Charlotte Perriand. L'avanguardia è donna
Dal 27 Giugno 2022 al 25 Settembre 2022
Milano
Luogo: M77 Gallery
Indirizzo: Via Mecenate 77
Orari: martedì-sabato 11-19; lunedì e festivi chiuso. Chiusura per pausa estiva: da sabato 6 a martedì 30 agosto compresi
Curatori: Enrica Viganò
Telefono per informazioni: +39 02 84571243
E-Mail info: info@m77gallery.com
Sito ufficiale: http://m77gallery.com
M77 è orgogliosa di presentare Charlotte Perriand. L'avanguardia è donna, una mostra a cura di Enrica Viganò, realizzata in collaborazione con Archives Charlotte Perriand, Admira e Cassina, che aprirà al pubblico lunedì 27 giugno alle ore 19 e sarà visitabile fino a domenica 25 settembre 2022.
Il progetto espositivo intende gettare luce sulla ricca e versatile produzione di Charlotte Perriand, la celebre designer e fotografa francese, collaboratrice e amica di Le Courbusier e di altri grandi del suo tempo, mettendo in dialogo la sua produzione fotografica degli anni '30 con una selezione degli iconici arredi prodotti in esclusiva da Cassina.
Charlotte Perriand è stata una figura complessa ed eclettica, una donna che ha attraversato con slancio e curiosità l’intero Novecento vivendo appieno la grande stagione dello sviluppo della cultura industriale e quindi della modernità. Figlia delle avanguardie del suo tempo, ha brillato per intelligenza, anticonformismo e per l’originalità del suo pensiero.
Pioniera del modernismo, ha sperimentato una grande pluralità di linguaggi (architettura, design, urbanistica, fotografia, politica e impegno civile) andando oltre le convenzioni e aprendo la mente ad un nuovo modo di pensare la vita, le forme, lo spazio. Instancabile viaggiatrice, ha lavorato a lungo in oriente facendo dell’incontro con un’altra cultura un’occasione per accrescere la propria creatività, imparare nuovi modi di immaginare, di progettare e di aprirsi - in anticipo sui tempi - al multiculturalismo.
La mostra realizzata per gli spazi di M77 è suddivisa per aree tematiche che mirano ad offrire una ricognizione puntuale sui principali aspetti che caratterizzano il lavoro e la sensibilità di Charlotte Perriand.
Nella prima parte del percorso espositivo viene presentata una selezione di fotografie che ha per soggetto le montagne – luogo caro all’artista e grande fonte d'ispirazione – tra le quali svetta un ritratto a dimensioni naturali della stessa Perriand in tenuta da sci. A seguire, due ritratti delle sue amicizie più celebri, Le Corbusier e Fernand Léger, ai lati del suo imponente Partenone, fotografato durante il viaggio ad Atene per il convegno degli architetti nel 1933. Il percorso espositivo prosegue con la serie da lei denominata Art Brut (non legata alla corrente artistica dell'arte cosiddetta outsider), dove alcuni objet-trouvés naturali, spesso trovati sulle spiagge della Normandia, vengono fotografati in modalità still life, emergendo sotto lo sguardo dell’artista come vere e proprie opere d'arte. La panoramica al pian terreno si conclude con due grandi fotografie di un blocco di ghiaccio che la Perriand trasforma in simbolo e metafora con le mani che lo innalzano; al centro l’iconico ritratto che vede Perriand a torso nudo in atteggiamento vittorioso su una vetta in Savoia.
Al primo piano chiude il percorso una selezione di fotografie di paesaggi marittimi (barche, reti e scene balneari) e di centri urbani (la metropolitana, vari scorci di vita quotidiana) immortalati tra Croazia, Inghilterra, Parigi e il Giappone. Scatti in ogni dove, annotati come appunti visivi per la sua creatività a tutto tondo. Le forme di oggetti e strutture diventano ispirazione per le forme dei suoi arredi e delle sue architetture.
Charlotte Perriand nasce a Parigi il 24 ottobre del 1903.
Studia all’Union Centrale des Arts Décoratifs (UCAD) a Parigi, tra il 1921 e il 1925. All’età di vent’anni decide di diventare architetto, professione giudicata al tempo esclusivamente maschile. Ottenuto il diploma in Interior Design nel 1925, segue la poetica di ricerca del Bauhaus, rifiuta i canoni decorativi tradizionali e abbraccia l’utilizzo dei nuovi materiali industriali.
Nel 1927 inizia la collaborazione con l’architetto Le Corbusier e Pierre Jeanneret presso il famoso atelier 35 in rue de Sèvres a Parigi. In questi anni dà il via alla sua intensa produzione fotografica. Nel 1928, insieme a Herbst, Bourgeois, Fouquet, Sandoz e Puiforcat, forma il gruppo d’avanguardia “L’unité de choc”, con cui espone il suo salle à manger, disegnato nel 1927 al Salon des Artistes Décorateurs. Due anni più tardi, seguita dal suo gruppo d’avanguardia, fonderà l’UAM (Union des Artistes Modernes). Nel 1930 incontra Walter Gropius e Fernand Léger, con cui stabilisce uno stretto rapporto di amicizia e collaborazione artistica.
