Da Milano a Noto, i principali appuntamenti della stagione estiva
Da Caravaggio a Banksy, dieci imperdibili mostre da Nord a Sud
Banksy, Girl with Balloon, 2004, 50 x 70 cm, Serigrafia a due colori su carta | Foto: © Steve Lazarides
Samantha De Martin
11/06/2020
Il grande ritorno dell’arte corre da Nord a Sud in vista di un’estate che si preannuncia ricca di mostre da non perdere. E che ripartono da dove il lockdown - dovuto all’emergenza sanitaria - le aveva confinate, dietro cancelli sprangati, sale vuote, luci spente.
C’è Raffaello, a Roma, che ritorna dopo uno stop di quasi tre mesi, invitando il pubblico a condividere, nelle sale delle Scuderie del Quirinale, la grande festa a 500 anni dalla nascita; e c’è l’universo visionario di Tomás Saraceno a guidarci, con le sue ragnatele, tra le opere immersive di Palazzo Strozzi, a Firenze.
Vi proponiamo dieci appuntamenti ai quali non mancare.
Andrea Mantegna, Ecce Homo, 1500-1502, Tempera su tela di lino, 42 X 54 cm, Parigi, Musée Jacquemart-André
• Torino riparte con Andrea Mantegna
Un percorso artistico articolato in sei sezioni, dai prodigiosi esordi al riconosciuto ruolo di artista di corte dei Gonzaga. Ci sarà tempo fino al 20 luglio per sfogliare vicende e capolavori di uno dei più importanti artisti del Rinascimento, in grado di coniugare nei propri lavori l’appassionato sguardo all’antichità classica, con ardite sperimentazioni prospettiche e il realismo nella resa della figura umana. A Palazzo Madama, oltre cento opere scandiscono un percorso che mette a confronto i lavori di Mantegna con quelli dei colleghi che intrattennero rapporti con l’artista, da Antonello da Messina a Paolo Uccello, da Giovanni Bellini a Correggio.
Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, I musici, 1597, 92x118,5 cm. New York, The Metropolitan Museum of Art
• A Bergamo, da New York, I musici di Caravaggio
Il rientro negli States era previsto il 17 maggio, a conclusione della mostra Tiziano e Caravaggio in Peterzano, dedicata all'artista allievo di Vecellio e Maestro del Merisi. E invece I musici di Caravaggio resteranno ancora a Bergamo, fino alla fine dell’estate, grazie ad una proroga del prestito concessa dal Metropolitan Museum of Art di New York, proprietario dell’opera. Caravaggio in Bergamo è il titolo scelto per questa straordinaria opportunità offerta al pubblico, che, oltre a sottolineare l’appartenenza dell’Accademia Carrara alla città, enfatizza il desiderio della ripartenza, comune alla cittadinanza e al suo territorio. Un’altra buona notizia, da Bergamo a Roma, per gli appassionati di Caravaggio.
Dal 16 giugno, fino al 13 settembre, ai Musei Capitolini il celeberrimo Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio dialogherà con oltre quaranta dipinti di quei Maestri che nel secolo XVII hanno subìto in varia misura l’influsso dalla sua rivoluzione figurativa. La mostra Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione di Roberto Longhi sarà ospitata nelle Sale espositive di Palazzo Caffarelli.
Marc Chagall (Vitebsk Marc Chagall, Le Christ et le peintre, 1951, gouache e pastelli su carta applicata su cartoncino © Governatorato SCV Direzione dei Musei Vaticani
• La Passione secondo Gauguin, Matisse, Chagall in mostra a Milano
Fino al 4 ottobre al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano una riflessione sui temi della Passione, del sacrificio, della speranza, interpretata dai pennelli di Gauguin, Matisse, Chagall corre attraverso una selezione di capolavori in prestito dalla Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani.
La mostra Gauguin, Matisse, Chagall. La Passione nell'arte francese dai Musei Vaticani snocciola oltre venti capolavori distribuiti in quattro ambienti, corrispondenti a nuclei tematici, che dall’Annunciazione conducono alla Resurrezione di Cristo.
