioielli a San Pietroburgo nel 1870, combinando diversi stili, dall'arte gotica alla contemporanea Art Nouveau, e utilizzando sempre una grande varietà di colori, il giallo, il bianco, il rosso e l'azzurro.
Ma la caratteristica principale e fondamentale della sua arte è l'utilizzo dello smalto traslucido secondo la tecnica francese dello "champlevè" ("a incavo"), su uno sfondo arabescato.
La mostra è stata organizzata in occasione dei 390 anni della salita al potere dei Romanov, spazzati via dalla rivoluzione del 1917, e del trecentesimo anniversario della fondazione di San Pietroburgo.
"Fabergè"
Museo del Corso della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma
via del Corso, 320 – Roma
Dal 31 ottobre 2003 al 18 gennaio 2004
Orario: 10-20. Chiuso il Lunedì
Biglietti: Intero euro 7,5 – Ridotto euro 5
Informazioni: tel. 06/6786209
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