La sua concezione dell’abitare è sempre segnata dalla necessità di unire conoscenza tecnica e scientifica dei materiali in rapporto allo spazio e al modo di viverlo e di occuparlo. Nel 1932 abbandona il suo studio di Place Saint Sulpice trasferendosi in Montparnasse. Tra il 1933 e il 1937 porta avanti la sua ricerca di fotografia sperimentale, con la serie Art Brut e Objets Trouvés che realizza in situ o nel suo studio. Negli stessi anni, durante la guerra civile spagnola prende parte alle dimostrazioni accanto ai Repubblicani, partecipando ai circoli intellettuali del Partito Comunista dove incontra Juan Mirò, Pablo Picasso, André Malraux, lo stesso Léger e Blaise Cendrars.
Dopo una collaborazione decennale con Le Corbusier e Pierre Jeanneret, insieme ai quali firma importanti pezzi d’arredamento, lascia lo studio nel marzo del 1937. Nel 1940 viene invitata dal governo giapponese come consulente per la produzione nazionale di design industriale. L’esperienza in Giappone influenza molto il suo pensiero e il suo modo di lavorare; Perriand cerca di applicare le nuove forme industriali alla tradizione del luogo. Nel 1943 si trasferisce in Indocina e nel maggio dello stesso anno si sposa con Jacques Martin, con cui avrà una figlia, Pernette, oggi responsabile degli Archives Charlotte Perriand.
Ritorna a Parigi nel 1946 e nel 1951 è capo della delegazione francese alla nona Triennale di Milano “Furniture and Decoration“. I mobili firmati da Le Corbusier-Jeanneret-Perriand vengono rieditati nel 1964 dall’azienda italiana Cassina.
Tra il 1996 e il 1999 cura tre retrospettive sul suo lavoro: “Charlotte Perriand Modernist Pioneer” presso il Design Museum di Londra, “Charlotte Perriand Pioneer 20th Century” al Living Design Centre Ozone a Tokyo e “Une connivence Charlotte Perriand-Fernand Léger” al Musée National Fernand Léger.
Nel 2005 viene realizzata una sua mostra antologica al Centre Pompidou di Parigi; nel 2010 la mostra “Charlotte Perriand. Designer, photographer, activist” al Museum für Gestaltung di Zurigo; nel 2011 “Charlotte Perriand, de la photographie au design” al Petit Palais di Parigi, infine nel 2012 “Charlotte Perriand, la photographie pour un autre monde” presso il Musée Nicéphore Niépce a Chalon sur Saône, Francia. Nel 2011 viene pubblicato il catalogo “Charlotte Perriand et la Photographie”, edito da 5 Continents.
Muore il 27 ottobre del 1999 a Parigi.
Il progetto espositivo intende gettare luce sulla ricca e versatile produzione di Charlotte Perriand, la celebre designer e fotografa francese, collaboratrice e amica di Le Courbusier e di altri grandi del suo tempo, mettendo in dialogo la sua produzione fotografica degli anni '30 con una selezione degli iconici arredi prodotti in esclusiva da Cassina.
Charlotte Perriand è stata una figura complessa ed eclettica, una donna che ha attraversato con slancio e curiosità l’intero Novecento vivendo appieno la grande stagione dello sviluppo della cultura industriale e quindi della modernità. Figlia delle avanguardie del suo tempo, ha brillato per intelligenza, anticonformismo e per l’originalità del suo pensiero.
Pioniera del modernismo, ha sperimentato una grande pluralità di linguaggi (architettura, design, urbanistica, fotografia, politica e impegno civile) andando oltre le convenzioni e aprendo la mente ad un nuovo modo di pensare la vita, le forme, lo spazio. Instancabile viaggiatrice, ha lavorato a lungo in oriente facendo dell’incontro con un’altra cultura un’occasione per accrescere la propria creatività, imparare nuovi modi di immaginare, di progettare e di aprirsi - in anticipo sui tempi - al multiculturalismo.
La mostra realizzata per gli spazi di M77 è suddivisa per aree tematiche che mirano ad offrire una ricognizione puntuale sui principali aspetti che caratterizzano il lavoro e la sensibilità di Charlotte Perriand.
Nella prima parte del percorso espositivo viene presentata una selezione di fotografie che ha per soggetto le montagne – luogo caro all’artista e grande fonte d'ispirazione – tra le quali svetta un ritratto a dimensioni naturali della stessa Perriand in tenuta da sci. A seguire, due ritratti delle sue amicizie più celebri, Le Corbusier e Fernand Léger, ai lati del suo imponente Partenone, fotografato durante il viaggio ad Atene per il convegno degli architetti nel 1933. Il percorso espositivo prosegue con la serie da lei denominata Art Brut (non legata alla corrente artistica dell'arte cosiddetta outsider), dove alcuni objet-trouvés naturali, spesso trovati sulle spiagge della Normandia, vengono fotografati in modalità still life, emergendo sotto lo sguardo dell’artista come vere e proprie opere d'arte. La panoramica al pian terreno si conclude con due grandi fotografie di un blocco di ghiaccio che la Perriand trasforma in simbolo e metafora con le mani che lo innalzano; al centro l’iconico ritratto che vede Perriand a torso nudo in atteggiamento vittorioso su una vetta in Savoia.