Da Gauguin a Chagall, gli artisti francesi in mostra a Milano dai Musei Vaticani
Gaetano Previati, Nel prato (Pace), 1889-1890, Firenze Gallerie degli Uffizi, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti | Su concessione del Mibact
• A Ferrara tra Previati e Banksy
Ferrara celebra i cento anni dalla morte di Gaetano Previati con la riapertura, al Castello Estense, e fino al prossimo 27 dicembre, della mostra Gaetano Previati, tra simbolismo e futurismo, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte in collaborazione con il Comune di Ferrara.
L’artista ferrarese capace, con le sue opere, di suscitare sentimenti astratti attraverso il superamento dei tradizionali confini della pittura “da cavalletto”, sarà ricordato con un centinaio di opere. Dalle Fumatrici di oppio a La danza delle Ore, da La ferrovia del Pacifico a Colline liguri, olii, pastelli e disegni selezionati dalle raccolte civiche ferraresi saranno esposti assieme a un nucleo di altri lavori provenienti da collezioni pubbliche e private, corredati da documenti inediti. La mostra pone l’attenzione sul ruolo dell’artista - erede della tradizione romantica, interprete delle poetiche simboliste e anticipatore delle ricerche d’avanguardia futuriste - nel rinnovamento dell’arte italiana tra Otto e Novecento. Sempre a Ferrara, questa volta a Palazzo dei Diamanti, la ripartenza dopo il lockdown è affidata alla mostra evento Un artista di nome Banksy. Fino al 29 settembre i visitatori avranno modo di attraversare oltre cento opere dell’artista britannico, tra dipinti, serigrafie e stencil.
Polittico Griffoni, 1472-1473 circa, Francesco del Cossa, Santa Lucia, Tempera su tavola, Washington, National Gallery of Art
• Il Polittico Griffoni torna a Bologna dopo tre secoli
La prima mostra a inaugurare dopo il lockdown è stata in realtà un ritorno a casa, dopo tre secoli di assenza. Fino al prossimo 31 dicembre a Palazzo Fava - Palazzo delle Esposizioni di Bologna il percorso La Riscoperta di un Capolavoro riporta in città, a 500 anni dalla loro realizzazione e a 300 dalla dispersione, le tavole realizzate dai ferraresi Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti. L’imponente Polittico Griffoni - la pala d’altare che vide la luce tra il 1470 e il 1472 per l’omonima Cappella nella Basilica di San Petronio - viene ricomposta per la prima volta grazie ai prestatori: nove musei internazionali proprietari delle singole tavole.
Vai alla Gallery:
Il Polittico Griffoni, un capolavoro riscoperto
A Bologna l'evento imperdibile della ricomposizione del polittico che tre secoli fa andò smembrato e che per la prima volta viene presentato al pubblico nella sua integrità.
• A Firenze le ragnatele di Tomás Saraceno
“Le emissioni di carbonio riempiono l’aria, mentre le radiazioni elettromagnetiche avvolgono la terra. Tuttavia è possibile immaginare un’era diversa, l’Aerocene, caratterizzata da una sensibilità proiettata verso una nuova ecologia di comportamento dove gli ecosistemi devono essere pensati come reti di interazione al cui interno ogni essere vivente si evolve insieme agli altri”. Parola di Tomás Saraceno. L’artista argentino ci invita a cambiare punto di vista sulla realtà entrando in connessione con polvere, ragni, piante, protagonisti delle sue installazioni e metafore del cosmo. Lasciamoci allora guidare dalla sua amata ragnatela, in un percorso immersivo a Palazzo Strozzi, che fino al 1° novembre, accoglie un profondo e originale dialogo tra Rinascimento e contemporaneità.
