Modalità: No Humans
![Barbara Nati, Inverted Kingdoms n.5, stampa su carta baryta hanemuele, tiratura 7 esemplari Barbara Nati, Inverted Kingdoms n.5, stampa su carta baryta hanemuele, tiratura 7 esemplari](http://www.arte.it/foto/600x450/62/120829-BARBARA_NATI_Inverted_Kingdoms_n_5_stampa_su_carta_baryta_hanemuele_tiratura_7_esemplari_120x80cm.jpg)
Barbara Nati, Inverted Kingdoms n.5, stampa su carta baryta hanemuele, tiratura 7 esemplari
Dal 01 Ottobre 2021 al 07 Gennaio 2022
Napoli
Luogo: Andrea Nuovo Home Gallery
Indirizzo: Via Monte di Dio 61
Orari: da martedì a venerdì 10:00 - 13:15 / 16:15 - 19:00. Sabato, domenica e lunedì su appuntamento
Curatori: Massimo Sgroi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 081 18638995
E-Mail info: info@andreanuovo.com
Sito ufficiale: http://www.andreanuovo.com
Con “Modalità: No Humans”, mostra a cura di Massimo Sgroi, la Andrea Nuovo Home Gallery inaugura a Napoli nei giorni 1 e 2 Ottobre 2021, dalle ore 11:00 alle ore 19:00 in via Monte di Dio, 61. Güler Ates, Jean Michel Bihorel, Patrick Jacobs, Federica Limongelli, Suzanne Moxhay, Barbara Nati, Helene Pavlopoulou e Simon Reilly sono gli otto artisti che, da varie parti del mondo, espongono nei due livelli della home gallery con oltre 20 opere che vanno dalla figurazione all’astrazione.
Il progetto espositivo indaga lo status psichico dell’individuo in cui la tecnologia e l’innovazione favoriscono sì il progresso della società, ma allo stesso tempo mette in discussione la funzione del singolo, provocando così una sorta di svuotamento delle sue emozioni. Ciò comporta talvolta uno smarrimento del concetto di bellezza, condivisione e progresso, ma anche dell’ambiente urbano e naturale, quest’ultimo sempre più fragile e ribelle all’azione dell’uomo.
“In tutto questo che senso ha ancora l’arte visuale? Ha, ancora, la potenza di svelare l’inganno o è, piuttosto, l’appiattimento formale sul corpo ibrido della visione estetica neoliberista?”, precisa il curatore Massimo Sgroi.
E aggiunge: “In questa mostra abbiamo piegato il codice linguistico e segnico, appunto, rendendolo funzionale al progetto che, come una Gestalt, va al di là della sommatoria delle singole opere. Il progetto che contiene, nelle scatole cinesi dell’evento l’una dentro l’altra, la narrazione, le funzione estetica percettiva visuale e la concettualità stessa delle opere; come un sistema strutturato come la codificazione onion del programma Tor (per usare l’onnipresente linguaggio cibernetico) lascia libero lo spettatore di scendere dentro le profondità installative della mostra stessa fino a percepire, da sé, la terribile condizione che mette il pianeta Terra nella modalità: No Humans”.
Ora astratti ora surreali, tra pittura, fotografia, diorami e dipinti digitali, ciascun artista affronta l’argomento con la propria tecnica tra ricordi e immaginazione per creare nuovi mondi e nuovi scenari. Vulnerabile alla globalizzazione, la figura dell’individuo è il focus della sala principale, per poi proseguire il percorso al piano superiore dello spazio espositivo, in cui il linguaggio concettuale perde completamente la figura umana per lasciare spazio a tutto il resto; dai colori decisi e impattanti si susseguono paesaggi metafisici da scoprire e su cui riflettere. Da qui, “Modalità: No Humans”.
In osservanza alle normative anti-Covid19, la mostra sarà visitabile secondo gli orari della home gallery fino al 7 Gennaio 2022.
Il progetto espositivo indaga lo status psichico dell’individuo in cui la tecnologia e l’innovazione favoriscono sì il progresso della società, ma allo stesso tempo mette in discussione la funzione del singolo, provocando così una sorta di svuotamento delle sue emozioni. Ciò comporta talvolta uno smarrimento del concetto di bellezza, condivisione e progresso, ma anche dell’ambiente urbano e naturale, quest’ultimo sempre più fragile e ribelle all’azione dell’uomo.
“In tutto questo che senso ha ancora l’arte visuale? Ha, ancora, la potenza di svelare l’inganno o è, piuttosto, l’appiattimento formale sul corpo ibrido della visione estetica neoliberista?”, precisa il curatore Massimo Sgroi.
E aggiunge: “In questa mostra abbiamo piegato il codice linguistico e segnico, appunto, rendendolo funzionale al progetto che, come una Gestalt, va al di là della sommatoria delle singole opere. Il progetto che contiene, nelle scatole cinesi dell’evento l’una dentro l’altra, la narrazione, le funzione estetica percettiva visuale e la concettualità stessa delle opere; come un sistema strutturato come la codificazione onion del programma Tor (per usare l’onnipresente linguaggio cibernetico) lascia libero lo spettatore di scendere dentro le profondità installative della mostra stessa fino a percepire, da sé, la terribile condizione che mette il pianeta Terra nella modalità: No Humans”.
Ora astratti ora surreali, tra pittura, fotografia, diorami e dipinti digitali, ciascun artista affronta l’argomento con la propria tecnica tra ricordi e immaginazione per creare nuovi mondi e nuovi scenari. Vulnerabile alla globalizzazione, la figura dell’individuo è il focus della sala principale, per poi proseguire il percorso al piano superiore dello spazio espositivo, in cui il linguaggio concettuale perde completamente la figura umana per lasciare spazio a tutto il resto; dai colori decisi e impattanti si susseguono paesaggi metafisici da scoprire e su cui riflettere. Da qui, “Modalità: No Humans”.
In osservanza alle normative anti-Covid19, la mostra sarà visitabile secondo gli orari della home gallery fino al 7 Gennaio 2022.
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patrick jacobs ·
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barbara nati ·
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