Al primo piano chiude il percorso una selezione di fotografie di paesaggi marittimi (barche, reti e scene balneari) e di centri urbani (la metropolitana, vari scorci di vita quotidiana) immortalati tra Croazia, Inghilterra, Parigi e il Giappone. Scatti in ogni dove, annotati come appunti visivi per la sua creatività a tutto tondo. Le forme di oggetti e strutture diventano ispirazione per le forme dei suoi arredi e delle sue architetture.
Charlotte Perriand nasce a Parigi il 24 ottobre del 1903.
Studia all’Union Centrale des Arts Décoratifs (UCAD) a Parigi, tra il 1921 e il 1925. All’età di vent’anni decide di diventare architetto, professione giudicata al tempo esclusivamente maschile. Ottenuto il diploma in Interior Design nel 1925, segue la poetica di ricerca del Bauhaus, rifiuta i canoni decorativi tradizionali e abbraccia l’utilizzo dei nuovi materiali industriali.
Nel 1927 inizia la collaborazione con l’architetto Le Corbusier e Pierre Jeanneret presso il famoso atelier 35 in rue de Sèvres a Parigi. In questi anni dà il via alla sua intensa produzione fotografica. Nel 1928, insieme a Herbst, Bourgeois, Fouquet, Sandoz e Puiforcat, forma il gruppo d’avanguardia “L’unité de choc”, con cui espone il suo salle à manger, disegnato nel 1927 al Salon des Artistes Décorateurs. Due anni più tardi, seguita dal suo gruppo d’avanguardia, fonderà l’UAM (Union des Artistes Modernes). Nel 1930 incontra Walter Gropius e Fernand Léger, con cui stabilisce uno stretto rapporto di amicizia e collaborazione artistica.
La sua concezione dell’abitare è sempre segnata dalla necessità di unire conoscenza tecnica e scientifica dei materiali in rapporto allo spazio e al modo di viverlo e di occuparlo. Nel 1932 abbandona il suo studio di Place Saint Sulpice trasferendosi in Montparnasse. Tra il 1933 e il 1937 porta avanti la sua ricerca di fotografia sperimentale, con la serie Art Brut e Objets Trouvés che realizza in situ o nel suo studio. Negli stessi anni, durante la guerra civile spagnola prende parte alle dimostrazioni accanto ai Repubblicani, partecipando ai circoli intellettuali del Partito Comunista dove incontra Juan Mirò, Pablo Picasso, André Malraux, lo stesso Léger e Blaise Cendrars.
Dopo una collaborazione decennale con Le Corbusier e Pierre Jeanneret, insieme ai quali firma importanti pezzi d’arredamento, lascia lo studio nel marzo del 1937. Nel 1940 viene invitata dal governo giapponese come consulente per la produzione nazionale di design industriale. L’esperienza in Giappone influenza molto il suo pensiero e il suo modo di lavorare; Perriand cerca di applicare le nuove forme industriali alla tradizione del luogo. Nel 1943 si trasferisce in Indocina e nel maggio dello stesso anno si sposa con Jacques Martin, con cui avrà una figlia, Pernette, oggi responsabile degli Archives Charlotte Perriand.
Ritorna a Parigi nel 1946 e nel 1951 è capo della delegazione francese alla nona Triennale di Milano “Furniture and Decoration“. I mobili firmati da Le Corbusier-Jeanneret-Perriand vengono rieditati nel 1964 dall’azienda italiana Cassina.
Tra il 1996 e il 1999 cura tre retrospettive sul suo lavoro: “Charlotte Perriand Modernist Pioneer” presso il Design Museum di Londra, “Charlotte Perriand Pioneer 20th Century” al Living Design Centre Ozone a Tokyo e “Une connivence Charlotte Perriand-Fernand Léger” al Musée National Fernand Léger.
Nel 2005 viene realizzata una sua mostra antologica al Centre Pompidou di Parigi; nel 2010 la mostra “Charlotte Perriand. Designer, photographer, activist” al Museum für Gestaltung di Zurigo; nel 2011 “Charlotte Perriand, de la photographie au design” al Petit Palais di Parigi, infine nel 2012 “Charlotte Perriand, la photographie pour un autre monde” presso il Musée Nicéphore Niépce a Chalon sur Saône, Francia. Nel 2011 viene pubblicato il catalogo “Charlotte Perriand et la Photographie”, edito da 5 Continents.
Muore il 27 ottobre del 1999 a Parigi.
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