Thermodynamic Constellation (Costellazione termodinamica), 2020, Installazione di Tomás Saraceno per il cortile di Palazzo Strozzi, Firenze | Foto: © Ela Bialkowska, OKNO Studio
• Il grande ritorno di Raffaello alle Scuderie del Quirinale
Ci sarà tempo fino al 30 agosto per visitare - previa prenotazione online - l’attesa mostra dedicata al genio di Urbino, che aveva aperto i battenti lo scorso 4 marzo per poi richiuderli dopo pochissimi giorni a causa della pandemia. Con oltre 200 capolavori, dei quali 120 dello stesso Urbinate, la mostra Raffaello 1520 – 1483 - realizzata dalle Scuderie del Quirinale insieme alle Gallerie degli Uffizi e a cura di Marzia Faietti e Matteo Lafranconi - costituisce la più grande rassegna mai tentata in precedenza. Opere provenienti dalle più importanti collezioni e realtà museali italiane e internazionali si mostrano ai visitatori in tutta la loro delicata bellezza. Capolavori come la Velata e la Madonna del Granduca dalla Galleria Palatina di Firenze, il Ritratto di Papa Leone X de’Medici e la Madonna dell’Impannata dagli Uffizi, la Fornarina dalla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma, il Ritratto di Baldassarre Castiglione dal Louvre sono solo alcuni degli imperdibili pezzi della mostra.
Raffaello Sanzio, Ritratto di Baldassarre Castiglione, 1514-1515, Olio su tela, 67 x 82 cm, Parigi, Museo del Louvre
• Al Museo Archeologico di Napoli in viaggio con gli Etruschi
Seicento reperti per ricostruire, attraverso sei secoli di storia - dal X- al IV secolo a.C. - le fondamenta storiche degli Etruschi, un popolo la cui grandezza scaturiva anche dal controllo della pianura padana, a Nord e di quella campana a Sud. In mostra fino al 31 maggio 2021, il percorso Gli Etruschi e il MANN avrà, tra gli imperdibili capolavori, l’intero corredo della celeberrima Tomba Bernardini da Palestrina (675-650 a.C.), in arrivo dal Museo Etrusco di Villa Giulia.
Questa sepoltura, tra le più ricche e famose che il mondo antico ci abbia restituito, costituisce un vero e proprio “manifesto” dell’età orientalizzante.
Affibbiaglio della Tomba Bernardini di Palestrina (inzio del secondo quarto del VII secolo a.C.), in mostra al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nell'ambito della rassegna "Gli Etruschi e il MANN"
• Steve McCurry incontra Cagliari
Fino al 10 gennaio la mostra Steve McCurry – Icons porta, per la prima volta in Sardegna, cento immagini che ripercorrono la carriera del grande fotografo statunitense, dagli esordi ad oggi.
Al percorso, a cura di Biba Giacchetti, dedicato al grande Maestro della fotografia contemporanea che con i suoi reportage racconta il nostro tempo con uno sguardo sempre rivolto all'uomo, è affidato il messaggio della ripartenza.
Steve McCurry, Rio de Janeiro, Brasile, 2009
• A Noto ritornano gli artisti di Sicilia, da Pirandello a Guccione
La mostra Novecento - Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Guccione, a cura di Vittorio Sgarbi e in corso fino al 30 ottobre al Convitto delle Arti di Noto, è un tributo alla Sicilia e ai siciliani, un girotondo di pittori, scultori, fotografi, poeti, che hanno raccontato un secolo di arte siciliana, dal 1920 al 2020. C’è la Vucciria di Guttuso e ci sono i Ragazzi seduti di Pina Calì, o ancora la Messina di Giulio D’Anna, i Bagnanti di Fausto Pirandello, in questo percorso tra cento dipinti e una quarantina di sculture e dove interni, paesaggi, nature morte descrivono un realismo che ha visto cimentarsi le testimonianze creative delle più importanti personalità artistiche dell’isola.
