Julio Larraz | the Allegory of Dreams

Opera di Julio Larraz | Courtesy Galleria d’Arte Contini

 

Dal 03 Giugno 2023 al 30 Novembre 2023

Venezia

Luogo: Galleria d’Arte Contini

Indirizzo: San Marco 2414

Orari: Tutti i giorni 10.30 - 13 / 14 - 19.30

Telefono per informazioni: +39 041 52 30 357

E-Mail info: venezia@continiarte.com

Sito ufficiale: http://www.continiarte.com


La Galleria d’Arte Contini presenta la mostra personale del maestro Julio Larraz, che verrà inaugurata - alla presenza dell’artista - sabato 3 giugno 2023, presso la sede di Calle Larga XXII Marzo a Venezia.

Dopo il successo della mostra antologica presso il Complesso del Vittoriano a Roma e, Viaggio Nella Fantasia, la più recente mostra personale del 2018 presso la Galleria d’Arte Contini di Venezia, Julio Larraz torna in Italia con una grande esposizione, presentando una serie di capolavori ispirati al surrealismo ed alla metafisica.

L’ampia retrospettiva mira a celebrare la sua carriera attraverso un’accurata selezione di olii su tela, disegni ed acquerelli realizzati dagli anni ’80 ad oggi, ripercorrendo la vivace ed ironica produzione dell’artista.

I dipinti tracciano il profilo di un autore geniale e poliedrico che si dimostra in grado di affrontare tematiche diverse, tutte accomunate da un linguaggio onirico e surreale, ma sempre legato a temi di attualità.

Opere fortemente suggestive dal punto di vista visivo ed emotivo, caratterizzate da ampie pennellate di colori brillanti e calde luci tipiche delle ambientazioni del Sudamerica, rendono la sua arte immediatamente riconoscibile. La parodia, la caricatura, i paesaggi, la passione per i ritratti e le figure femminili, così come le nature morte e le tematiche politiche e sociali che contraddistinguono il suo lavoro, sono affrontate con uno sguardo curioso e del tutto personale, capace di provocare nello spettatore un senso di stupore.

La rappresentazione del potere è la tematica centrale della produzione dell’artista: sempre affrontata con irriverente ironia, si manifesta come un retaggio del suo impegno giovanile come caricaturista per importanti testate giornalistiche. Larraz denuncia l’aspetto più malsano e violento degli stereotipi legati all’ossessione del potere, con uno sguardo del tutto ludico e grottesco anche se apparentemente innocente. Quella che colpisce è l’innata capacità dell’artista di restituire un soggetto attraverso il suo personalissimo sguardo, spostando l’attenzione su un particolare, spesso tanto casuale quanto emblematico.

Anche i paesaggi e le vedute d’interno rientrano tra i temi prediletti del maestro cubano: in questi casi, spesso, il soggetto rappresentato non occupa una posizione chiara nell’ambientazione del dipinto, provocando così nello spettatore un senso di smarrimento. I soggetti stessi dei suoi dipinti, se da un lato si manifestano sotto forma di sfuggenti apparizioni, dall’altro rappresentano animi turbati da sottili contraddizioni e pensieri sospesi.
La poetica di Larraz si tinge talvolta di un surrealismo enigmatico alla Magritte, come in The End of a Very Long Day, un’opera di fronte il quale la razionalità si ritrae, la logica si ripiega su sé stessa, il sentimento estetico del sapere filtra la mente e accende l’immaginazione.

Il dominio del mare, è il ciclo in cui emerge la sconfinata libertà pittorica dell’artista, un arcipelago pittorico fondato su mille isole che parlano di viaggi e ritorni. L’esplorazione nella profondità degli abissi, l’apertura verso l’ignoto e il mistero dell’immenso si ammira in opere come Au Revoir, in cui il pennello dell’artista si muove in un mondo surreale, tra atmosfere immobili e sospese.

