A Firenze dal 20 aprile al 31 luglio
Raffaello, Rubens, Tiepolo: in mostra i gioielli su carta del Museo Horne

Raffaello Sanzio, "Gruppo di dignitari laici ed ecclesiastici" per la "Giustificazione di Leone III" delle Stanze Vaticane. Courtesy Museo Horne
Francesca Grego
20/04/2018
Firenze - Trecento anni di disegno si svelano da oggi a Firenze, nelle atmosfere rinascimentali della dimora che l’architetto vittoriano Herbert Percy Horne volle per incorniciare la sua straordinaria collezione di arte italiana.
Oltre 20 capolavori scandiscono un percorso che si dipana dal XVI al XVIII secolo, rimandando a prestigiose commissioni come gli affreschi delle Stanze Vaticane o la decorazione del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Raffaello, Pieter Paul Rubens, Giorgio Vasari, Ludovico Carracci, Pietro da Cortona, Giambattista Tiepolo sono solo alcuni dei tanti ospiti illustri.
Dall’immediatezza dello schizzo a studi preparatori raffinati e complessi, dallo zoom sul dettaglio a composizioni articolate, ogni disegno testimonia le peculiarità stilistiche del suo autore ed evoca il gusto e gli interessi del padrone di casa.
“Il disegno rappresenta il momento germinale, il concepimento dell’opera d’arte”, spiega il presidente della Fondazione Horne Antonio Paolucci: “Quando l’opera è finita si può immaginare che alcune parti siano frutto dell’apporto di collaboratori. Il disegno, invece, è solo un distillato dello spirito, del genio del maestro. Con circa 1000 disegni antichi, il Museo Horne è un giacimento di cui non saranno mai abbastanza apprezzate la varietà e la qualità. Occorre perciò arrivare quanto prima alla pubblicazione scientifica della raccolta grafica che Herbert Percy Horne seppe mettere insieme con tanta intelligenza e capacità di discernimento”.
Come nel Fondo Horne, recentemente catalogato, nel percorso espositivo spiccano le opere di Raffaello: tre studi per le Stanze Vaticane, nonché una Testa di Musa e la Visione di Ezechiele, legata all’omonimo dipinto esposto alla Galleria Palatina e ritoccata da Rubens. Esposti per la prima volta, invece, I Santi domenicani di Giorgio Vasari e la Figura di un Barcaiolo di Ludovico Carracci, restaurata per l’occasione.
Da non perdere, nello stesso museo, la collezione di pittura e scultura, che comprende capolavori di Giotto, Simone Martini, Masaccio, Filippino Lippi, Giambologna, Domenico Beccafumi. Il tutto in un luogo simbolo della cultura del Rinascimento – il cinquecentesco Palazzo Corsi in Santa Croce, presso l’antico Ponte alle Grazie - dove scoprire usi, costumi e arte dell’età d’oro di Firenze tra gli arredi e gli oggetti d’epoca collezionati da Horne.
Promossa dalla Fondazione Museo Horne con il contributo della Fondazione CR Firenze, Raffaello, Rubens, Tiepolo. Studi d’Autore dal ‘500 al ‘700 sarà in programma al Museo Horne fino al 31 luglio.
Oltre 20 capolavori scandiscono un percorso che si dipana dal XVI al XVIII secolo, rimandando a prestigiose commissioni come gli affreschi delle Stanze Vaticane o la decorazione del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Raffaello, Pieter Paul Rubens, Giorgio Vasari, Ludovico Carracci, Pietro da Cortona, Giambattista Tiepolo sono solo alcuni dei tanti ospiti illustri.
Dall’immediatezza dello schizzo a studi preparatori raffinati e complessi, dallo zoom sul dettaglio a composizioni articolate, ogni disegno testimonia le peculiarità stilistiche del suo autore ed evoca il gusto e gli interessi del padrone di casa.
“Il disegno rappresenta il momento germinale, il concepimento dell’opera d’arte”, spiega il presidente della Fondazione Horne Antonio Paolucci: “Quando l’opera è finita si può immaginare che alcune parti siano frutto dell’apporto di collaboratori. Il disegno, invece, è solo un distillato dello spirito, del genio del maestro. Con circa 1000 disegni antichi, il Museo Horne è un giacimento di cui non saranno mai abbastanza apprezzate la varietà e la qualità. Occorre perciò arrivare quanto prima alla pubblicazione scientifica della raccolta grafica che Herbert Percy Horne seppe mettere insieme con tanta intelligenza e capacità di discernimento”.
Come nel Fondo Horne, recentemente catalogato, nel percorso espositivo spiccano le opere di Raffaello: tre studi per le Stanze Vaticane, nonché una Testa di Musa e la Visione di Ezechiele, legata all’omonimo dipinto esposto alla Galleria Palatina e ritoccata da Rubens. Esposti per la prima volta, invece, I Santi domenicani di Giorgio Vasari e la Figura di un Barcaiolo di Ludovico Carracci, restaurata per l’occasione.
Da non perdere, nello stesso museo, la collezione di pittura e scultura, che comprende capolavori di Giotto, Simone Martini, Masaccio, Filippino Lippi, Giambologna, Domenico Beccafumi. Il tutto in un luogo simbolo della cultura del Rinascimento – il cinquecentesco Palazzo Corsi in Santa Croce, presso l’antico Ponte alle Grazie - dove scoprire usi, costumi e arte dell’età d’oro di Firenze tra gli arredi e gli oggetti d’epoca collezionati da Horne.
Promossa dalla Fondazione Museo Horne con il contributo della Fondazione CR Firenze, Raffaello, Rubens, Tiepolo. Studi d’Autore dal ‘500 al ‘700 sarà in programma al Museo Horne fino al 31 luglio.
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
I programmi dal 31 marzo al 6 aprile
La settimana dell’arte in tv, dal Mosaico dei record alla Design Week
-
Mantova | A Mantova fino al 29 giugno
Dal caos al cosmo, una grande mostra per il cinquecentenario di Palazzo Te
-
Roma | Dal 28 marzo al 12 ottobre al Museo di Roma di Palazzo Braschi
Yoshitaka Amano a Roma con oltre 200 opere
-
Napoli | Alle Gallerie d’Italia dal 27 marzo al 22 giugno
La dama col liocorno di Raffaello in mostra a Napoli
-
Brescia | Dal 25 marzo al 24 agosto 2025
L’America di Joel Meyerowitz al Brescia Photo Festival
-
Milano | A Milano dal 26 marzo al 30 giugno
Andrea Solario, "coloritore vago", in mostra al Museo Poldi Pezzoli