Vincenzo Canci. I luoghi dell'anima
Dal 20 Luglio 2012 al 30 Settembre 2012
Vasto | Chieti
Luogo: Musei Civici di Palazzo Avalos
Indirizzo: piazza Lucio Valerio Pudente 5
Orari: tutti i giorni 10.30-12.30/ 18-24; dal 1 settembre 10.30-12.30/ 18-22
Curatori: Bianca Campli
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0873 367773
E-Mail info: l.olivastri@meta-adv.it
Vincenzo Canci è stato il cantore della sua città natia, Vasto. Infatti il tema del paesaggio vastese è centrale, sia per la frequenza con cui ricorre nelle opere, sia per l’intima adesione dell’artista ad una natura, ad un paesaggio antropico, che finiscono con il diventare un ubi consistam, un luogo dell’anima, un paradigma esistenziale. Ma Canci non è stato solo questo. Nella sua lunga attività il pittore ha toccato molti altri temi, dalla natura morta al ritratto ed alla pittura di genere.
Lo stesso paesaggio offre spunti numerosi a chi si avvicina all’opera del Maestro, poiché modulato in varie tipologie - campagne, marine, paesaggi con animali - e con varie tecniche, dall’olio all’acquerello, in cui Canci raggiunge una rara perizia tecnica, capace di evocare atmosfere rarefatte, che sottraggono il tema alla pura fenomenicità e ne dilatano la dimensione temporale. La mostra illustra i vari temi dell’opera di Canci, lungo tutto il periodo della sua attività, dagli anni trenta fino al 2000, nell’intento di disegnare un ritratto a tutto tondo dell’artista, che ne preservi tutta la complessità. Inoltre il confronto con i fermenti culturali e le correnti artistiche che hanno animato il panorama culturale italiano, in un così ampio lasso di tempo, soprattutto a Roma e Milano città in cui Canci ha soggiornato a più riprese – mira a restituire l’opera del maestro ad una dialettica nazionale, precludendone una lettura angusta e circoscritta alla sola dimensione paesana.
Bianca Campli
Lo stesso paesaggio offre spunti numerosi a chi si avvicina all’opera del Maestro, poiché modulato in varie tipologie - campagne, marine, paesaggi con animali - e con varie tecniche, dall’olio all’acquerello, in cui Canci raggiunge una rara perizia tecnica, capace di evocare atmosfere rarefatte, che sottraggono il tema alla pura fenomenicità e ne dilatano la dimensione temporale. La mostra illustra i vari temi dell’opera di Canci, lungo tutto il periodo della sua attività, dagli anni trenta fino al 2000, nell’intento di disegnare un ritratto a tutto tondo dell’artista, che ne preservi tutta la complessità. Inoltre il confronto con i fermenti culturali e le correnti artistiche che hanno animato il panorama culturale italiano, in un così ampio lasso di tempo, soprattutto a Roma e Milano città in cui Canci ha soggiornato a più riprese – mira a restituire l’opera del maestro ad una dialettica nazionale, precludendone una lettura angusta e circoscritta alla sola dimensione paesana.
Bianca Campli
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