Renato Guttuso, Vucciria, 1974, 300 x 300 cm, Palermo, Palazzo Steri
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• Bergamo riparte con I musici di Caravaggio
• A Noto gli artisti siciliani del Novecento
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Andrea Mantegna, Ecce Homo, 1500-1502, Tempera su tela di lino, 42 X 54 cm, Parigi, Musée Jacquemart-André
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Un percorso artistico articolato in sei sezioni, dai prodigiosi esordi al riconosciuto ruolo di artista di corte dei Gonzaga. Ci sarà tempo fino al 20 luglio per sfogliare vicende e capolavori di uno dei più importanti artisti del Rinascimento, in grado di coniugare nei propri lavori l’appassionato sguardo all’antichità classica, con ardite sperimentazioni prospettiche e il realismo nella resa della figura umana. A Palazzo Madama, oltre cento opere scandiscono un percorso che mette a confronto i lavori di Mantegna con quelli dei colleghi che intrattennero rapporti con l’artista, da Antonello da Messina a Paolo Uccello, da Giovanni Bellini a Correggio.
Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, I musici, 1597, 92x118,5 cm. New York, The Metropolitan Museum of Art
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Il rientro negli States era previsto il 17 maggio, a conclusione della mostra Tiziano e Caravaggio in Peterzano, dedicata all'artista allievo di Vecellio e Maestro del Merisi. E invece I musici di Caravaggio resteranno ancora a Bergamo, fino alla fine dell’estate, grazie ad una proroga del prestito concessa dal Metropolitan Museum of Art di New York, proprietario dell’opera. Caravaggio in Bergamo è il titolo scelto per questa straordinaria opportunità offerta al pubblico, che, oltre a sottolineare l’appartenenza dell’Accademia Carrara alla città, enfatizza il desiderio della ripartenza, comune alla cittadinanza e al suo territorio. Un’altra buona notizia, da Bergamo a Roma, per gli appassionati di Caravaggio.
Dal 16 giugno, fino al 13 settembre, ai Musei Capitolini il celeberrimo Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio dialogherà con oltre quaranta dipinti di quei Maestri che nel secolo XVII hanno subìto in varia misura l’influsso dalla sua rivoluzione figurativa. La mostra Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione di Roberto Longhi sarà ospitata nelle Sale espositive di Palazzo Caffarelli.
Marc Chagall (Vitebsk Marc Chagall, Le Christ et le peintre, 1951, gouache e pastelli su carta applicata su cartoncino © Governatorato SCV Direzione dei Musei Vaticani
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Fino al 4 ottobre al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano una riflessione sui temi della Passione, del sacrificio, della speranza, interpretata dai pennelli di Gauguin, Matisse, Chagall corre attraverso una selezione di capolavori in prestito dalla Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani.
La mostra Gauguin, Matisse, Chagall. La Passione nell'arte francese dai Musei Vaticani snocciola oltre venti capolavori distribuiti in quattro ambienti, corrispondenti a nuclei tematici, che dall’Annunciazione conducono alla Resurrezione di Cristo.
Da Gauguin a Chagall, gli artisti francesi in mostra a Milano dai Musei Vaticani
Gaetano Previati, Nel prato (Pace), 1889-1890, Firenze Gallerie degli Uffizi, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti | Su concessione del Mibact
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Ferrara celebra i cento anni dalla morte di Gaetano Previati con la riapertura, al Castello Estense, e fino al prossimo 27 dicembre, della mostra Gaetano Previati, tra simbolismo e futurismo, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte in collaborazione con il Comune di Ferrara.
L’artista ferrarese capace, con le sue opere, di suscitare sentimenti astratti attraverso il superamento dei tradizionali confini della pittura “da cavalletto”, sarà ricordato con un centinaio di opere. Dalle Fumatrici di oppio a La danza delle Ore, da La ferrovia del Pacifico a Colline liguri, olii, pastelli e disegni selezionati dalle raccolte civiche ferraresi saranno esposti assieme a un nucleo di altri lavori provenienti da collezioni pubbliche e private, corredati da documenti inediti. La mostra pone l’attenzione sul ruolo dell’artista - erede della tradizione romantica, interprete delle poetiche simboliste e anticipatore delle ricerche d’avanguardia futuriste - nel rinnovamento dell’arte italiana tra Otto e Novecento. Sempre a Ferrara, questa volta a Palazzo dei Diamanti, la ripartenza dopo il lockdown è affidata alla mostra evento Un artista di nome Banksy. Fino al 29 settembre i visitatori avranno modo di attraversare oltre cento opere dell’artista britannico, tra dipinti, serigrafie e stencil.