L’universo allegorico e metafisico di Larraz volutamente non fornisce delle risposte ma, piuttosto, pone delle suggestioni e dei quesiti. Come in Mr. Jonah Hamilton in the Bay of Mirrors, in cui lo spettatore assume un punto di vista privilegiato, come osservatore nascosto, per poter raccontare quello che sembra stia per accadere. Larraz si elegge regista della sua opera d’arte, prediligendo composizioni dall’equilibrio precario, punti di vista capovolti e imprevedibili inquadrature. Così facendo, chi ammira una di queste opere assume una posizione non solo contemplativa, ma anche attiva e ricettiva, entrando così in contatto diretto con l’artista e la sua opera.

La mostra offre una molteplicità di temi e soggetti che mostrano la visione dell’artista, nutrita da una profonda sensibilità verso la ricerca di temi culturali, sociali e politici, che producono a loro volta cicli visivi e concettuali molto precisi e definiti nel tempo.
Julio Larraz nasce a L’Avana, Cuba, il 12 marzo del 1944. Figlio di Julio Fernandez, un editore di quotidiani, inizia a disegnare già in tenera età. Nel 1961, la famiglia lascia Cuba per trasferirsi a Miami, Florida, e l’anno successivo a New York, dove Julio vive per cinque anni. Qui comincia a realizzare caricature a sfondo politico, che vengono pubblicate sul New York Times, Washington Post, sul Chicago Tribune e sulla rivista Vogue, per citarne solo alcune.
Nel 1967, inizia a dedicarsi a tempo pieno alla carriera di pittore. Il 1971, è l’anno della sua prima mostra personale alle Pyramid Galleries di Washington, DC. Nel 1972, Larraz espone alla New School for Social Research a New York e un anno dopo alla FAR Gallery, sempre a New York. Nel 1976, vince i premi dell’American Academy of Arts and Letters e del National Institute of Arts and Letters, e nello stesso anno ottiene la borsa di studio Cintas Grant dall’Institute of International Education; vince inoltre numerosi premi al Center for the Arts and Education di New York; al FACE di Miami, Florida, e all’Instituto de Educación Internacional di New York.
Un anno dopo, Larraz trasferisce la sua residenza a San Patricio, Nuovo Messico, affascinato dalla luce e dall’atmosfera delle aspre colline della Hondo Valley. Qui incontra Ron Hall, gallerista del Texas, che in seguito diverrà il suo agente.
Nel 1978, Larraz acquista una casa a Grandview, nello stato di New York, dove incontra Nohra Haime, la cui galleria newyorkese lo rappresenterà fino al 1994. Nel 1983 si trasferisce a Parigi, dove vivrà per due anni, e successivamente a Miami, Florida.
L’artista, utilizzando l’ironia, presenta le sue invettive e i ritratti burleschi fortemente ostili ad ogni genere di sopruso, ad ogni prevaricazione, ad ogni ingiustizia, in una contestazione morale velata e giocosa. La varietà dei suoi quadri abbraccia numerose tematiche, dalla politica al paesaggio, alle donne, uno dei suoi temi prediletti. Nelle sue opere si ritrovano molti riferimenti culturali alla nativa Cuba e al Surrealismo. Julio Larraz deve la sua notorietà a una tecnica precisa fin nel dettaglio, alla grande fantasia e a un tocco delicato e unico, tre elementi che hanno contribuito a farlo annoverare tra i pittori latino-americani più importanti della scena contemporanea.
Dal 2005 inizia la collaborazione con la Galleria d’Arte Contini, con sedi a Venezia e Cortina d’Ampezzo. Le sue opere vengono esposte in numerose mostre personali e collettive, tra le quali: Giochi di potere nel 2007 a Pietrasanta, nel 2008 presso la Galleria d’Arte Contini di Cortina d’Ampezzo e nel 2010 presso La Galleria d’Arte Contini di Venezia. Nel 2012 Julio Larraz è in mostra presso il Complesso del Vittoriano a Roma, mentre, nel 2014 con Del mare, dell’aria e di altre storie presso la Fondazione Puglisi Cosentino di Catania. La Galleria d’Arte Contini presso la sede di Venezia ospita nel 2016 la grande retrospettiva dell’artista, Omaggio a Julio Larraz e la più recente del 2018, Viaggio nella Fantasia. Il Coral Gable Museum di Miami ospita nel 2021 una grande retrospettiva del maestro.
Dopo aver vissuto a Firenze per tre anni, attualmente lavora e risiede con la famiglia a Miami, Florida.  

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