Nino Zucchelli. Dalla Collezione: disegni, incisioni, dipinti, ceramiche, medaglie, film
Dal 16 Novembre 2013 al 06 Gennaio 2014
Bergamo
Luogo: GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea
Indirizzo: via San Tomaso 53
Orari: da martedì a domenica 10-13/ 15-19
Costo del biglietto: intero € 5, ridotto € 4
Telefono per informazioni: +39 035 399528
E-Mail info: info@gamec.it
Sito ufficiale: http://www.gamec.it/it
Nel centenario della nascita di Nino Zucchelli (1913-1994), promotore culturale e personalità tra le più intraprendenti nella Bergamo del secondo dopoguerra, la GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo presenta nella sua interezza la donazione che Lina Zucchelli Valsecchi, nipote di Nino, ha voluto destinare alla città di Bergamo in memoria dello zio.
Si tratta di materiali che narrano della passione di Zucchelli per l’arte e per il cinema, ambiti culturali da lui promossi con rigore, spirito innovativo e intuito imprenditoriale.
Oltre settanta disegni danno conto della ricchezza delle relazioni intrattenute con gli artisti, bergamaschi e non, della sua generazione, che andarono in molti casi a vantaggio delle attività editoriali rappresentate dalla ‘Rivista di Bergamo’ e delle edizioni della Galleria della Rotonda, spazio espositivo dell’Unione Professionisti e Artisti che Zucchelli diresse per trent’anni. Dalla sua collezione provengono i quattro dipinti di Felice Carena, Achille Funi, Luigi Montanarini, Ottone Rosai, pittori che conobbe negli anni del Premio Bergamo. La particolare esperienza condotta nell’immediato dopoguerra da un gruppo di artisti di Bergamo nel campo della ceramica artistica, trovava in Zucchelli un sostenitore entusiasta; esperienza che proprio grazie a lui e all’intervento dell’industriale Luciano Rumi ottenne visibilità nazionale.
Le medaglie di Piero Cattaneo - autore del monumento funerario di Zucchelli - e di Elia Ajolfi, testimoniano l’attenzione di Zucchelli per la piccola scultura, tante volte presentata nella galleria d’arte che diresse.
Completano il tracciato culturale di Zucchelli le oltre 140 pellicole cinematografiche che nel documentare da un lato la vita del longevo festival da lui realizzato (1958-1994), dall’altro le produzioni che lo videro nel ruolo di regista tra il ’56 e il ’66, dicono di un uomo che nel raccogliere gli stimoli culturali del suo tempo seppe tradurli in progetti concreti, improntati all’alta qualità della proposta.
Correda l’esposizione un numero speciale de ‘La Rivista di Bergamo’ (Edizioni Grafica & Arte), a cura di M. Cristina Rodeschini, con la collaborazione di A. Fabrizia Previtali, che approfondisce i vari ambiti della donazione. I testi sono di Marta Midali, Lorenzo Nardari, Orietta Pinessi, A. Fabrizia Previtali, Valentina Raimondo, M. Cristina Rodeschini, Daniela Vincenzi.
Accompagna la mostra un ciclo di proiezioni promosse da GAMeCinema in collaborazione con Lab 80 film, che offrirà al pubblico un’esemplificazione dei preziosi materiali cinematografici entrati a far parte della Collezione del museo.
Si tratta di materiali che narrano della passione di Zucchelli per l’arte e per il cinema, ambiti culturali da lui promossi con rigore, spirito innovativo e intuito imprenditoriale.
Oltre settanta disegni danno conto della ricchezza delle relazioni intrattenute con gli artisti, bergamaschi e non, della sua generazione, che andarono in molti casi a vantaggio delle attività editoriali rappresentate dalla ‘Rivista di Bergamo’ e delle edizioni della Galleria della Rotonda, spazio espositivo dell’Unione Professionisti e Artisti che Zucchelli diresse per trent’anni. Dalla sua collezione provengono i quattro dipinti di Felice Carena, Achille Funi, Luigi Montanarini, Ottone Rosai, pittori che conobbe negli anni del Premio Bergamo. La particolare esperienza condotta nell’immediato dopoguerra da un gruppo di artisti di Bergamo nel campo della ceramica artistica, trovava in Zucchelli un sostenitore entusiasta; esperienza che proprio grazie a lui e all’intervento dell’industriale Luciano Rumi ottenne visibilità nazionale.
Le medaglie di Piero Cattaneo - autore del monumento funerario di Zucchelli - e di Elia Ajolfi, testimoniano l’attenzione di Zucchelli per la piccola scultura, tante volte presentata nella galleria d’arte che diresse.
Completano il tracciato culturale di Zucchelli le oltre 140 pellicole cinematografiche che nel documentare da un lato la vita del longevo festival da lui realizzato (1958-1994), dall’altro le produzioni che lo videro nel ruolo di regista tra il ’56 e il ’66, dicono di un uomo che nel raccogliere gli stimoli culturali del suo tempo seppe tradurli in progetti concreti, improntati all’alta qualità della proposta.
Correda l’esposizione un numero speciale de ‘La Rivista di Bergamo’ (Edizioni Grafica & Arte), a cura di M. Cristina Rodeschini, con la collaborazione di A. Fabrizia Previtali, che approfondisce i vari ambiti della donazione. I testi sono di Marta Midali, Lorenzo Nardari, Orietta Pinessi, A. Fabrizia Previtali, Valentina Raimondo, M. Cristina Rodeschini, Daniela Vincenzi.
Accompagna la mostra un ciclo di proiezioni promosse da GAMeCinema in collaborazione con Lab 80 film, che offrirà al pubblico un’esemplificazione dei preziosi materiali cinematografici entrati a far parte della Collezione del museo.
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