Polittico Griffoni, 1472-1473 circa, Francesco del Cossa, Santa Lucia, Tempera su tavola, Washington, National Gallery of Art
• Il Polittico Griffoni torna a Bologna dopo tre secoli
La prima mostra a inaugurare dopo il lockdown è stata in realtà un ritorno a casa, dopo tre secoli di assenza. Fino al prossimo 31 dicembre a Palazzo Fava - Palazzo delle Esposizioni di Bologna il percorso La Riscoperta di un Capolavoro riporta in città, a 500 anni dalla loro realizzazione e a 300 dalla dispersione, le tavole realizzate dai ferraresi Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti. L’imponente Polittico Griffoni - la pala d’altare che vide la luce tra il 1470 e il 1472 per l’omonima Cappella nella Basilica di San Petronio - viene ricomposta per la prima volta grazie ai prestatori: nove musei internazionali proprietari delle singole tavole.
Vai alla Gallery:
Il Polittico Griffoni, un capolavoro riscoperto
A Bologna l'evento imperdibile della ricomposizione del polittico che tre secoli fa andò smembrato e che per la prima volta viene presentato al pubblico nella sua integrità.
• A Firenze le ragnatele di Tomás Saraceno
“Le emissioni di carbonio riempiono l’aria, mentre le radiazioni elettromagnetiche avvolgono la terra. Tuttavia è possibile immaginare un’era diversa, l’Aerocene, caratterizzata da una sensibilità proiettata verso una nuova ecologia di comportamento dove gli ecosistemi devono essere pensati come reti di interazione al cui interno ogni essere vivente si evolve insieme agli altri”. Parola di Tomás Saraceno. L’artista argentino ci invita a cambiare punto di vista sulla realtà entrando in connessione con polvere, ragni, piante, protagonisti delle sue installazioni e metafore del cosmo. Lasciamoci allora guidare dalla sua amata ragnatela, in un percorso immersivo a Palazzo Strozzi, che fino al 1° novembre, accoglie un profondo e originale dialogo tra Rinascimento e contemporaneità.
Thermodynamic Constellation (Costellazione termodinamica), 2020, Installazione di Tomás Saraceno per il cortile di Palazzo Strozzi, Firenze | Foto: © Ela Bialkowska, OKNO Studio
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Ci sarà tempo fino al 30 agosto per visitare - previa prenotazione online - l’attesa mostra dedicata al genio di Urbino, che aveva aperto i battenti lo scorso 4 marzo per poi richiuderli dopo pochissimi giorni a causa della pandemia. Con oltre 200 capolavori, dei quali 120 dello stesso Urbinate, la mostra Raffaello 1520 – 1483 - realizzata dalle Scuderie del Quirinale insieme alle Gallerie degli Uffizi e a cura di Marzia Faietti e Matteo Lafranconi - costituisce la più grande rassegna mai tentata in precedenza. Opere provenienti dalle più importanti collezioni e realtà museali italiane e internazionali si mostrano ai visitatori in tutta la loro delicata bellezza. Capolavori come la Velata e la Madonna del Granduca dalla Galleria Palatina di Firenze, il Ritratto di Papa Leone X de’Medici e la Madonna dell’Impannata dagli Uffizi, la Fornarina dalla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma, il Ritratto di Baldassarre Castiglione dal Louvre sono solo alcuni degli imperdibili pezzi della mostra.
Raffaello Sanzio, Ritratto di Baldassarre Castiglione, 1514-1515, Olio su tela, 67 x 82 cm, Parigi, Museo del Louvre
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Affibbiaglio della Tomba Bernardini di Palestrina (inzio del secondo quarto del VII secolo a.C.), in mostra al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nell'ambito della rassegna "Gli Etruschi e il MANN"
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